LIVE VIDEOGIOCO – CLOCK TOWER: REWIND – PARTE 3

Riprendiamo la partita a Clock Tower: Rewind, versione rimasterizzata del classico gioco horror uscito nel 1995!

Nei panni della giovane Jennifer Simpson, siamo rimasti intrappolati dentro villa Barrows e siamo costantemente inseguiti da un mostruoso nano armato di enormi cesoie.
E come se non bastasse, tra specchi assassini, lucernari sfondati e drink pieni di sonnifero, i buoni propositi di salvare le nostre amiche sono sfumati miseramente anche in questa seconda partita, visto che le abbiamo già trovate morte tutte e tre.
Esplorando la magione però abbiamo scovato una stanza con strani affreschi e libri di magia che facevano riferimento, in maniera piuttosto criptica, al fermare il tempo bloccando l’orologio in cima alla torre.

Il nuovo obiettivo, quindi, è raggiungerla. Ma come?
Quali forze oscure sono all’opera dentro villa Barrows?
Ma, soprattutto, c’è ancora la possibilità di ottenere un finale decente?

CRONOS: THE NEW DAWN

 

Qualche giorno fa mi hanno segnalato “Cronos: The New Dawn” e, guardando i trailer al momento disponibili, devo dire che sono rimasta affascinata.

Si tratta di un videogioco survival horror sviluppato da Bloober Team, in uscita quest’anno (non si sa ancora la data precisa) e che mescola elementi post-apocalittici con il viaggio nel tempo.

A un certo punto nel passato, il cataclisma ora noto come “Il Cambiamento” ha alterato per sempre la realtà, devastando il mondo e trasformando gli esseri umani in orribili mostri mutanti.
In questo scenario tutt’altro che semplice, vestiremo i panni del misterioso “Transitante”, agente dell’altrettanto misteriosa organizzazione chiamata “Il Collettivo”, incaricato di esplorare le rovine del mondo che fu (che, almeno esteticamente, sembrerebbero bloccate nel tempo, con tanto di oggetti e pezzi di edificio fluttuanti) alla ricerca di varchi spazio-temporali stabili per tornare alla Polonia degli anni 80 e recuperare le “essenze” di alcuni individui chiave legati all’apocalisse.

Insomma, agire nel passato per cambiare il futuro.

Ovviamente non posso saperlo con certezza prima di aver giocato il gioco, ma penso che prometta bene.
Fantascienza post-apocalittica con tecnologia retrofuturistica, body horror per i mostri, mood distopico a basso tasso di speranza e una trama che, stando a quanto dichiarato dagli autori, sarà intricata e ricca di sfaccettature e risvolti psicologici: sembra scritto apposta per piacermi!
Sono molto curiosa di saperne di più. E poi quella tuta-scafandro tutta rovinata, con il casco che cela qualunque espressione facciale, mi piace troppo!

Intanto, se volete recuperarli, vi lascio qui sotto i link per guardare i filmati.

Reveal trailer
Gameplay trailer

MARTEDÌ DELLO XENO – L’ALIENO PALLONE DA SPIAGGIA

 

Oggi al MARTEDÌ DELLO XENO una specie dall’aspetto estivo, apparsa nel film di fantascienza umoristica “Dark Star” del 1974, il primo lungometraggio diretto da John Carpenter e dichiarata parodia di “2001: Odissea nello spazio”.

L’alieno pallone da spiaggia, talvolta chiamato anche “pallone spaziale” è una creatura extraterrestre soprannominata così proprio per la sua somiglianza con un pallone gonfiabile.
Di indole dispettosa ed effettivamente rigonfio di gas, ha il corpo di colore rosso cosparso di macchie gialle con il bordo nero. È alto/largo all’incirca un metro ed è dotato anche di due zampette simili a mani, palmate e con lunghi artigli.
Poi, siccome si nutre di cibo solido, si presume abbia una “bocca” o qualcosa di simile, anche se nel film non viene mai mostrata.
Forse è da lì che emette i suoni striduli attraverso cui si esprime!

Per il resto, della specie non si sa praticamente nulla: né il vero nome, né il mondo di origine. Solo che un membro dell’equipaggio dell’astronave Dark Star (il Sergente Pinback) l’ha preso a bordo da piccolo, trovandolo carino.
Successivamente però se ne è pentito, visto che un giorno l’alieno pallone è scappato dal magazzino in cui veniva tenuto e gli ha causato non pochi problemi, danneggiando alcune dotazioni della nave e rischiando quasi di farlo fuori.
Nel tentativo di fermarlo, Pinback è stato quindi costretto a sparargli un dardo tranquillante. E proprio come un vero pallone da spiaggia, l’alieno si è sgonfiato (presumibilmente morendo) non appena la sua pelle è stata bucata.

Una vicenda da non prendere troppo sul serio, visto e considerato che il pallone spaziale è un extraterrestre a basso budget, quasi trash, frutto di effetti speciali tanto ingegnosi quanto ingenui e inserito nel contesto di una pellicola sperimentale che non lesina in situazioni comiche strane e surreali.

