LIVE GDR – SINE REQUIE: IL VOLO DELLA MOSCA – PARTE 4 (feat. Serpentarium)

Dopo una (doverosa) settimana di riposo, ieri sera si è tornati a bordo del treno diretto ad Amburgo per il quarto appuntamento con “Il volo della Mosca”, un’avventura di Sine Requie ambientata nella simpatica Germania del 1957.

Abbiamo giocato sul canale YouTube di Serpentarium: io come Cartomante, mentre Matteo “Curte” Cortini, Leonardo “Moro” Moretti e Fabio Passamonti cercheranno di arrivare vivi a destinazione.

Nell’ultima sessione, l’Ispettore Ackermann, l’Agente Hoppe e il Dottor Zeinder hanno elargito consigli sulla conquista delle signore, ispezionato i bagagli e gli effetti personali di alcuni passeggeri e portato alla luce nuovi scheletri (o, in questo caso, bottoni, lettere, gioielli e mappe) nascosti nei rispettivi armadi.

Tutto però è stato interrotto da uno scontro a fuoco nella carrozza adiacente, nato dal panico generato dal signor Wolff, che ha condotto a un morto e diversi feriti prima che la Gestapo riuscisse a riprendere il controllo della situazione.

Mancano poche ore. Il tempo stringe e la situazione si fa sempre più tesa.
E, in tutto ciò, dove si nasconde la Mosca?

MARTEDÌ DELLO XENO – I TUSKEN

 

Oggi, al MARTEDÌ DELLO XENO, una razza di predoni spaziali.

I Tusken, detti anche Sabbipodi, appartengono all’universo fantascientifico di Star Wars.

Sono i discendenti di una specie molto avanzata tecnologicamente; in un tempo in cui Tatooine era verde e pieno di vita, con vasti oceani e grandi città.
Tutto cambiò nel 5.000 BBY, quando venne scoperto dagli umani.
I coloni rovinarono la cultura Sabbipode, prima semi-sedentaria, che si ritrovò costretta a mutare e vagare per il deserto.

Le tensioni aumentarono e ruppero ogni rapporto pacifico con gli invasori.
Per questo motivo i Sabbipodi provano un odio profondo per gli stranieri: li ritengono conquistatori che usano la tecnologia per rompere il legame sacro con la terra.
Non solo, questi cacciatori sono ostili anche con i Jawa.

Per proteggersi dai venti e dal caldo opprimente del deserto, usano abiti color sabbia e delle maschere che gli celano il volto e la testa.
Nella loro cultura è severamente vietato togliersi i vestiti, se non per speciali occasioni come il matrimonio: la violazione di questa regola porta all’esilio.

Sono organizzati in clan e tribù, composti da venti o trenta membri ciascuno.
I maschi procacciano il cibo mentre le femmine si prendono cura dei giovani e dell’accampamento.

I Sabbipodi si avvalgono di molti rituali per tenere i gruppi uniti e basano la loro intera cultura sulle testimonianze orali, non conoscendo alcuna lingua scritta.

VITA DA VAULT – ESPERIMENTO #74

 

Ultimo episodio del mese per “Vita da Vault”, la rubrica che snocciola tutti gli esperimenti condotti dalla Vault-Tec Corporation.

Oggi però rimaniamo un po’ off-game e parliamo del Vault 74, visitabile in Fallout: New Vegas, ma solo attraverso gli strumenti di debug.
Si tratta infatti di una location tagliata dalla versione finale del gioco e incompleta, una sorta di “Vault Fantasma”, non considerato canonico ma che nel tempo ha incuriosito molti appassionati e dato origine a varie MOD per il gioco.

Del Vault 74 originale, infatti, non si sa nulla a parte il fatto che sia stato invaso dai predoni e completamente razziato.
È anche molto piccolo: costituito da un atrio, una clinica e un ufficio del Sovrintendente.
Ci sono anche quelli che dovrebbero essere dei quartieri abitati, che però risultano molto spogli (in alcune stanze ci sono solo le pareti) e completamente vuoti.
Per la porta d’ingresso, poi, è stato riciclato il modello di quella del Vault 108, con i numeri ancora chiaramente leggibili.

