CRITTERS

 

Critters è una serie cinematografica prodotta dalla New Line Cinema, composta da cinque film e una serie TV da una stagione di otto episodi.
Il primo film è uscito nel 1986 (in Italia) come Critters – Gli extraroditori.

Il concept è stato pensato prima del celebre “Gremlins” di Joe Dante – che però uscì due anni prima per la disponibilità di mezzi –

Gli antagonisti sono i Critters: roditori alieni nativi di un pianeta sconosciuto che aumentano di dimensione in proporzione alla quantità di cibo che ingoiano.

Il primo “Critters” è considerato un cult degli anni ottanta grazie allo humour nero e agli ottimi effetti speciali della pellicola.

Qualche curiosità:

– Charles Chiodo ha basato il design dei Critters sul personaggio dei Looney Tunes “Taz il Diavolo della Tasmania”.

– C’è un pupazzo di E.T. – L’extraterrestre nella stanza di Brad. Tra l’altro Dee Wallace (Helen) ha recitato in E.T., interpretando (anche in quell’occasione) la madre di un ragazzo che entra in contatto con gli alieni.

– Il logo sul retro delle divise da bowling è una parodia dello stemma dei Ghostbusters.

– “Grovers Bend”, la città in cui si svolgono le vicende, è un riferimento alla trasmissione radiofonica del 1938 “La guerra dei mondi” di Orson Welles.
La trasmissione riferì in diretta che “gli alieni stavano atterrando a Grovers Mill” con una veridicità tale da convincere migliaia di ascoltatori. I residenti della zona furono presi dal panico e scambiando una torre dell’acqua per un UFO la fecero a pezzi.

– I suoni laser della nave rubata dai Critters suonano come un AT-AT del film “L’Impero colpisce ancora”.

fonte: cine blog

BALLE SPAZIALI

 

Balle spaziali (Spaceballs) è un film del 1987 prodotto, interpretato e diretto da Mel Brooks.

Si tratta di una commedia fantascientifica, parodia della saga di Star Wars e di altre famose serie fantascientifiche come: “Star Trek”, “Alien” e “Il pianeta delle scimmie”.

L’incipit – in perfetto stile Star Wars –

“C’era una volta fuori dal tempo…
In una galassia molto, molto, molto, molto lontana viveva una spietata razza nota come… Spaceballs.

Capitolo undicesimo

I malvagi leader del pianeta Spaceball, che hanno scioccamente sprecato la loro preziosa atmosfera, hanno escogitato un piano segreto per rubare ogni respiro d’aria al loro pacifico vicino, il pianeta Druidia.
Oggi è il giorno del matrimonio della principessa Vespa. Sconosciuto dalla principessa ma conosciuto da noi, il pericolo è in agguato lassù fra le stelle…”

Qualche curiosità:

– Nei titoli di testa fa capolino una frase “Se riuscite a leggere questo, non avete bisogno di occhiali”.

– Il film Balle spaziali 2 – La vendetta, non è opera di Brooks né ha nulla a che fare con Balle spaziali.

– Il nome “Eagle 5” è una via di mezzo tra Red 5 (nome in codice di Luke Skywalker nella battaglia di Yavin) e l’aquila che appare nell’emblema della missione Apollo 11.
Se si osserva il simbolo stesso dell’Eagle 5 si capisce essere una caricatura di quello dell’Apollo 11: l’aquila però, non tiene tra gli artigli un ramoscello di ulivo ma una mazzetta di banconote.

– La scena in cui Lord Casco sta giocando con le bambole non era nella sceneggiatura.

– Il Millennium Falcon appare per pochi istanti. Lo vediamo “parcheggiato” tra altri veicoli spaziali all’esterno dello Space Diner.

– La scatola dei cereali Spaceballs per la prima colazione riporta un contenuto di “100% zucchero”.

– La pellicola precedente di Mel Brooks, “La pazza storia del mondo” termina con una battuta che suggerisce che il sequel sarà intitolato “Ebrei nello spazio”.

