MARTEDÌ DELLO XENO – I DOPPELGÄNGER

 

Oggi al MARTEDÌ DELLO XENO degli alieni “invertiti”.

I Doppelgänger, questo il loro nome ufficioso, sono extraterrestri originari dell’Antiterra, un pianeta che segue la stessa orbita attorno al sole del nostro ma si trova in una posizione diametralmente opposta, cosa che impedisce ai due di scorgersi reciprocamente.

La cosa davvero curiosa, però, è che la vita sull’Antiterra si è sviluppata esattamente come quella sulla Terra, tanto che la tecnologia e la società sono in tutto e per tutto uguali tranne che per una piccola (ma sostanziale) differenza: sono speculari.
Persino gli abitanti, che a una prima occhiata risultano indistinguibili dai normali esseri umani, dentro hanno gli organi al contrario. In più, ogni terrestre ha il proprio doppio sull’Antiterra.

Non si tratta però, come spesso suggerisce il folklore, di doppelgänger malvagi o ostili, ma di persone normalissime, con lo stesso carattere e modo di pensare delle loro controparti “dritte”.

Questi alieni compaiono nel film del 1969 “Doppia immagine nello spazio”, per la regia di Robert Parrish, dove due astronauti terrestri vengono inviati a esplorare il nuovo pianeta appena scoperto grazie a una sonda e, dopo esservi precipitati, vengono scambiati per le loro controparti (che nel frattempo sono state mandate sulla Terra con la stessa missione) e si ritrovano a vivere in una società che ai loro occhi è invertita.

Nella foto: l’astronauta Glenn Ross utilizza uno specchio per leggere le scritte al contrario su un oggetto originario dell’Antiterra.

Cronache di ghiaccio, fuoco, dadi e miniature [Aspettando PLAY 2025 Ep. 5]

Una rubrica di video-podcast realizzata in collaborazione con War Pit e PLAY: Festival del Gioco che ci accompagnerà di lunedì in lunedì fino alla manifestazione.
Attraverso una serie di brevi interviste, sempre molto easy, “senza impegno”, scopriremo insieme le varie realtà ludiche che si sono unite per dar vita al progetto e, soprattutto, cosa porteranno in fiera tra esposizioni, attività ed eventi.

In questo episodio, con me c’è Claudio “Presidente” Bartolucci dell’associazione ludica La Tana degli Orchi, attiva nella zona di Viterbo da più di trent’anni e con una passione trasmessa di generazione in generazione! Da lui ci siamo fatti spiegare brevemente come funziona il wargame ambientato nel mondo de “Il Trono di Spade”, per il quale hanno organizzato, a Play, un torneo e dei tavoli demo.

Musica di sottofondo: Quincas Moreira – Black Swan

LADY BATTLE COP

 

Allora: RoboCop lo conosciamo tutti… ma “Lady Battle Cop”?

Prodotta dalla Toei nel 1990, due anni dopo la distribuzione del film di Verhoeven in Giappone, la pellicola rientra nel genere tokusatzu (film e serie TV live-action che fanno grande uso di effetti speciali).

Lo scenario è quello di un futuro prossimo, nella città di Neo Tokyo.
In visita al centro ricerche sperimentale dove lavora il fidanzato cyborg Naoya, la tennista di fama internazionale Kaoru Mikoshiba viene ferita a morte quando l’organizzazione criminale Team Phantom (lo so, dal nome sembrano dei cattivi dei Pokemon) attacca la struttura.
Per salvarla è quindi necessario trasformare anche lei in cyborg, cosa che però finisce col costare la vita a Naoya.

In sua memoria ed equipaggiata con l’armatura sperimentale “Battle Cop Suit” su cui l’uomo stava lavorando – ovviamente ricca di armi e gadget speciali – Kaoru comincia quindi a dare la caccia ai membri del Team Phantom così da ottenere vendetta e liberare la città dalla loro presenza.
Per farlo dovrà scontrarsi anche con Amadeus, un assassino psicopatico che alcuni esperimenti illegali hanno dotato di poteri psichici.

