Forme di vita intelligenti, avvolte nel mistero, in grado di sollevare dibattiti filosofici, morali e religiosi.
Gli alieni sono creature incredibili e sconosciute che hanno fatto la storia del cinema ponendo al pubblico una semplice domanda: siamo soli nell’Universo?
Inauguro quindi la rubrica: IL MARTEDÌ DELLO XENO.
Partiamo dal classico: gli xenomorfi di Alien.
Guidati da una regina, sono creature predatorie che si riproducono depositando un parassita nell’ospite.
Questa forma di riproduzione ha un parziale analogo sulla Terra, tra alcune specie d’insetti.
Numerose vespe parassite hanno l’abitudine di iniettare le loro uova in un corpo ospitante (spesso altri insetti o ragni).
Le larve si schiudono all’interno dell’organismo vivo e ne divorano gli organi interni, finché non emergono.
Disegnati da H. R. Giger e sviluppati da Carlo Rambaldi nel cult di Ridley Scott del 1979, gli xenomorfi uccidono a colpi di coda, lingua e sangue acido.
La “vischiosità del costume” ha origini molto particolari: per creare i tendini delle mascelle sono stati usati preservativi tagliuzzati mentre la bava dell’alieno è stata prodotta utilizzando K-Y Jelly, un lubrificante sessuale.
Pratico ed economico.
Almeno per me,sono le creature più aliena mai concepite,non tanto (o meglio,non solo) per le caratteristiche fisiche,piuttosto per la totale inconprensibilità delle motivazioni (se ne hanno) che le porta ad essere delle perfette macchine di morte,spietate ed implacabili.
Solo la regina,nel secondo film,mostra una sorta di “istinto materno” quando le sue uova sono minacciate da Elen Ripley,unico caso in cui uno xenomorfo dimostra di saper,almeno in un certo modo,comunicare,e trattare,con un umano.