– Sono diversi i richiami a Star Trek: Stella Solitaria che cerca di addormentare una guardia imperiale con la presa vulcaniana di Mr. Spock, il teletrasporto che viene fatto provare al presidente Scrocco, il tecnico del teletrasporto di nome Snotty.

– La canzone dei titoli di coda è una parodia del brano “Ghostbusters” di Ray Parker, Jr.

INFO PER INCONTRARCI A LUCCA

In occasione del festival, presenterò in anteprima un numero limitato di copie del mio libro post-apocalittico “L’età della polvere – Il Nero e il Giallo”.

Passate a trovarmi, sarà una bella occasione per conoscerci dal vivo!

💣 DOVE? Padiglione S.Martino “Luk for Fantasy” Stand EDIKIT (vi ho messo le mappe).

💣 QUANDO? Sabato 30 e Domenica 31.

💣 COME MI RICONOSCETE? Sarò in costume post-apocalittico vestita da predona che somiglia un po’ agli spettri di Gaunt 😆😆

IL BURNING MAN FESTIVAL

 

Il Burning Man è un festival di otto giorni che si svolge ogni anno dagli anni ’90 nella distesa salata del Deserto Black Rock (Nevada).

Il festival viene descritto come “radicale espressione di sé e radicale fiducia in sé”.

Non ci sono concerti con grandi nomi e non ci sono esibizioni pubblicizzate.
Ognuno dei partecipanti è libero di organizzare esibizioni, mostre d’arte, performance, workshop e giochi purché civili e rispettosi.

Ognuno porta l’attrezzatura da campeggio, generatori di elettricità e cibo/acqua per la propria sopravvivenza (nel deserto le temperature variano molto e bisogna arrivare preparati).
Il baratto e il dono, inoltre, sono le uniche forme di pagamento ammesse.

Un’esperienza il cui obiettivo è quello di “staccare dalla realtà del consumismo” per un’unione più sincera e generosa nei confronti del prossimo.

LA STORIA DI NORTON I, IMPERATORE DEGLI STATI UNITI E PROTETTORE DEL MESSICO

 

Ho trovato una “curiosità storica” che riguarda un personaggio surreale realmente esistito: Joshua Abraham Norton: Imperatore degli Stati Uniti d’America e protettore del Messico.

Norton nasce a Londra nel 1819 e a trent’anni emigra a San Francisco in cerca di fortuna.
Sbarcato in California riesce a far fruttare il suo capitale fino a quando incappa in un investimento sbagliato che lo riduce in povertà.

Così, presa carta e penna, scrive ai giornali cittadini una risoluzione in cui si proclama Imperatore degli Stati Uniti.
È il 17 settembre del 1859, e la lettera recita così:

«A perentoria richiesta e desiderio di una larga maggioranza di questi Stati Uniti, io, Joshua Norton, un tempo cittadino di Algoa Bay, Capo di Buona Speranza, e oggi e per gli ultimi scorsi 9 anni e 10 mesi cittadino di San Francisco, California, dichiaro e proclamo me stesso Imperatore di questi Stati Uniti; e in virtù dell’autorità in tal modo acquisita, con la presente ordino ai rappresentanti dei diversi Stati dell’unione di riunirsi in assemblea presso il Music Hall di questa città, in data primo Febbraio prossimo venturo, e lì procedere alla modifica delle leggi esistenti dell’Unione al fine di correggere i mali sotto i quali questa nazione si trova ad operare, e in tal modo ripristinare la fiducia, sia in patria che all’estero, nell’esistenza della nostra stabilità e integrità. Norton I, imperatore degli Stati Uniti»

Il proclama viene ignorato dai politici ma non dal San Francisco Bullettin. Il direttore del giornale decide di pubblicare l’intervento con intento satirico.

L’effetto che produce è sconvolgente.

La gente comincia a rivolgersi a Norton che gira per le strade della città dispensando ai passanti proclami e consigli.
Per il popolo Joshua diventa l’Imperatore Norton I.