Ovviamente, Lady Battle Cop è un B-movie creato direttamente per il mercato dell’home-video. E pur prendendo molto da RoboCop a livello di trama, inquadrature e iperviolenza, cerca a modo suo di differenziarsi quanto basta per non essere proprio un plagio senza vergogna e, anzi, aggiunge anche elementi nuovi e originali (e a basso budget).
Oltre alla già citata presenza di poteri psichici, per esempio, a differenza del cyborg americano, l’armatura indossata da Kaoru è completamente rimovibile e lei può farsi passare per un essere umano normale senza alcun problema. L’unico elemento strano sul suo corpo è infatti un connettore elettronico impiantato nell’addome, presumibilmente quello che usa per interfacciarsi con la sua Battle Suit (che incorpora tacchetti, un orecchino appeso direttamente al casco e un rossetto rosso perfetto, senza sbavature).

Comunque sia, anche se originariamente era previsto che l’opera lanciasse un franchise (come testimonia il claim “la sua lotta è appena iniziata” che appare sul finale), visto lo scarso successo ottenuto, non furono mai prodotti sequel o altre derivazioni di sorta.

CI VEDIAMO AL BELGIOCOSO WEEKEND 2025!

 

Sabato 15 e domenica 16 marzo tornerò ancora una volta al Castello di Belgioioso in occasione del Belgiocoso Weekend, un evento aperto al pubblico e interamente dedicato al gioco in ogni sua forma!

Ci saranno GDR, giochi da tavolo, wargame e modellismo, escape room, costruzioni lego, dimostrazioni di scherma medievale e tante altre cose interessanti. Il tutto in una cornice splendida e gestito da diverse personalità e associazioni attive sul territorio (Aerel, 100 Torri Pavia, Mirko Cavalloni, Rebellis Games, Mastress of Evil, Giochiamoci, Tarantasia, Ordine del Guado, Mary Di Primio, Dice&Eyes, Il Sito dell’Anello, The Gamer’s Hoard, Club Modellismo Pavese e molti altri).

Io sarò lì in “modalità fiera”, con uno stand dedicato ai miei libri – L’età della polvere, Solite Storie Noir e Level Up! – ma non mancherò certo di dedicarmi anche alle altre attività.
Quindi se siete in zona e volete passare a trovarmi anche solo per un saluto e scambiare qualche parola in tranquillità, mi farebbe piacere.

L’evento andrà avanti dalle 10 alle 24 nella giornata di sabato e dalle 10 alle 19 nella giornata di domenica. Ci vediamo là!

LIVE GDR – D&D BECMI: LA CITTÀ PERDUTA – PARTE 11 (feat. Serpentarium)

Ieri sera, sul canale YouTube di Serpentarium, undicesimo appuntamento con “La Città Perduta”, un’avventura classica per Dungeons & Dragons sistema BECMI progettata per stroncare più vite di un serial killer!

Fabio Passamonti fa da Dungeon Master e disegna mappe precisissime per il variegato party composto da me, Giulia Mannucci, Matteo “Curte” Cortini, Leonardo “Moro” Moretti e Simone Anselmi.

Nell’ultima sessione, i sotterranei della piramide hanno mietuto un gran numero di vittime, portando il gruppo sull’orlo del TPK: Don Lino è stato pietrificato da una coppia di Meduse, Vivix e Gostor (che tra l’altro stava per trasformarsi in una tigre mannara) sono invece caduti sotto gli attacchi di uno scorpione gigante.
Infine Fatafante, sconvolto, ha deciso di tornare indietro e affrontare il deserto cocente piuttosto che proseguire nell’esplorazione, trovando – ahimè – un’ingrata fine tra le dune.
L’unica sopravvissuta resta quindi Sora Lella, rimasta tutta sola nelle profondità del dungeon ma divenuta mostruosamente ricca di tesori ed equipaggiamento.

Quali nuovi avventurieri si uniranno a lei alla ricerca della Città Perduta? E, soprattutto, riusciranno ad arrivarci?

MARTEDÌ DELLO XENO – L’ARTIGLIO

 

Oggi al MARTEDÌ DELLO XENO un enorme mostro che, la citazione è d’obbligo, “il mio falegname con trentamila lire me lo faceva meglio”.

L’Artiglio – come viene soprannominato – è una creatura gigante simile a un avvoltoio deforme, antagonista del film “Il mostro dei cieli” (1957, regia di Fred F. Sears), da molti considerato il peggior B-Movie di fantascienza di quel decennio, ma che nel tempo è divenuto un vero e proprio cult.

