LE BELLEZZE DEL FANTASY con ANGELO DI CHELLO [DEVLAN MUDCAST EP. 6]

Una vetrina sul modellismo per conoscere alcuni dei migliori artisti del settore, guardare le loro opere e farci raccontare la loro visione, cosa li ha ispirati e quali tecniche preferiscono.

Chiude questa prima stagione Angelo Di Chello, appassionato hobbista (e giocatore di ruolo) “innamorato” di Warhammer Fantasy, nonché letteralmente l’uomo che ha vinto più Golden Demon al mondo!

Musica di sottofondo: Godmode – To Pass Time
Immagine di sottofondo creata da Starline.

TOKYO JUNGLE

 

Tokyo Jungle è un videogioco di sopravvivenza e azione del 2012, creato da PlayStation C.A.M.P assieme al Crispy’s! Studio e distribuito da Sony Computer Entertainment per PlayStation 3 e, successivamente, portato anche su PS Vita.

Le premesse sono semplici: l’umanità si è estinta all’improvviso, lasciando il pianeta in mano agli animali.
Ora, in una Tokyo riconquistata dalla natura, le strade un tempo gremite di persone sono diventate teatro di feroci scontri fra le diverse specie, ognuna impegnata – a suo modo – nel cercare di sopravvivere e proliferare.

Il giocatore è infatti chiamato ad assumere il controllo di vari animali sia domestici che selvatici, spesso organizzati in branchi (anche interspecie), e assicurarsi di farli provvedere ai loro bisogni primari. Si parte con il volpino di Pomerania e si arriva a leoni, struzzi ed elefanti, passando per galline, coniglietti e gazzelle.
Completando le missioni previste dall’arco narrativo della Modalità Storia, poi, si potrà anche arrivare a scoprire che fine hanno fatto gli esseri umani.

Tokyo Jungle mescola tantissimi generi. Include passaggi stealth, di esplorazione, combattimenti e anche una spiccata componente gestionale, dato che bisogna scegliere con cura dove fare la tana, quali animali includere nel gruppo e quali di loro far riprodurre per portare avanti i tratti genetici più utili.
Va però detto che il gioco è ben lungi dall’essere realistico e non si prende troppo sul serio: non mancano infatti i personaggi strani e fuori contesto, come dinosauri e cani robot, le situazioni bizzarre né la possibilità di personalizzare i personaggi con buffi accessori di moda.

Nonostante le limitazioni della grafica (già poco brillante per l’epoca), gli scenari sono molto suggestivi e discretamente variegati, con quella “vibe” post-apocalittica urbana che piace a me.
Il difetto, stando alle recensioni, si trova in un gameplay che alla lunga diventa ripetitivo, come spesso capita ai giochi open world.

In Europa e America, purtroppo, Tokyo Jungle è uscito solo in versione digitale. Oggi lo si può trovare incluso con l’abbonamento al servizio PlayStation Plus Premium, nel catalogo dei Classici.

ROBOWAR

 

Ho recuperato Robowar (1988), regia di Bruno Mattei.

Questa volta, ci troviamo nelle Filippine.
Omega 1, un robot ancora in fase di sviluppo, sfugge al controllo dei suoi creatori e inizia così la sua furia distruttiva. Quindi Mascher, il suo creatore, mette insieme una squadra di mercenari guidati dal maggiore Murphy Black, per provare a disattivarlo.

Ma cos’è il Robowar? O meglio, chi è?

Allora iniziamo subito con il dire che è un film abbastanza frettoloso, una specie di copia italiana di Predator, Rambo e Robocop fusi insieme. Un mix di tutti i luoghi comuni degli action movie anni Ottanta inseriti un po’ alla rinfusa.
Forse classificabile come b-movie anche se, a essere sincera, credo che si voglia prendere piuttosto sul serio.

Detto ciò per me non è tutto da buttare: le sparatorie e il trucco sono abbastanza convincenti e ho apprezzato anche la scelta musicale (soprattutto durante le scene d’azione).

Un peccato, perché di Bruno Mattei, avevo apprezzato Virus; pellicola più famosa, ormai un piccolo cult.

LIVE GDR – SINE REQUIE: 200 – PARTE 2 (feat. Serpentarium)

Ieri sera, sul canale YouTube di Serpentarium, siamo tornati nel claustrofobico Soviet per proseguire con “200”, un’avventura originale per Sine Requie Anno XIII!