Avvicinandosi all’apertura partirà la quest “Esplorazione Vault 74” e per completarla basterà farsi strada – abbattendo un po’ di predoni – fino all’ufficio del Sovrintendente.
Lì sarà possibile leggere un olonastro con il suo unico messaggio: “Il Vault è stato violato. Non c’è abbastanza potenza per il livello Cinque! Che Dio abbia pietà delle nostre anime.”

Ultima curiosità: il Vault 74 può essere aggiunto anche alla versione PC di Fallout 3 tramite il G.E.C.K. (l’editor ufficiale del gioco) e i suoi dati sono stati “riciclati” per uno dei tutorial su come utilizzare il programma.

POST-APOCALITTICO E HOBBY IN UN VERO CASTELLO

 

L’ultimo eventone di maggio si è concluso.

Il Belgioioso Mini Art ha riunito molti appassionati di wargame/pittura/modellismo: una prima edizione davvero riuscita.

Merito di Mirko Cavalloni e di tutta l’organizzazione impeccabile e sempre puntuale.

La location è meravigliosa, e poi ho avuto il piacere di parlare e giocare con tante persone specializzate del settore.

Quindi un grazie doveroso alla Gilda dei Giochi che mi ha fatto scoprire Bolt Action (arando pesantemente le mie truppe tedesche, ma questo è un altro discorso) e Aerel che mi ha fatto recuperare Hero Quest.

Ho avuto anche le mie prime conferenze pubbliche: il primo giorno con Rebellis Games ho parlato dell’Età della polvere e della provincia di Pavia (luoghi in cui sono ambientati i romanzi) e poi con Michele Bellone abbiamo trattato di come il genere fantastico si intersechi con la scienza.

Ringrazio di cuore questi due professionisti e tutte le persone che ci hanno ascoltato e con cui ci siamo confrontati.

Nel pomeriggio poi sono stata rapita dai ragazzi della Guida Galattica per Modellisti per una breve live: a quel punto ero COTTA ma è stata una parentesi molto divertente e delirante.
E poi ho incontrato Stefano117 e Lou Miniatures: alla prossima fiera dobbiamo incastrare gli impegni di tutti e farci una partita a Kill Team.
Poi ancora, un grazie al Warhammer 100 Torri Pavia, vicini di stand capitanati da Carlo Fassa (anche se il loro torneo di Aos occupava un’ala intera del castello), ad Angela, ai Tremendi Dèi del Caos e Stefano per avermi aiutata con la gestione dello stand.

E come sempre ultimi ma di primaria importanza: sono davvero contenta che le persone che mi seguono su questi e altri canali e trovino sempre il tempo di passare a tenermi compagnia. A parte l’incoraggiamento che riuscite a darmi, è bello parlare con voi di GDR, romanzi, fantascienza, videogiochi, cosplay e pile della vergogna. Insomma, sapete davvero tante curiosità e ogni volta mi fate scoprire qualcosa in più sull’hobby.

Adesso però è il momento di mettersi finalmente comoda sul divano e dedicarsi alla scrittura.

SCRIVERE ANCHE QUANDO NON SI HA VOGLIA

 

Quest’ultimo appuntamento chiude la rubrica sulla scrittura.
E termino, svelandovi un’abitudine che porto con me fin dall’infanzia.

4. SCRIVERE ANCHE QUANDO NON SI HA VOGLIA

So che può sembrare una costrizione – e in effetti un po’ lo è, non prendiamoci in giro – ma trovo utile scrivere sempre, ogni giorno, anche solo una frase.
L’importante è tenermi in allenamento.

Per fortuna, complice anche il lavoro, non perdo mai occasione di picchiettare sulla tastiera, ma sono capitati dei giorni in cui il cervello era del tutto bloccato.
E allora ho scritto cosa mi bloccava, ho cercato di oliare un po’ i neuroni e vedere se ripartivano.

Questo è il consiglio più “aggressivo”, senza dubbio.
Certo, per molti è più funzionale staccare del tutto (e va bene così) ma personalmente questa mini-costanza-forzata, mi ha aiutata tante volte a mantenere un certo rigore.
Poi c’è anche il tempo di rilassarsi, per carità, farsi una passeggiata, dormire o dipingere qualche miniatura dalla pila della vergogna, però 5 minuti dedicati alla scrittura me li ritaglio sempre.
E, per fortuna, non è mai uno sforzo.