STAR TREK + TARTARUGHE NINJA: IL CROSSOVER CHE NON TI ASPETTI

 

Il crossover che non ti aspetti: Star Trek + Tartarughe Ninja. Quindi “StarTartarughe Ninja”, immagino..? 🤔

Sembra quasi un falso creato con l’intelligenza artificiale ma no, è successo davvero.

Nel 1994, infatti, l’azienda Playmates Toys, che ai tempi deteneva i diritti per la produzione dei giocattoli di entrambi i franchise, decise di realizzare una sotto-linea speciale che li unisse.
Il ragionamento dietro alla manovra è semplicissimo: le action figures delle Tartarughe vendevano tantissimo, quelle di Star Trek anche. Perché non far uscire un prodotto ibrido? Sarebbe di sicuro andato a ruba!

Se vi sembra strano, in realtà non lo è più di tanto.
Bisogna infatti tenere conto che ai tempi il brand delle Tartarughe Ninja era all’apice del suo successo grazie alla fortunata serie di cartoni animati iniziata nel 1987. E la loro linea di giocattoli, in vendita dal 1988, era già andata parecchio oltre i pupazzetti dei personaggi “normali” e col tempo aveva già sfornato tantissime loro varianti anche molto bizzarre (come Leonardo soldato della Guerra di Secessione, Raffaello Mummia, Donatello punkettone e Michelangelo karateka, solo per citarne alcuni) o commemorative per determinati eventi (per esempio le Tartarughe Ninja Astronauti per festeggiare i 25 anni dallo sbarco dell’uomo sulla Luna).
Insomma, ogni scusa era buona per “tartarughizzare” qualcosa e vendere più giocattoli. Spesso senza nemmeno prendersi troppo sul serio!

Sull’altro fronte, anche Star Trek aveva ripreso parecchia popolarità all’epoca, visto il successo di The Next Generation in TV e da ancor prima il ritorno dei personaggi della serie classica nei film al cinema.

In quest’ottica, quindi, il crossover non è poi così strano. Lo definirei più spudorato, quasi imbarazzante. “Cringe”, direbbero i più giovani.
Eppure, nella loro bruttezza, scoprire l’esistenza di questi giocattoli mi ha molto fatta ridere. Hanno un fascino particolare: devo dire che ne esporrei volentieri uno nella mia libreria, se l’avessi.

Poi il claim nella pubblicità che ho visto, “Guarda un po’ chi si è appena teletrasportato su dalle fogne”, mi ha stesa. Ve la metto qui sotto perché è troppo bella!

 

LIVE VIDEOGIOCO – CLOCK TOWER: REWIND – PARTE 2

Secondo appuntamento con Clock Tower: Rewind, un classico dei survival horror punta e clicca!

La scorsa volta, nei panni della quattordicenne Jennifer Simpson, ci siamo ritrovati intrappolati nella gigantesca e labirintica villa del signor Barrows, il nostro nuovo padre adottivo.
Lì siamo state separate dalle nostre amiche e, nel cercarle, abbiamo disinfestato il freezer dagli scarafaggi, avvolto infami pappagalli nelle lenzuola e cercato di rispondere a telefoni che squillavano pur avendo i fili tagliati. Il tutto sfuggendo a un insistente e malefico nano armato di cesoie!
Alla fine però ha vinto la vigliaccheria e siamo scappate rubando un’auto, abbandonando lì le altre ragazze e ottenendo uno dei finali negativi del gioco.

In questa seconda live quindi ricominceremo da capo l’avventura, questa volta cercando salvare almeno qualcuna delle nostre amiche e ottenere un finale migliore.

Ci riusciremo? Quali altri pericoli ci aspettano all’interno della magione?

LIVE PDF ESTATE 2025 (feat. Serpentarium)

Ieri sera, sul canale YouTube di Serpentarium‬, sono state annunciate le uscite dei PDF estivi 2025 e aperti gli ordini in diretta!

E, come avrete intuito già dalla copertina e dai post che sono usciti nei giorni scorsi sui canali social della casa editrice, ce n’è davvero per tutti i gusti, con novità per: Sine Requie, Tenebrae, L’Ultima Torcia, L’Ultima Rotta, L’Ultima Bomba e Dungeon/Dragon Crawlers.
Alcune avventure, tra l’altro, le avete viste giocate live negli ultimi mesi!

Tra queste c’è anche “Jack“, una tenebra ambientata negli anni ’80 che ho scritto io e sono contentissima di presentare finalmente al pubblico!

MARTEDÌ DELLO XENO – GLI EXOCOMP

 

Oggi al MARTEDÌ DELLO XENO dei simpatici esseri meccanici provenienti dall’universo di Star Trek.

Gli Exocomp sono piccoli robot alti circa 30-40 centimetri, composti da un corpo principale appuntito verso il davanti e pieno di lucine e piccole antenne, più un paio di “piedini” che contengono dispositivi anti-gravitazionali che consentono loro di volare.
Incorporano inoltre un replicatore miniaturizzato grazie al quale possono generare autonomamente qualsiasi strumento possa essergli utile per eseguire la mansione che gli è stata assegnata.