Io ho fatto da Cartomante mentre Matteo “Curte” Cortini, Leonardo “Moro” Moretti, Fabio Passamonti e Simone Anselmi lavoravano per Z.A.R.

Nella scorsa sessione, un gruppo di operai provenienti dal Settore 642-T del Livello 10 è stato assegnato a una catena di montaggio per la produzione di componenti per porte e portelloni che saranno impiegati nella riqualifica del Settore 745-T, che era stato gravemente danneggiato da un attacco dei Ribelli.

Un lavoro faticoso, visto lo sforzo richiesto di produrre non-stop per 5 giorni, ma tutto sommato semplice, lineare, ripetitivo.
E per un po’ tutto è andato bene, almeno finché dalle stanze accanto non hanno cominciato a provenire rumori strani, calore, fumo e i pezzi sul nastro trasportatore hanno cominciato ad arrivare in maniera irregolare.
Da lì in poi, tra cacciaviti caduti nelle feritoie, arti che rotolano sul nastro e l’altoparlante che trasmette incessantemente un messaggio di Z.A.R. inceppato sulla parola “patria”, la situazione è andata degenerando rapidamente.

Ma quanto può peggiorare, ancora?

MARTEDÌ DELLO XENO – GLI U.F.O. DI CARS

 

Oggi al MARTEDÌ DELLO XENO degli esseri “motorizzati” dell’universo di Cars.

Gli U.F.O. (così chiamati) sono una specie di astronavi senzienti, tecnologicamente molto più avanzate dei veicoli terrestri, che provengono da un pianeta sconosciuto.
Hanno tutte una verniciatura bianca, occhi neri sul vetro della cabina di pilotaggio ed emettono un tenue bagliore bluastro.

Naturalmente in grado di volare, si possono dividere in due categorie: le Navi Madre e le Navicelle.
Le prime sono molto grosse e ospitano al loro interno degli hangar (con tanto di laboratori dove condurre esperimenti sui soggetti rapiti) in cui vivono e operano le seconde, approssimativamente delle dimensioni di una piccola macchina e con i denti sporgenti.
Quando parlano, inoltre, la loro voce risuona quasi robotica, come distorta elettronicamente.

La prima apparizione di questi alieni risale al 2009, nell’episodio “Cricchetto U.F.O.” della seconda stagione della serie Cars Toons, dove il carro attrezzi Cricchetto incontra uno di quelli piccoli e ci fa amicizia.
Quando però il piccolo viene catturato dalle forze governative e condotto al Parcheggio 51 (un dettaglio che mi ha molto fatto ridere, devo essere sincera), il camioncino si precipita in suo soccorso e con una rocambolesca incursione riesce a liberarlo.
I due vengono poi aiutati nella fuga da un’Astronave Madre, che oltre a loro rapisce il povero Saetta McQueen, che – letteralmente – passava di lì per caso.
Dopo un breve giro nello spazio, infine, due auto vengono lasciate andare e riportate a Radiator Springs.

Da allora, nonostante non siano più comparsi né sul grande né sul piccolo schermo, gli U.F.O. si sono visti più volte in altri prodotti del franchise, soprattutto fumetti e videogiochi.

CI VEDIAMO AL MUNFRÀ GAME DAYS!

 

Come già anticipato dai ragazzi di Warmasters Academy e Agilebalzo nelle loro dirette, Sabato 1 e domenica 2 giugno sarò al Munfrà Game Days!

Saranno due giorni interamente dedicati al gioco e al modellismo, con tantissimi tornei (Warhammer 40.000, Age of Sigmar, The Old World, Mordheim, Blood Bowl, Malifaux, Magic l’Adunanza), workshop di pittura e scultura, giochi di ruolo e da tavolo.
E, fra tutte queste attività, troverete anche uno stand dedicato ai miei libri: la saga post-apocalittica de “L’età della polvere“, “LEVEL UP!“, la mia guida introduttiva al GDR, e il romanzo parodistico “Solite Storie Noir – Lo stile non si compra“.

Se siete in zona e avete piacere, passate a trovarmi! Sono sempre contenta di conoscervi o rivederci di persona!

💣 DOVE? Palafiere Riccardo Coppo, Piazza d’Armi 1, Casale Monferrato (AL)

💣 QUANDO? Sabato 1 e domenica 2 giugno, dalle 9 alle 18.