Immagine: “PC Master Race”

QUALCHE CURIOSITÀ SU MASS EFFECT

 

Sto pensando di trattare un pochino di più gli alieni di Mass Effect (magari con un video di approfondimento? O magari post?)

Nel frattempo ho trovato qualche curiosità sul videogioco, il comandante Shepard e la sua Normandy.

– Mass Effect non doveva chiamarsi così. Avrebbe dovuto intitolarsi “Science Fiction X” (abbreviato SFX).
Hudson e il suo team però, scoprirono che l’acronimo apparteneva già a una famosa rivista fantascientifica britannica e decisero di cambiare rotta.

– Il gioco lascia molta libertà al giocatore, permettendogli di creare anche vere e proprie romance tra i personaggi.
Era possibile farlo con quasi tutti, a eccezione di Garrus: gli sviluppatori non avevano previsto alcun risvolto romantico nella sua storia.
Tuttavia, col passare degli anni, il web si è riempito di fan fiction che lo ritraevano in atteggiamenti romantici e questo ha spinto gli sviluppatori a inserirlo nelle romance nel capitolo successivo: Mass Effect 2.

– Il volto di Mordin Solus è ispirato a quello di Clint Eastwood.

– IDA è un chiaro tributo a Metropolis.

– Recandovi sul pianeta Ontarom, del sistema Newton, potrete imbattervi in una mucca aliena.
Nonostante il suo aspetto innocuo, non appena vi girerete vi inizierà a rubare crediti, continuando finché non vi girerete di nuovo nella sua direzione. Potrete anche spararle ma questo non vi farà recuperare i soldi perduti e comunque la mucca riapparirà dopo pochi secondi. Pare che si tratti di un vero e proprio bug considerato dagli sviluppatori troppo divertente per essere rimosso.

– Verso la metà del gioco, c’è la possibilità di visitare la nostra Luna.
Il paesaggio è arido e deserto, ma prestando molta attenzione potrete notare dei rottami spaziali che, se analizzati con cura, si riveleranno essere i resti di una sonda. Esaminandola noterete la scritta CCCP Luna 23, una vera sonda spaziale lanciata nello spazio dall’Unione Sovietica negli anni ’70.

Fonte: Spazio Games

CI VEDIAMO AL BELGIOIOSO MINI ART!

 

Questo week-end, sabato 27 e domenica 28, sarò al Belgioioso Mini Art, il festival dedicato alla passione per il mondo delle miniature!

Tra i tanti tavoli demo, tornei, workshop di pittura e scultura, contest, conferenze ed espositori vari ci sarà anche uno stand interamente dedicato ai miei libri, dove potrete trovare sia i romanzi post-apocalittici della serie “L’età della polvere” che “LEVEL UP!”, la mia guida introduttiva al gioco di ruolo.

Nel corso della manifestazione, poi, prenderò parte anche a due conferenze:

– sabato dalle 14.00 alle 15.00 vi racconterò i luoghi (ispirati proprio alla provincia di Pavia) e i protagonisti de L’età della polvere in un incontro dedicato all’universo letterario post-apocalittico che ho creato.

– domenica dalle 14.30 alle 15.30 avrò invece il piacere di chiacchierare con Michele Bellone, giornalista scientifico appassionato di giochi, e discutere sui punti di contatto tra narrativa fantastica e scienza.

Se siete in zona, passate a trovarmi anche solo per un saluto: mi fa sempre piacere e sarà una bella occasione per conoscerci (o incontrarci di nuovo) dal vivo!

💣 DOVE? al Castello di Belgioioso (PV).

💣 QUANDO? Sabato 27 (dalle 10 alle 19) e domenica 28 maggio (dalle 9 alle 19).

💣 COME MI RICONOSCETE? Occhialoni. Non potete sbagliare!

MARTEDÌ DELLO XENO – GLI HEADCRAB

 

Oggi, al MARTEDÌ DELLO XENO, i nemici più iconici della serie videoludica di Half-Life.
A una prima occhiata potrebbero sembrare i polletti AIA ma non è così.

