E allora proseguiamo con gli “appuntamenti con il vampiro”.
Passiamo a un personaggio decisamente più giovane (non voglio parlarvi solo dei grandi classici ma anche esplorare qualcosa di più recente) e quindi eccolo qua.
Sicuramente l’avrete visto OVUNQUE in questo periodo: Astarion, dal videogioco Baldur’s Gate III.
L’Elfo Pallido vuole solo una cosa: vendicarsi del suo Sire, il sadico Cazador, la creatura che l’ha trasformato in una progenie vampirica, condannandolo quindi a una non-vita di tormenti, infelicità, schiavitù e sevizie.
In un mondo di eroi che non vedono l’ora di rischiare la vita per gli altri, Astarion rappresenta una minoranza silenziosa di avventurieri che, molto realisticamente, non vivono in funzione dell’altro ma pensano soprattutto agli affari propri.
Brillante seduttore sempre pronto a giudicare male le tue azioni buone, non mi stupisce che sia uno dei PNG più amati del gioco. La sua crescita personale è molto ben strutturata: in bilico tra una giusta rivalsa e sentimenti più umani che – se il giocatore vuole – può risvegliare. Molto a fatica.
Lo dico per esperienza personale dato che il mio PG e Astarion hanno fatto coppia fissa per tutta la partita, un’unione nata spontaneamente se contiamo la scia di quest irrisolte che mi sono lasciata alle spalle.
La storia di Astarion comunque, nonostante sia inserita in un’ambientazione carica di cliché del genere fantasy è la prova che l’importante non è COSA si racconta ma COME lo si racconta.