💣 COME MI RICONOSCETE? Non sarò in costume da predona post-apocalittica ma avrò comunque i miei occhialoni. Non dovrebbe essere difficile!

UNA SERATA FURIOSA

 

La serata di ieri sera è stata una BOMBA!

Ho adorato le sequenze di combattimento di “Furiosa: A Mad Max Saga” che sono frenetiche e piene di dettagli. E poi i pesonaggi: Furiosa [lei straordinaria] Dementus [una piacevole scoperta] e Immortan Joe [che ho sempre amato].

Scena preferita?

“Scegli un Figlio di Guerra… uno qualsiasi…” BRIVIDI.

Le foto sono un po’ buie, un po’ sfocate ma poter presentare proprio questo film, con la mia trilogia post apocalittica “L’età della polvere”, nella mia città, è stata un’esperienza bellissima ed emozionante 💣💣

Grazie a Movie Planet, a tutti i presenti e agli amici che hanno voluto condividere questa prima visione con me!

L’AEROGRAFO CINEMATOGRAFICO con SIMONA BORDONARO e ALVISE ARDENGHI [DEVLAN MUDCAST EP. 5]

Una vetrina sul modellismo per conoscere alcuni dei migliori artisti del settore, guardare le loro opere e farci raccontare la loro visione, cosa li ha ispirati e quali tecniche preferiscono.

Oggi doppio ospite: sono con me Simona Bordonaro e Alvise Ardenghi del PAirate Studio, virtuosi dell’aerografo specializzati nel riprodurre soggetti presi da film, videogiochi, cartoni animati e fumetti, con una cura e un livello di dettaglio incredibili!

Musica di sottofondo: Godmode – To Pass Time
Immagine di sottofondo creata da Starline.

LIVE GDR – SINE REQUIE: 200 – PARTE 1 (feat. Serpentarium)

Ieri sera sul canale YouTube di Serpentarium è tornato Sine Requie Anno XIII!

Matteo “Curte” Cortini, Leonardo “Moro” Moretti, Fabio Passamonti e Simone Anselmi hanno giocato a “200”, l’avventura ambientata nel claustrofobico e alienante Soviet che avevo scritto per il Modena Play di quest’anno.

“Per soddisfare le richieste di produzione sei chiamato a compiere uno sforzo straordinario. Ma tu fai parte di un grande e funzionante meccanismo che non può essere fermato. Appartieni al popolo. E il popolo appartiene a Z.A.R. Quindi nessun sacrificio è troppo grande quando è in gioco il benessere collettivo. Vero?”

Non resta che scoprire la loro risposta a questo interrogativo.

MARTEDÌ DELLO XENO – MARVIN IL MARZIANO

 

Oggi al MARTEDÌ DELLO XENO un famoso alieno a cartoni animati.

Marvin il Marziano è un personaggio dei Looney Tunes (la nota serie di corti d’animazione prodotta dalla Warner Bros), spesso utilizzato come antagonista di Bugs Bunny e Daffy Duck.

Apparso per la prima volta nel 1948, ha l’aspetto di un piccolo e buffo ometto con una sfera nera come testa. Ha occhi grandi, è privo di bocca (pur potendo parlare) e indossa un elmo e un gonnellino che ricordano quelli dei soldati romani, curiosamente abbinati a un paio di scarpe da ginnastica.

Sempre equipaggiato con gadget e tecnologie avanzatissime, a livello caratteriale si presenta con una certa pacatezza (contrapposta per volere dell’autore, Chuck Jones, all’iracondo Yosemite Sam, altro antagonista di Bugs Bunny) e, con molto pragmatismo e tranquillità nel tono di voce, ordisce e spiega i piani con i quali intende ottenere effetti incredibilmente distruttivi.

Il suo obiettivo principale? Distruggere la Terra, perché da casa sua – il pianeta Marte – gli ostruisce la vista di Venere.

In Space Jam, tra l’altro, fa da arbitro alla partita di basket tra gli alieni e i cartoni Looney Tunes, visto che rientra in entrambe le categorie e questo – in teoria – lo pone in una condizione di neutralità.

Ultima curiosità: il personaggio è rimasto anonimo per molto tempo dopo la sua prima apparizione. Nei cortometraggi dagli anni ’40 agli anni ’70, infatti, il suo nome non viene mai pronunciato. Comincerà a essere chiamato “Marvin il Marziano” solo tra gli anni ’80 e ’90, per ragioni legate al merchandising.

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