Il motivo è presto detto: la totale inadeguatezza degli effetti speciali, considerati parecchio sotto lo standard anche per l’epoca, e il conseguente aspetto buffo del mostro, che finì per far ridere il pubblico invece di terrorizzarlo, come era stato preventivato.
La situazione era talmente imbarazzante che la produzione fece sapientemente in modo di non mostrare mai il bestione per intero nelle locandine promozionali del film, preferendo concentrarsi su alcuni dettagli (come le zampe o le ali) oppure ricorrere a disegni che lo ritraevano molto meglio di quanto poi apparisse nella pellicola.

Ma perché il povero Artiglio uscì fuori così male?

La colpa – o il merito, a seconda delle prospettive – è stata attribuita al produttore Sam Katzman, specializzato nel mantenere i costi di produzione delle pellicole particolarmente bassi.
Fu lui a delegare la realizzazione degli scenari e del modellino della creatura, oltre che le riprese in cui apparivano, a una ditta messicana non proprio affidabilissima. E persino quando durante il montaggio ci si rese conto della qualità infima del materiale, si rifiutò categoricamente di sborsare anche solo un centesimo in più e insistette per usare comunque quello.

Tornando all’Artiglio, è quel genere di creatura che va a inserirsi nel filone dei mostri giganti, particolarmente popolare in quegli anni.
Invece di essere il solito animale mutato dalle radiazioni atomiche, però, ha un background leggermente più originale, perché proviene da una generica “altra dimensione fatta di antimateria”.
Grazie a questo, oltre alla considerevole stazza (viene descritto come “grande quanto una corazzata”) e le conseguenti forza, velocità e resistenza, è in grado di circondarsi di un campo di antimateria che lo protegge da qualunque attacco.

Non è ben chiaro come mai sia giunto sulla Terra, si presume solo per nidificare e covare le sue uova fino alla schiusa. Quando gli umani le distruggeranno, però, il mostro inizierà a vendicarsi seminando distruzione nelle vicine città.

Nota a margine: se sono riuscita a incuriosirvi e volete vedere il film, potete trovarlo comodamente su YouTube, doppiato nella nostra lingua!

L’unione fa la forza… e genera tornei di Age of Sigmar [Aspettando PLAY 2025 Ep. 4]

Una rubrica di video-podcast realizzata in collaborazione con War Pit e PLAY: Festival del Gioco che ci accompagnerà di lunedì in lunedì fino alla manifestazione.
Attraverso una serie di brevi interviste, sempre molto easy, “senza impegno”, scopriremo insieme le varie realtà ludiche che si sono unite per dar vita al progetto e, soprattutto, cosa porteranno in fiera tra esposizioni, attività ed eventi.

Questo quarto episodio è ricco di ospiti: Manuele “Meme” Venaruzzo di Warmasters Academy e Vendemmiatori Implacabili, Maurizio Panzone di Agilebalzo e Davide Gonzo di Bivacco Vicenza, riuniti per parlarci delle loro associazioni, dell’ultima edizione di Age of Sigmar e, soprattutto, del Gran Torneo Regio Kislevita che organizzeranno a Play!

Musica di sottofondo: Quincas Moreira – Black Swan

LIFELINE, UN SURVIVAL HORROR “VOCALE”

 

Conoscete “Lifeline”?

Si tratta di un videogioco survival horror sviluppato da Sony per la Playstation 2, nel lontano 2003, e distribuito – purtroppo – solo sul mercato giapponese e americano.

Ambientato in un futuro prossimo (il 2029, per la precisione) a bordo di una stazione spaziale adibita a hotel per ricchissimi, pone il giocatore in una situazione unica: bloccato nella sala comandi della struttura.
Da lì il personaggio, chiamato semplicemente “The Operator” per facilitare l’immedesimazione, ha accesso a tutti i vari sistemi interni e a una grande mole di dati come mappe, password e via dicendo, che però non può usare in prima persona.

Dopo che la stazione è stata presa d’assalto da misteriose creature aliene, dovrà quindi affidarsi alla cameriera Rio Hohenheim, un’altra sopravvissuta con cui è in contatto attraverso un auricolare e riesce a seguire attraverso le telecamere di sorveglianza, guidandola in giro per scoprire la verità dietro ai mostri, ritrovare la sua fidanzata scomparsa e, possibilmente, una via di fuga.

