LIVE VIDEOGIOCO – SPACE MARINE

Appuntamento extra dedicato ai videogiochi!

In attesa che esca il seguito, ho pensato di dedicare una live a “Space Marine”, quel concentrato d’azione uscito nel 2011 che ci catapulta dritti su un campo di battaglia del 41^ Millennio a tritare nemici.

L’idea è ripercorrere insieme le fasi iniziali del gioco, chiacchierando un po’ di quello ci è piaciuto di questo titolo, di ciò che ne ha decretato il grande successo e, soprattutto, di cosa ci aspettiamo dal secondo capitolo della saga, in uscita a brevissimo.

Nei panni di Demetrian Titus, Capitano della 2^ Compagnia degli Ultramarine, siamo chiamati a liberare il mondo forgia di Graia, preso d’assedio dalla WAAAGH guidata dal Warboss Grimskull.
Gli orki saranno però l’unica minaccia a cui far fronte o c’è qualcos’altro che attende nell’oscurità?

LIVE VIDEOGIOCO – SANITARIUM – PARTE 3

Andiamo avanti con “Sanitarium”, un’avventura grafica horror del 1998 dai toni onirici e disturbanti.

Dopo un grave incidente stradale, un uomo si risveglia all’interno di un tetro e inquietante manicomio con il volto ricoperto di bende e affetto da amnesia.
Qui, in equilibrio tra ragione e follia, senza avere ben chiaro cosa sia reale e cosa un incubo, dovrà ritrovare la propria identità e affrontare i fantasmi del suo passato.

Nella scorsa live abbiamo fritto per bene “Madre”, un organismo vegetale alieno che aveva preso il controllo di un villaggio rurale eliminando gli adulti e risparmiando solo i bambini, che voleva trasformare in creature simili a lei.
Salvati i piccoli, siamo entrati in uno strano portale che ci ha portati nel cortile del manicomio, dove abbiamo fatto la conoscenza di strani personaggi, ci siamo uniti alla chiesa di Bob e abbiamo paciugato con le tubature dell’acqua meglio che Super Mario.
Intanto, i primi ricordi del nostro passato stanno cominciando a rimergere: ci chiamiamo Max, siamo un dottore e abbiamo un trauma legato alla scomparsa di nostra sorella quando eravamo ancora piccoli.

Il prossimo scenario, al quale siamo arrivati attraverso un ricordo, si presenta come un circo.
Quali inquietanti risvolti ci attendono lì?

LIVE GDR – D&D BECMI: LA CITTÀ PERDUTA – PARTE 5 (feat. Serpentarium)

Ieri sera, sul canale YouTube di Serpentarium‬, si è tornati nel sottosuolo de “La Città Perduta”, un’avventura per Dungeons & Dragons sistema BECMI scritta da Tom Moldvay!

Fabio Passamonti ha fatto da Dungeon Master al party composto da me, Giulia Mannucci, Matteo “Curte” Cortini, Leonardo “Moro” Moretti e Simone Anselmi.

Nella scorsa sessione, mentre proseguiva l’esplorazione del complesso sepolto, il gruppo ha scoperto che la possente Vivix ha paura dei topi e si è imbattuto in numerose trappole, tra cui enormi massi rotanti, lame a pendolo che calano dal soffitto e presse di pietra semi-funzionanti.
Ciò che davvero li ha messi in difficoltà è stato però l’incontro con una banshee, che con un urlo alla Richard Benson ha fatto fuori Benzo, Botulino e Paxo in quella che verrà ricordata come “La Mattanza dei Primi Livelli”.
Solo Vivix e Fatafante, dandosi alla fuga, sono riusciti a sopravvivere. Ma per fortuna stanno per ricevere rinforzi.

Quali altre minacce si annidano nei corridoi della piramide, però?

MARTEDÌ DELLO XENO – I TROLLAN

 

Oggi al MARTEDÌ DELLO XENO approfondiamo la specie a cui appartiene Orko, uno dei personaggi più amati del franchise dei Dominatori dell’Universo.

I Trollan sono creature aliene provenienti dal pianeta Trolla, situato in una dimensione parallela rispetto a Eternia, il pianeta d’origine di He-Man.
Qui le cose sono molto diverse da quelle a cui siamo abituati, spesso “al contrario”: i pesci volano, gli alberi crescono verso il basso mettendo radici nell’aria e, in generale, le leggi della fisica, della natura e della magia funzionano in maniera strana (motivo per cui, tra l’altro, su Eternia gli incantesimi di Orko sono piuttosto inaffidabili).

