PRIMA FONDAZIONE

 

Fondazione è un romanzo di fantascienza del 1951 scritto da Isaac Asimov, pubblicato, in Italia, anche con i titoli di Cronache della Galassia e Prima Fondazione.
È il primo libro del Ciclo della Fondazione in ordine di scrittura, anche se non in ordine cronologico.
La storia si suddivide in cinque parti: ognuna, esclusa la prima e la quarta, è caratterizzata da una crisi, denominata Crisi Seldon (i periodi critici previsti dallo scienziato Hari Seldon attraverso la psicostoria).
L’intreccio dei fatti si snoda attraverso duecento anni, dalla nascita, al periodo di maggior splendore per la Fondazione.

Qua sotto la mia piccola analisi:

UNO SGUARDO OLTRE
“Pensiamo che il massimo scopo della scienza sia la classificazione delle scoperte passate. È importante, lo riconosco, ma non si può andare più in là? Noi stiamo retrocedendo e dimenticando, non ve ne accorgete?”
Asimov riprende spesso la tematica della “crescita” come sviluppo sociale e personale.
Chi si adagia, presto o tardi, è destinato a restare indietro.
Una pigrizia che tende a schiacciare chi non vuole impiegare le proprie forze per migliorare se stessi e gli altri.
Penso faccia riferimento a uno spirito “di squadra”.
Leggo del fallimento ogni volta che un personaggio (o un esercito se non addirittura un mondo) pensa solo ai propri interessi tralasciando il bene della comunità.
Indice di uno scrittore che non ha mai smesso di pensare al futuro.

IL POTERE DELLA PAROLA
“Mi sono preso la libertà di registrare tutte le sue affermazioni. Quando Holk, dopo due giorni di duro lavoro, è riuscito a eliminare ogni affermazione priva di significato, le parole incomprensibili, gli aggettivi inutili, in breve tutto ciò che era irrilevante, scoprì che non era rimasto niente. In cinque giorni di discussioni, lord Dorwin non ha detto assolutamente nulla.”
Uno splendido passaggio sulla comunicazione.
Un diplomatico imperiale, ospite a Terminus, stordisce di chiacchiere le più alte cariche della Fondazione.
L’uso della parola per ammaliare e, di fatto, non dire poi niente di davvero utile.
La caratteristica che dovrebbe avere ogni buon mediatore che intende temporeggiare.
In effetti, lord Dorwin è il migliore: si legge per poche pagine ma lascia di stucco.

UN GRANDE INSEGNAMENTO
“La violenza è l’ultimo rifugio degli incapaci.”
Nel libro, ogni azione violenta sfocia sempre nel disastro.
Asimov è un grande sostenitore della ragione, per questo condanna chi non ne fa uso.

FEDE CIECA
“Nella fretta di ottenere la devozione assoluta dei loro popoli, i re dei Quattro Regni accettarono la religione della scienza che li rendeva simili a divinità: religione che rappresentò la loro briglia e la loro sella, perché consegnava la linfa vitale della civiltà, l’energia atomica, nelle mani del clero.”
La Fondazione è scaltra e sa come ottenere ciò che vuole: per questo si serve della Fede.
È una delle prime mosse vincenti quella di sfruttare il potere del misticismo per piegare le persone che hanno paura.
La religione ha spesso dato risposte là dove la ragione non aveva possibilità di agire, in periodi bui di grandi cambiamenti e rivoluzioni.
Comunque sbarcare su un pianeta che usa lance rudimentali sfoggiando degli scudi di forza e disintegratori atomici, in effetti, mette in soggezione.

COMMERCIO
“Nello schema Seldon la religione ha esaurito il suo compito.”
L’essere umano si evolve, cresce e ciò che un secolo prima sembrava “magia” perde forza e quindi credibilità.
La Fondazione capisce che deve cambiare strategia e passa al concreto: i soldi.
Sì, perché nella galassia qualcuno può far vacillare la propria Fede ma quando si parla di arricchirsi nessuno si tira indietro.
Un’altra ottima giocata, sempre descritta sul filo del rasoio.
Asimov è molto abile nel lasciare in sospeso situazioni delicatissime facendoci dubitare sulla buona riuscita dei protagonisti.

CHI COMANDA?
“Ma sul trono si succedevano imperatori deboli, e un imperatore debole significa un viceré forte.”
In politica è tanto importante il leader quanto la scelta dei collaboratori.
Se poi si tratta di uno in particolare, quello più fidato, allora bisogna stare attenti almeno il doppio.
Una lezione che sembra nessuno voglia imparare; né i saggi della Fondazione né gli avversari.
C’è da dire, a loro discolpa, che è difficile prevedere le mosse di un singolo individuo (magari proveniente dall’altro capo dell’Universo).
Intrighi e vendette sono all’ordine del giorno.
Rancori, non ne parliamo.

L’IMPORTANZA DELLO STUDIO
“Conservando il sapere. La somma delle conoscenze umane supera la capacità di ogni singolo individuo, e quelle di migliaia di individui.”
La galassia sta scivolando nel caos.
Società distrutte, scienza spezzettata e persa.
Le persone, con il passare degli anni, non vedranno che una sfaccettatura di tutto ciò che serve sapere quindi saranno inutili e indifesi.
Quindi, collegandoci al punto “Fede Cieca” chi ha in pugno le redini del futuro? I conservatori della conoscenza.

Leave a Reply

Close