MARTEDÌ DELLO XENO – GLI IMMORTALI

 

Oggi al MARTEDÌ DELLO XENO degli alieni che negli anni ’90 hanno causato moltissime polemiche e quasi rischiato di far chiudere l’allora nascente franchise di Highlander.

Secondo l’interpretazione – oggi considerata non canonica – proposta dal secondo film della serie, “Highlander II – Il ritorno”, gli Immortali sono extraterrestri provenienti dal pianeta Zeist.

Esteticamente indistinguibili da un qualsiasi essere umano, fintanto che la loro testa non viene recisa dal corpo, queste persone guariscono da qualsiasi ferita e non invecchiano.

Per qualche misterioso motivo, però, queste capacità funzionano solo se si trovano sulla Terra, dove i peggiori criminali e coloro che si oppongono al dispotico regime che governa Zeist vengono esiliati.
Qui sono costretti a prendere parte al “Gioco”, cioè duellare tra loro, eliminandosi a vicenda fino a quando non ne resta solamente uno. Il vincitore ottiene in premio la conoscenza di tutti gli altri Immortali che ha sconfitto – assorbita un po’ alla volta, al termine di ogni duello – e, a scelta, la mortalità oppure la possibilità di tornare sul pianeta d’origine.

Nel caso si scelga di invecchiare, comunque, nel momento in cui un altro Immortale dovesse giungere sulla Terra, il Gioco ricomincerebbe immediatamente, tra l’altro ringiovanendo il precedente vincitore fino all’età che aveva quando è stato esiliato.

Se tutto questo vi sembra inutilmente contorto, strano e nemmeno tanto convincente, anzi che proprio non sta in piedi, beh… non siete i soli.

Dopo il successo del primo film, infatti, il produttore William Panzer decise di portare avanti la storia con un sequel che desse finalmente una risposta ai fan che insistevano a voler conoscere l’origine degli Immortali. E, non si sa bene perché, volle anche ambientare tutto in un lontano futuro.
Le tante riscritture, cambi di programma, finanziatori impiccioni e mille altre difficoltà che la pellicola dovette affrontare per venire alla luce però, minarono il progetto alle fondamenta: a un certo punto sembra che l’intero cast si dichiarò convinto che la sceneggiatura fosse pessima e lavorò senza entusiasmo, solo per ricevere il compenso e adempiere agli obblighi contrattuali.
Lo stesso fece il regista Russell Mulcahy, che tentò addirittura di farsi accreditare con uno pseudonimo.

Il giudizio peggiore di tutti fu però quello del pubblico, che si sentì preso per i fondelli e finì col destestare l’idea che gli Immortali venissero da un altro pianeta.

L’insuccesso e le lamentele furono tali che i film successivi della saga ignorarono completamente quanto raccontato in Highlander II, estromettendolo dal canone, e in nessun’altra produzione del franchise venne mai più accennato nulla a proposito di Zeist o dell’origine extraterrestre degli Immortali.

Anche nella versione Director’s Cut (chiamata “Renegade Version”) rilasciata dal regista nel 1995, gli Immortali vengono ridisegnati come originari del pianeta Terra, provenienti da un’antica civiltà, e i loro reietti banditi in epoche future casuali.

Nonostante tutto, il film è considerato uno dei più brutti di sempre. E, come recita la didascalia nella sua pagina su Rotten Tomatoes, “avrebbe dovuto rimanerne soltanto uno”.

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