Carmageddon è una serie di videogiochi ideata da Neil Barnden e Patrick Buckland e sviluppata dallo studio Stainless Games, di loro proprietà.
Divenne molto famosa tra la fine degli anni ’90 e i primi del 2000 a causa delle molte controversie sul contenuto violento.
Il giocatore è chiamato a prendere parte a una gara di macchine con il duplice scopo di distruggere i veicoli avversari e investire quanti più pedoni possibile lungo il percorso, esperienza condita con abbondante violenza grafica e umorismo macabro.
(A dire il vero si può vincere la corsa anche solo completando il percorso prestabilito, ma non credo l’abbia mai davvero fatto nessuno.)
Quello che non tutti sanno è che Carmageddon è ambientato in un futuro post-apocalittico.
Non è ben chiaro se lo fosse fin dall’inizio o se lo sia diventato in seguito, dato che le versioni non censurate dei primi giochi della saga (“Carmageddon”, 1997, e “Carmageddon II: Carpocalypse Now”, 1998) non presentavano alcuna trama e il filmato introduttivo si limitava a mostrare i vari veicoli che rombano preparandosi alla partenza.
Fu solo nelle versioni censurate, maldestramente ritoccate per permettere la distribuzione del gioco anche nei paesi con regole più restrittive, che al filmato venne aggiunta una voce narrante che spiegava l’ambientazione.
Siamo nell’anno 2028 e alcune tempeste solari hanno contaminato l’atmosfera riducendo l’80% della popolazione mondiale a malvagi zombie.
E che, cito testualmente, “in quest’era di pace, dove le armi sono ormai un problema del passato, all’umanità resta una sola opzione per difendere la società come la conosciamo: le macchine. Carmageddon è la nostra unica speranza.”
Non proprio credibilissimo, come setting.
Comunque, in questa versione dei giochi i normali pedoni (umani nella versione non censurata) sono stati rimpiazzati da zombie e il sangue colorato di verde.
La trama venne ampliata e parzialmente riscritta nel terzo capitolo della serie, Carmageddon: TDR 2000, sviluppato da Torus Games ma considerato non canonico da Barnden e Buckland.
Qui viene spiegato che all’inizio del nuovo millennio la sovrappopolazione e la criminalità raggiunsero livelli tali da costringere pochi super-ricchi a costruire delle città-nucleo cinte da mura in cui rifugiarsi, lasciando all’esterno tutti gli altri, considerati feccia.
Lasciati a loro stessi, i membri della società esterna si abbandonarono ad eccessi di crimine e depravazione, crescendo in numero e rancore fino a diventare una minaccia per le perfette città-nucleo che ne erano prive.
Così si decise di bombardare con testate nucleari tutte le zone esterne.
Morirono a milioni, molti dei quali innocenti. E quelli che sopravvissero, piagati dalle mutazioni, persero persino il diritto di essere considerati umani.
I ricchi costruirono un nuovo anello di mura, questa volta attorno ai resti delle vecchie città, per confinare la feccia mutante in quella che venne definita come “prigione radioattiva”: un posto dove l’anarchia regna sovrana.
Il mondo è dunque diviso in due società differenti che non si incrociano mai e il giocatore è chiamato a ricoprire il ruolo del sadico antieroe che, alla guida del suo veicolo, vuole evadere dalla prigione radioattiva.
A cavallo del 2000 la serie venne portata su quasi tutte le consolle della generazione corrente, riscuotendo un ottimo successo di vendite.
Caduta poi nel dimenticatoio per oltre un decennio, ha fatto nuovamente parlare di sé nel 2014, con l’uscita di Carmageddon: Reincarnation, quarto gioco e reboot della serie. Titolo che nel 2016 è stato portato, con alcune migliorie, anche su Xbox One e Playstation 4 con il titolo “Carmageddon: Max Damage”.
Ecco qualche curiosità extra:
– Inizialmente, il gioco doveva essere basato sul sequel del cult movie “Anno 2000 – la corsa della morte” (1975, regia di Paul Bartel), del quale il distributore aveva acquistato la licenza. Quando il progetto del film venne cancellato anche quello del gioco rischiò di fare la stessa fine, ma l’ottimo lavoro svolto dalla Stainless Games e un prototipo giocabile convinsero i produttori a mantenere l’investimento.
– Prima di acquisire la licenza di “Anno 2000 – la corsa della morte”, il distributore cercò di acquisire quella di Mad Max, ma non riuscì a trovare chi ne deteneva i diritti.
– La versione con gli zombie e il sangue verde del primo Carmageddon, non è quella più censurata. In Germania, i pedoni vennero sostituiti con dei robot che, se investiti, schizzavano olio.
– In alcune parti del mondo, come il Brasile, il gioco non venne mai distribuito neppure in versione censurata. In Australia, invece, venne distribuita la versione integrale con un rating che ne consentiva l’acquisto dai 15 anni in su.
– La colonna sonora di Carmageddon II contiene molte tracce della famosa band heavy metal inglese Iron Maiden. A detta di molti, questo è uno dei motivi per cui il gioco è considerato il migliore della serie.
– Come manovra pubblicitaria, prima dell’uscita di Carmageddon: TDR 2000 venne pubblicato un fumetto online che amplia ulteriormente la trama e racconta come l’iconico protagonista dei giochi, Max Damage, ha vissuto il momento del bombardamento nucleare (ottenendo per altro la sua carnagione rossa).
– La missione “The great divide” di Carmageddon: TDR 2000, il cui scenario è un lungo ponte irto di ostacoli e trappole, è un omaggio alle scene finali del film “1997: Fuga da New York”.