La particolarità di Lifeline e ciò che lo rese super-innovativo per l’epoca, però, è che le interazioni con Rio avvengono effettivamente parlando con lei, attraverso un microfono collegato alla PS2.
Il gioco infatti riconosce circa 500 input vocali che permettono di dare istruzioni abbastanza dettagliate alla ragazza, indicandole dove andare, con quali oggetti interagire, se e come affrontare i nemici, per esempio mirando a punti specifici o utilizzando un’arma in particolare, o ancora quali risposte dare o non dare ai PNG.
Ponendosi nel modo giusto (o in quello sbagliato, a seconda dei gusti) è addirittura possibile chiacchierare con lei, scoprendo di più sul suo background e instaurando un certo legame di fiducia (o meno) che influirà sulle azioni che sarà disposta a compiere per noi.

Purtroppo, nonostante la dinamica mente/braccio sia intrigante almeno sulla carta, il gioco ottenne solo un successo discreto.
Infatti, pur apprezzandone la trama, la grafica e il resto, molti giocatori lamentarono difficoltà con il sistema di riconoscimento vocale, sembra non proprio precisissimo, che a tratti poteva rendere l’esperienza frustrante.
Non a caso, ancora oggi sul web potete trovare diversi video di giocatori che, disperati, ripetono a mitraglia i comandi alla povera Rio, sperando che lei prima o poi li colga.

Proprio per questo motivo, Lifeline alla fine non ha visto nessun seguito o prodotto derivato, rimanendo solamente un ambizioso esperimento isolato, ahimè solo parzialmente riuscito.
Negli anni, comunque, è diventato un piccolo cult per gli amanti dei videogiochi particolari.

Io per esempio ne sono affascinata e sarei molto curiosa di provarlo almeno una volta, se potessi.
E devo anche dire che, pensando a quanto la tecnologia si possa essere evoluta da allora e sentendo quanto ultimamente si parli di intelligenza artificiale, non sarebbe affatto male vedere un remake. Chissà!

Ultima curiosità: stando alle mie ricerche, gli eventi di Lifeline si svolgono il 24 dicembre. Quindi, proprio come per il film “Die Hard”, lo si può considerare un gioco natalizio!

LIVE – Torneo di Warhammer 40.000 ITALIAN WTC REDUX (con CARLO FASSARDI e DANIELE DE GEMINI)

Live preserale in compagnia di Carlo Fassardi, presidente dell’associazione 100 Torri di Pavia, e Daniele De Gemini, 6 volte campione italiano di Warhammer 40.000 e amministratore del circuito Board Game Machine, che ci presentano il Torneo a squadre Italian WTC Redux che si terrà al castello di Bereguardo (PV) il 5 e 6 aprile.

Un evento che vedrà 120 giocatori darsi battaglia, squadre ospiti provenienti dall’estero e, cosa più importante, la selezione dei giocatori che quest’estate andranno a rappresentare l’Italia al torneo mondiale (WTC) 2025, in Austria.

I dettagli, però, ce li siamo fatti illustrare meglio dai miei due ospiti nel corso della diretta, approfondendo anche la scena competitiva in generale e da dove arriva la loro passione per il gioco.

L’ETÀ DELLA POLVERE PRESENTATO A RIPAS

 

Domenica scorsa sono tornata a Pavia, in via dei Mille (nella saletta dove per anni ho giocato a Vampiri Live) per una serata organizzata da Aerel su “L’età della polvere”.

È stata un’esperienza molto piacevole!

Con Giada “Galadriel” De Palma, relatrice dell’incontro, mi sono trovata benissimo: attraverso domande non banali mi ha condotta in una bella intervista in cui è stato possibile approfondire gli aspetti legati all’ambientazione, la caratterizzazione dei personaggi e le mie preferenze sulla scrittura in generale.
Il tutto in maniera lineare, divertente, che mi ha molto messa a mio agio.

Voglio quindi ringraziare tutta l’associazione per aver organizzato l’incontro e avermi dato ospitalità, ma anche gli amici che sono passati a trovarmi per l’occasione e chi ha deciso di iniziare questa nuova avventura post-apocalittica con me ❤️

Non vedo l’ora di rivedervi al Belgiocoso tra qualche settimana!

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