Gli Headcrab sono dei parassiti: grandi quasi quanto il torace di un umano, hanno zampe che terminano con punte affilate che gli permettono di saltare fino a tre metri.
Sono coperti da una pelle molto sottile e hanno un becco con il quale solitamente si nutrono. Inoltre hanno sei occhi, posti tra le zampe.
Quando diventano grandi prendono il nome di Gonarch, esseri con un guscio indistruttibile.

Tanti Headcrab, durante i vari Half-Life, compaiono come soggetti di studio nei complessi di Black Mesa: nel Laboratorio di Ricerca Biologia Avanzata e in quelli Gamma.

Ne esistono diverse sottospecie e ognuna trasforma la propria vittima in uno zombie che rispecchia la propria caratteristica:
L’Headcrab classico, muta un umano in un classico Zombie, quello Velenoso in uno Zombie Velenoso e, di conseguenza, L’Headcrab Veloce, Corazzato e il Reviver generano rispettivamente Zombie Veloci, Corazzati ed Elettrici.

Il processo di “Zombificazione” avviene quando un Headcrab si attacca al capo di un umano. In questa fase, becca il cranio e prende il controllo del sistema nervoso della sua vittima.

LA MIA PRIMA VOLTA AL MODENA PLAY

 

Terzo eventone di maggio: PLAY: Festival del Gioco

È stata una fantastica prima volta! Non avevo mai avuto occasione di partecipare a questa fiera né avevo mai masterato live, in pubblico.

Sono stata accolta davvero con tanto calore e attenzione da parte de Gli Araldi (in particolare ringrazio Marco Benti e Marco Galvanin) che mi hanno invitata e ospitata al War Pit.

Devo dirlo: un’organizzazione davvero impeccabile.

La sessione di Sine “L’ultima consegna” è stata intensa: tre ore sono volate, erano tutti concentrati e determinati a fuggire dal Capro e tornare a Milano. I miei complimenti al gruppo di gioco perché hanno interpretato benissimo i loro PG (e per alcuni era proprio la prima volta in questa ambientazione).

Abbiamo giocato a carte scoperte – letteralmente – e alla fine sono sopravvissuti tutti.
Quindi bravi, belli e pure fortunati.

Sono riuscita anche a godermi gran parte della fiera e incontrare tanti amici che purtroppo vedo di rado (PWORK Wargames, Hollow Press, L’Astropate, Age Of Sigmar – Team Italia, Isola Illyon Edizioni, Aces Games, Tin Hat Games, Fabio Porfidia, Etemenanki, UniNerd, Warmasters Academy, Michele Facco, Samael of Ultramar, Lou Miniatures, Bivacco Vicenza, Guida Galattica per Modellisti, Time To Dice, Inchiostronauti, Wargames per Passione e se mi sono dimenticata qualcuno vi prego di perdonarmi ma la stanchezza si fa sentire).

Con Kill Team invece abbiamo un conto in sospeso e spero di incontrarli presto (sì, è una minaccia).

Menzione speciale per lo stand di Mordheim Italia dove ho giocato i miei amati Skaven e ho avuto il piacere di incontrare Tuomas Pirinen: persona squisita.

E Pietro Parmeggiani per avermi fatto provare un gioco storico a tema far west e avermi regalato una miniatura degli Angeli Sanguinari dipinta benissimo.

Ci tengo anche a ringraziare tutte le persone che mi hanno fermata perché seguono i miei video su YouTube, o per parlare delle campagne fatte con Serpentarium (stasera non andrà in onda “Il volo della Mosca” perché tutti dobbiamo recuperare le energie, quindi si gioca martedì prossimo) e per i romanzi de L’età della polvere di Edikit.

Le vostre parole, più un mix di caramelle e birra (tutto gentilmente offerto da chi mi veniva a trovare), hanno creato una miscela che mi ha tenuta in piedi fino alla macchina, quando sono crollata dalla stanchezza.

Ora ci vediamo al Belgioioso Mini Art.

[Per tutti gli amici dell’Emilia: so che quest’anno è andata una m***a ma conto di vederci molto presto!]

(Questa è una delle rare foto in cui sorrido).

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