Creati dalla Dottoressa Farallon, una scienziata originaria di Tyrus VII, utilizzando come base dei robot industriali comunemente impiegati sul pianeta, eccellono nel problem-solving.
Questo grazie a uno speciale chip assionico che conferisce loro una grandissima capacità di computazione e, combinato con il micro-replicatore di cui accennavo prima, crea circuiti sempre nuovi nella memoria interna, di fatto facendogli “imparare” come adattarsi a ogni situazione.

Un processo che, alla lunga, li ha portati a diventare veri e propri esseri senzienti, dotandoli di un istinto di autoconservazione. Anche se c’è voluto un certo sforzo da parte dell’equipaggio dell’Enterprise (in particolare Data, per ovvie ragioni) per notarlo e, soprattutto, dimostrarlo, visto che inizialmente il loro sviluppare coscienza era visto più come una sorta di sovraccarico e si finiva con il formattarli per riportarli alle funzionalità “normali”.

In ogni caso, per quanto carini, fino a poco tempo fa gli Exocomp erano comparsi solo nell’episodio di The Next Generation a loro dedicato (“La qualità della vita”, il nono della sesta stagione, del 1992) e in alcuni romanzi e videogiochi considerati non canonici.
Di recente però sono stati ripresi anche in Lower Decks, dove è stato mostrato che sono stati ufficialmente riconosciuti come forme di vita artificiali, hanno sviluppato una struttura sociale che comprende i nuclei familiari e possono persino prestare servizio nella Flotta Stellare!

IL MIO COSTUME DA CULTISTA DI SLAANESH

“You shall sing the song of pain, and we shall rejoice, for no sensation is wasted, and my master Slaanesh will be most gratified.”

Prove costume della cultista di Slaanesh al Belgioioso Comics and Games [vanno sistemati alcuni dettagli, soprattutto sul trucco ma direi che questo nuovo ombretto resiste tantissimo e ha una tonalità particolarmente interessante]!

E un grazie speciale ai ragazzi di Space Armor che mi assecondano sempre 💣💣

LA STRAVAGANTE COPERTINA DI PHALANX

 

Per la serie “marketing fantascientifico strano ma sorprendentemente efficace” oggi voglio raccontarvi la storia di Phalanx, videogioco del 1991 sviluppato da Kemco e ZOOM Inc.
Uno dei classici sparatutto a scorrimento con le astronavi, all’epoca molto in voga, ben fatto ma – onestamente – nulla di eccezionale o rivoluzionario.

Ciò che rende Phalanx speciale è la copertina dell’edizione nord-americana per il Super Nintendo, rimasta nella storia per la sua assurdità, visto che ritrae un uomo anziano con la barba folta e vestiti campagnoli seduto a suonare il banjo.
Praticamente uno ZZ-Top scazzato.
E, giusto per inserire almeno un elemento che abbia a che fare con il gioco, una piccola astronave che sfreccia nel cielo stellato in sottofondo.

Una vera e propria anomalia, considerando che le altre edizioni dello stesso gioco, quella giapponese e quella europea, o quelle per altre piattaforme, hanno tutte copertine “normali”, che ritraggono l’astronave protagonista impegnata in scene di combattimento.

Ma allora perché?
La risposta ce l’ha data Matt Guss, un pubblicitario che ha lavorato proprio all’adattamento di Phalanx per gli Stati Uniti, in un’intervista pubblicata diversi anni dopo. Ed è più semplice di quanto si possa pensare: non trovando nessun elemento davvero caratteristico del gioco, il suo collega Keith Campbell decise di puntare tutto sull’assurdo, sperando che una copertina così fuori posto spiccasse sugli scaffali ricolmi di altri sparatutto simili, differenziandosi al punto da spingere i potenziali acquirenti a prendere in mano la scatola e domandarsi “ma cosa cavolo…?”

Un espediente forse goffo, ma che per certi versi ha funzionato. Non sul fronte dei guadagni, dato che il gioco vendette giusto-giusto discretamente, senza mai diventare chissà quale hit, ma sul fronte della leggenda.

Col tempo infatti Phalanx e la sua copertina sono diventati un piccolo caso tra gli appassionati di videogiochi, per esempio venendo inseriti in diverse classifiche delle copertine più memorabili di sempre da varie riviste e portali di settore, e persino generando la leggenda metropolitana secondo cui l’anziano col banjo fosse il pilota dell’astronave ormai in pensione, intento a raccontare le sue avventure di gioventù.
Qualcuno lo considera addirittura un piccolo meme.

Al di là di tutto, comunque, una cosa è certa: ancora oggi, a distanza di quasi 35 anni, siamo ancora qui che ne parliamo.

PS: ma solo io, zoomando l’immagine sull’astronave in sottofondo, ci vedo la sagoma di un caccia X-Wing di Guerre Stellari “mascherato” dalle luci?

Close