Si procura un uniforme blu con decorazioni dorate e porta come “sciabola” un bastone con il quale cammina.
Da quel momento inizia con entusiasmo le sue funzioni: ispeziona cantieri navali, controlla le condizioni di lavoro di operai e si dichiara Protettore del Messico.

Il 12 ottobre 1859 “ordina” al Congresso di sciogliersi e comincia a stampare delle note di credito (generalmente da 50 centesimi) che presenta ai negozi come forme di pagamento. E che questi accettano!
La cittadinanza di San Francisco lo asseconda sempre tanto che per il resto della sua vita non paga mai i mezzi pubblici e viene spesso ospitato da molti ristoranti della città.

Chi ha avuto modo di conoscerlo non lo descrive come una persona inferma di mente ma come un uomo colto, convinto del proprio ruolo.

Nel 1862 licenzia Abraham Lincoln e ordina l’arresto del suo successore Andrew Johnson, condannandolo a pulire gli stivali dell’Imperatore.

Nel 1867 un agente decide di far sottoporre Norton a un trattamento sanitario ma l’arresto scatena lo sdegno della cittadinanza. Lettere furiose vengono scritte sui principali quotidiani di san Francisco, finché il capo della polizia Patrick Crowley non decide di scarcerarlo e di presentare delle pubbliche scuse per il comportamento della polizia.
Norton si dimostra magnanimo e perdona pubblicamente il giovane agente che lo aveva arrestato.

Da quel momento in poi tutti i poliziotti di San Francisco cominciano a fare il saluto all’Imperatore ogni volta che lo incontrano.

Norton si pronuncia più volte per la costruzione di un ponte che collegasse la baia e oggi il Golden Gate è uno dei simboli di San Francisco.

Nel 1869, l’Imperatore “ordina” lo scioglimento del Partito Repubblicano e di quello Democratico
Muore nel 1880 e ai suoi funerali si raduna una folla di oltre 30.000 persone, su una popolazione che allora non superava le 230.000 unità.
Le spese per il funerale furono coperte dalla città di San Francisco.
Sulla tomba è stata posta una pietra con una scritta: “Norton I, Imperatore degli Stati Uniti e Protettore del Messico”.

I suoi proclami sono custoditi presso il Museo cittadino di San Francisco.

IL MIO ROMANZO “L’ETÀ DELLA POLVERE – IL NERO E IL GIALLO” IN ANTEPRIMA A LUCCA 2021!

Dopo tanto lavoro, sono lieta di potervi annunciare che presenterò in anteprima il mio romanzo post-apocalittico “L’età della polvere – Il Nero e il Giallo” al Lucca Comics di quest’anno.

Mi troverete allo stand di EdiKit, il mio editore, sabato 30 e domenica 31 ottobre. Passate pure anche solo per fare un saluto o quattro chiacchiere, ne sarò felice!

NOTA IMPORTANTE: stiamo ancora definendo gli ultimi dettagli, quindi per informazioni più precise, come le coordinate del padiglione e aggiornamenti sugli orari in cui potrete trovarmi, vi consiglio di tenere d’occhio la mia pagina Facebook.

Ci vediamo a Lucca! 🙂

Musica di sottofondo: Benjamin Tissot (Bensound) – New Dawn
https://www.bensound.com/

Se vi è piaciuta la copertina del libro vi invito a visitare il profilo Instagram di Emanuele Tommarelli, mentre per il costume ringrazio tantissimo Roby Della Ricca.

SPACE VAMPIRES

 

Space vampires è un film del 1985 diretto da Tobe Hooper e tratto dal romanzo di fantascienza “The Space Vampires” di Colin Wilson.

La trama è semplice: una spedizione spaziale anglo americana, a bordo dell’astronave Churchill, giunge verso la Cometa di Halley. Lì la singolare scoperta: una gigantesca astronave extraterrestre celata dalla coda della stessa cometa. All’interno? I corpi di umanoidi perfettamente conservati in bare di cristallo.