A livello estetico, i Trollan hanno l’aspetto di piccoli umanoidi con la pelle azzurra, orecchie a punta e occhi molto grandi, perlopiù con la sclera gialla. Hanno solo quattro dita su mani e piedi, e le gambe molto corte rispetto alle braccia.
Questo perché, grazie alla loro innata padronanza della magia, fin da quando sono piccoli preferiscono svolazzare in giro invece che camminare.
Per il resto, la loro biologia è incomprensibile sia attraverso la scienza che con mezzi magici, tanto che nella serie si sono visti più volte computer o artefatti andare in tilt cercando di dar loro un senso.

Anche la loro società è abbastanza particolare, poiché il prestigio di un individuo all’interno di essa sembra basarsi sul suo potere magico. Come siano distribuiti i titoli formali, per altro spesso molto eccentrici, non è però ben chiaro.
Tuttavia, quello più ambito è far parte del Consiglio Cremisi, un gruppo composto dai maghi più anziani e potenti che si occupa di mantenere l’equilibrio tra le energie magiche di tutto il pianeta.

Fra i Trollan, poi, mostrare il volto a qualcuno è segno di grande intimità. Ecco perché tutti vanno in giro indossando cappelli a tesa larga e sciarpe che lo tengano sempre ben nascosto.

Ultima curiosità: il personaggio di Orko era assente nelle prime incarnazioni dei Dominatori dell’Universo – giocattoli e fumetti – e venne aggiunto solo nella serie animata del 1983, come spalla comica.
Diventò però ben presto uno dei preferiti dal pubblico, cosa che lo portò ad avere finalmente una sua action figure e convinse gli autori ad approfondire il suo background e, di conseguenza, quello della sua specie.

I NON-MORTI [GUIDA SENZA IMPEGNO ALLE BANDE DI MORDHEIM EP. 04]

Tutto ciò che di essenziale c’è da sapere sulle bande che si possono giocare in Mordheim. Spiegazione semplice, da raccontare anche alla nonna.

Oggi vi parlo dei Non-Morti, gli inviati del Conte Vlad Von Carstein che si annidano tra le rovine della città.

Musica di sottofondo: ELPHNT – A Great Darkness Approaches, Can You Feel It?

In collaborazione con il gruppo Mordheim Italia e I Tremendi Dèi del Caos

LIVE VIDEOGIOCO – SANITARIUM – PARTE 2

Continuiamo insieme “Sanitarium”, un’avventura grafica horror del 1998 dai toni onirici e disturbanti.

Dopo un grave incidente stradale, un uomo si risveglia all’interno di un tetro e inquietante manicomio con il volto ricoperto di bende e affetto da amnesia.
Qui, in equilibrio tra ragione e follia, senza avere ben chiaro cosa sia reale e cosa un incubo, dovrà ritrovare la propria identità e affrontare i fantasmi del suo passato.

L’ultima volta siamo stati trasportati dalla statua di un angelo fino a un villaggio rurale invaso da viticci di zucca giganti e popolato da orribili bambini deformi che parlano di come una certa “Madre” abbia fatto sparire tutti gli adulti.
Dopo averci parlato, giocato a nascondino ed esplorato un po’ la zona indagando sulla scomparsa dei loro genitori, il quadro si è fatto sempre più torbido. Sul finale, però, siamo riusciti ad armarci con una vecchia falce.

Contro chi o cosa dovremo usarla? Questa misteriosa “Madre”? Il tubo di gomma che non riuscivamo a svitare? I viticci di zucca?

LIVE GDR – D&D BECMI: LA CITTÀ PERDUTA – PARTE 4 (feat. Serpentarium)

Dopo una breve pausa, ieri sera sul canale YouTube di Serpentarium è tornata “La Città Perduta”, un’avventura per Dungeons & Dragons sistema BECMI scritta da Tom Moldvay!

Fabio Passamonti ha fatto da Dungeon Master al party composto da me, Giulia Mannucci, Matteo “Curte” Cortini, Leonardo “Moro” Moretti e Simone Anselmi.

Nella scorsa sessione, mentre procedeva nell’esplorazione della piramide sepolta nel deserto, il gruppo ha ricevuto molteplici offerte di affiliazione dalle fazioni che la abitano ma le ha rifiutate tutte, preferendo non immischiarsi più del dovuto nelle loro faccende.
L’esplorazione ha poi portato a uno scontro con un’altra lucertola gigante, sconfitta con non poca fatica, e con una mummia alla guida di un gruppo di zombie che però il nano Botulino ha ben pensato di murare nella stanza con martello e chiodi.
Lo stesso non si è purtroppo potuto fare con un grosso sciame di ratti, che però celava anche un cospicuo tesoro.

Di Zargon ancora nessun’altra traccia e nemmeno della città sotterranea, intanto.
In compenso, la guerriera Vivix e l’halfling Fatafante hanno fatto livello!

Quali altre insidie attendono il gruppo?

