NANOMACCHINE

 

Vincitrici del sondaggione sul miglior innesto cibernetico, oggi conosciamo meglio le NANOMACCHINE presenti nelle opere fantascientifiche!

Il primo utilizzo del concetto di nanotecnologia è in “There’s Plenty of Room at the Bottom”: una conferenza tenuta dal fisico Richard Feynman nel lontano 1959 mentre, nella letteratura, ne troviamo traccia nel racconto di Robert Silverberg del 1969, “Com’era quando il passato volò via” (che descrive l’impiego della nanotecnologia per la costruzione di altoparlanti stereo).

Ma è nel romanzo di Michael Crichton, “Preda”, che la tematica raggiunge il grande pubblico: una storia che avverte i lettori dei possibili rischi di uno sviluppo nanotecnologico.

Da “Star Trek: The Next Generation” in poi, questo genere di tecnologia è utilizzata per numerose applicazioni, a partire dalla medicina. Molti degli episodi della serie sono proprio incentrati sui naniti, che addirittura diventano una nuova forma di vita senziente.
Ma non solo.
I Borg, nemici della Federazione, usano nanomacchine, dette nanosonde, per assimilare gli individui catturati nel proprio Collettivo.

La incontriamo anche in Stargate SG-1 e Stargate Atlantis, con replicanti e Asuriani.

Anche il mercato videoludico le ha utilizzate spesso.

Le ritroviamo nella celebre serie di videogiochi “Metal Gear Solid”.
Il protagonista – in Metal Gear Solid 2 – si distingueva per il sangue artificiale infuso tramite nanomacchine (che serviva per chiudere ferite e per altre funzioni) mentre in Metal Gear Solid 4, i Figli dei Patrioti sono una rete di nanomacchine che regolano, perfezionano e controllano le azioni di ogni combattente.

Infine, nel gioco di ruolo Cyberpunk 2020, la tecnologia biologica e nanorobot è ampiamente usata per aumentare le prestazioni umane e i nanorobot medici sono all’ordine del giorno.

Vi ringrazio per aver votato e commentato durante tutti questi lunghi mesi (molte delle argomentazioni sono state davvero interessanti!)
Al prossimo sondaggione!

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