Qualche curiosità:

– Il tema musicale del film è stato rielaborato e inserito nella colonna sonora del gioco di ruolo Baldur’s Gate.

– La versione europea inedita originale contiene filmati più violenti ed erotici rispetto a quella americana.

– Mathilda May ha solo sette minuti sullo schermo, quasi tutti completamente nuda.

– Il regista ha quasi perso l’udito durante le riprese nelle gelide brughiere inglesi.

– I manichini usati come corpi sezionati vennero riutilizzati nel film: La mummia (1999).

– Se si osservano con attenzione le medaglie sull’uniforme di Steve Railsback si riesce a capire che il suo personaggio – il colonnello Tom Carlsen – è un veterano della guerra del Vietnam.

– L’acronimo NERVA “Nuclear Motor for Rocket Vehicle Application” rappresenta il dispositivo per la propulsione a reazione dello space-shuttle Churchill.
In realtà NERVA è l’acronimo di “Nuclear Engine for Rocket Vehicle Application”: un programma della commissione per l’energia atomica di Stati Uniti e NASA (ormai concluso dal 1972).

– Colin Wilson, l’autore del libro originale non ha apprezzato il film ma s’è lasciato scappare un commento positivo: “Beh, almeno c’è molto nudo frontale”.

– L’astronave aliena simile a un ombrello è stata modellata su un carciofo.

– Patrick Stewart ha affermato in più interviste che Tobe Hooper è il regista con cui ha preferito lavorare.

Fonte cine blog

CURIOSITÀ SU DEATH STRANDING

 

Death Stranding è un videogioco sviluppato da Kojima Productions con la collaborazione di Guerrilla Games per PlayStation 4, PlayStation 5 e Windows.

Il gioco è ambientato negli ex-Stati Uniti d’America, dopo un evento cataclismatico. Creature misteriose hanno iniziato a vagare per la Terra mentre la società contemporanea ha cessato di esistere.
Il giocatore prenderà il ruolo di Sam Porter Bridges, un corriere che ha come compito la consegna di provviste essenziali alle colonie ormai rimaste isolate e di riconnetterle grazie a una speciale rete di comunicazione.

Qualche curiosità:

– I personaggi Deadman, Heartman e Amelie hanno rispettivamente le fattezze di Guillermo Del Toro, Nicolas Winding Refn e Lindsay Wagner ma non sono interpretati né doppiati da loro stessi.

– Un album contenente brani ispirati al videogioco, intitolato Death Stranding: Timefall, è stato pubblicato dalla RCA Records e dalla Sony Interactive Entertainment il 7 novembre 2019 (con la partecipazione di gruppi musicali come Chvrches, The Neighbourhood, Major Lazer e Bring Me the Horizon).

– Death Stranding vuol dire “arenamento della morte” e si riferisce al fenomeno dello spiaggiamento dei cetacei. In questo caso, in modo simbolico, la deriva della nostra civiltà.

– Se giocato in modalità “Super Facile” il gioco diventerà un film interattivo.

– Le strutture create dagli altri giocatori scompariranno se abbandonate a loro stesse (occorre fare della manutenzione).

– In Horizon: Zero Dawn sono presenti 3 Easter Eggs di Death Stranding: la collana di Sam, la bambola con le sembianze di un neonato e le manette visibili nel primo trailer di DS.

– Conan O’Brien è protagonista di un cameo all’interno del gioco. Lo vediamo mentre regala a Sam Bridges un costume

– completo di cappuccio a forma di lontra – che gli consentirà di rimanere a galla nei fiumi e muoversi più velocemente.

– Il motore grafico di Death Stranding è lo stesso di Horizon: Zero Dawn: il Decima Engine.

– Nel gioco non esiste il “game over”. Se muori durante un combattimento ti ritrovi in un mondo “sottosopra”, in cui devi cercare la strada per tornare nel mondo dei vivi.

Fonte: joker station

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