MARTEDÌ DELLO XENO – I JIXEN

 

Oggi al MARTEDÌ DELLO XENO degli alieni tartarugosi provenienti dall’universo del Doctor Who, apparsi nella serie spin-off “K-9”.

I Jixen sono una specie originaria di un pianeta di cui non conosciamo il nome ma solo che è stato distrutto durante la pluricentenaria guerra contro i Meron, i loro nemici giurati.

Alti all’incirca quanto un uomo, hanno l’aspetto di testuggini antropomorfe, con grossi occhi azzurri luminescenti, un solido guscio e vari spuntoni su tutto il corpo. La pelle è grigia e spessa mentre gli arti sono tozzi, cosa che li rende piuttosto goffi nei movimenti.
Guardandoli, anche per via della qualità dei costumi, è difficile non pensare alle Tartarughe Ninja dei film live-action anni ’90 o ad alcuni nemici di Godzilla, non sembra anche a voi?

Un altro punto in comune con le tartarughe è la longevità: i Jixen vivono infatti circa 800 anni. Oltre a questo, hanno anche la capacità di emettere stridii molto acuti che usano sia come attacco che, all’occorrenza, come metodo per orientarsi.
Non solo, sono anche predatori instancabili e possono sputare contro i propri avversari una sorta di muco che poi gli permette di seguirli anche a grande distanza, senza mai interrompere la caccia.

Della loro cultura, invece, sappiamo pochissimo, solo che sono organizzati in una struttura sociale basata sulla collettività e, per questo, non hanno nomi propri.
In compenso, pare che nella galassia siano famosi per il loro senso dell’umorismo.

In qualunque caso, la loro società deve essere molto complessa, visto che in uno dei fumetti tratti dalla serie, quando il cane robot K-9 viene fatto prigioniero da un’altra specie aliena, per prendere tempo si mette a spiegare loro il complesso sistema usato dai Jixen per fare la dichiarazione dei redditi.

LIVE VIDEOGIOCO – SANITARIUM – PARTE 1

Continuano le serate dedicate ai videogiochi!

Dopo aver vinto un doppio sondaggio (in maniera schiacciante su YouTube e di poco-poco su Instagram), il titolo che giocheremo insieme è “Sanitarium”, un’avventura grafica dai toni onirici e inquietanti, datata 1998.

Dopo un grave incidente stradale, un uomo si risveglia all’interno di un tetro e inquietante manicomio con il volto ricoperto di bende e senza ricordare chi sia.
Qui, in equilibrio tra ragione e follia, tra incubo e realtà – spesso senza nemmeno riuscire a distinguere quale dei due – dovrà ritrovare la propria identità e affrontare i fantasmi del suo passato.

Quali disturbanti esperienze ci attendono, tra quelle mura?

VIRTUAVERSE

 

Oggi parliamo di VirtuaVerse, avventura grafica cyberpunk del 2020 in pixel-art, sviluppata da Theta Division.

Ci troviamo in un futuro non troppo lontano, in cui la maggior parte della popolazione si è fatta impiantare dei chip per vivere in una sorta di realtà virtuale continuamente ottimizzata in base alle proprie esigenze.

Il giocatore vestirà i panni di Nathan, un ragazzo che, una mattina, si sveglia e scopre che la sua fidanzata Jay è misteriosamente scomparsa, lasciando un messaggio sullo specchio del bagno. Una ricerca che ci condurrà a esplorare questo mondo decadente, freddo e sporco.

Un “punta e clicca” con un’interfaccia intuitiva ma dagli enigmi tutto sommato complessi, che richiedono una certa soglia dell’attenzione. Se giocato in modo superficiale e frettoloso, sarà difficile trovare la soluzione per proseguire con la trama.

Graficamente è curatissimo: molto fluo e cupo. Il risultato visivo è piacevole e suggestivo, ti viene voglia di screenshottare quasi tutto. È evidente che gli sviluppatori sappiano di cosa stanno parlando perché tutto ci ricollega agli elementi tipici del cyberpunk, a cominciare dalla pioggia incessante e dai neon.
Questo è sia un punto di forza ma – per alcuni – potrebbe anche essere una debolezza: VirtuaVerse infatti si aggrappa moltissimo alle strutture retrowave del passato donandoci una versione nostalgica e non totalmente innovativa del futuro (ma io trovo che in questo caso sia giusto così).

Un grandissimo punto di forza, per me, è la colonna sonora spettacolare: il gioco è edito da Blood Music che è anche un’etichetta discografica legata all’ambiente synthwave. E si sente. Le tracce accompagnano alla perfezione l’avventura, senza mai stufare o risultare ripetitive ma anzi, sono gradevoli da ascoltare anche al di fuori del gioco.

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