Il periodo è giunto: è il momento di scoprire nuovi film dell’orrore… o rispolverare i grandi classici!
Quindi ecco alcune curiosità sulle pellicole che hanno terrorizzato intere generazioni (e ottimi spunti di conversazione per la notte di Halloween)!
– L’”Esorcista” è il primo film horror ad aver avuto una candidatura all’Oscar come miglior film.
– In “Nosferatu”, il cult del 1922, Max Schreck (Conte Orlock) appare per nove minuti sullo schermo e sbatte le palpebre solo una volta verso la fine della prima parte.
– “Psycho” è il primo film USA che mostra un bagno: il capolavoro di Hitchcock ha avuto una genesi piuttosto difficile perché contestato a causa delle novità che presentava sullo schermo. Non solo una truce uccisione (anche se in realtà non si vede nulla), ma anche la visione di un bagno e perfino il rumore di uno sciacquone.
– Stephen King non era entusiasta dello “Shining” di Stanley Kubrik. Ha dichiarato: “ho ammirato Kubrick per molto tempo e di avevo grandi aspettative per il progetto, ma sono rimasto profondamente deluso dal risultato finale. Parti del film sono agghiaccianti, cariche di un terrore inesorabilmente claustrofobico, ma altre sono cadute a terra”.
– “Lo squalo” gioca moltissimo sulla tensione crescente: si avverte la presenza della bestia anche senza vederla… e infatti lo squalo infatti appare completamente solo dopo un’ora e 21 minuti dall’inizio del film.
– Passando a “La Cosa” di John Carpenter, una delle scene più indimenticabili è quella del defibrillatore che il dottor Copper usa per tentare di rianimare Norris. In quel momento il petto di Norris si apre e gli avambracci di Cooper vengono inghiottiti dal corpo di Norris. Per realizzare questa scena Rob Bottin, il designer degli effetti speciali, chiese l’aiuto di un uomo che aveva perso entrambi gli avambracci in un incidente e adattarono su di lui due avambracci protesici costituiti da ossa di cera, vene di gomma e gelatina.
– Per l’horror “Halloween” non era richiesta una maschera particolare. Il personaggio di Michael Myers doveva solo avere “i lineamenti pallidi e neutri di un uomo”. Il regista si trovò a scegliere tra due maschere in lattice molto economiche, meno di 2 dollari. Una era una replica della maschera di un personaggio clown chiamato “Weary Willie”, l’altra era una maschera allungata del Capitano Kirk di Star Trek. Carpenter scelse quest’ultima.
– Un film a basso budget che ha avuto enormi incassi? “Paranormal Activity”: con i suoi 15.000 dollari di budget iniziale e i 248,6 milioni di dollari incassati in tutto il mondo, è diventato l’horror più redditizio.
– In “Non aprite quella porta” (1974) la musica e gli effetti sonori sono fondamentali. Il brano più ricordato è “Fool for a Blond”, scritto e cantato da Roger Bartlett, che si sente nel momento in cui i giovani fermano il furgone sul lato della strada e danno un passaggio al fratello maniacale di Leatherface. Hooper dichiarò di aver scelto questa canzone per quella particolare sequenza perché credeva che, in quel momento, Sally vedesse l’autostoppista come un folle innocuo, senza immaginare che si sarebbe auto-mutilato in quel veicolo pochi istanti dopo. Per il regista, la canzone fornisce un’atmosfera di leggerezza, causando un contrasto molto forte tra ciò che si ascolta e ciò che sarebbe avvenuto poco dopo sullo schermo.