LE CARTE DI CREDITO DI EDWARD BELLAMY

 

Nel corso degli anni, è capitato spesso che la fantascienza facesse un po’ da “veggente” e i suoi autori riuscissero a immaginare tecnologie che oggi sono diventate di uso comune.
Tra gli esempi più diffusi troviamo terminali e dispositivi di comunicazione portatili, precursori dei moderni smartphone, il concetto di videochiamata o la ultimamente chiacchieratissima intelligenza artificiale.

Un oggetto di questo tipo a cui si pensa un po’ meno spesso, però, è la carta di credito, che lo scrittore Edward Bellamy – in un certo senso – era riuscito a prevedere fin dal 1888, con oltre sessant’anni d’anticipo rispetto all’introduzione sul mercato dei primi esemplari (avvenuta nel 1950).

Nel suo romanzo “Guardando indietro, 2000-1887”, infatti, Bellamy racconta di un uomo che, addormentato attraverso l’ipnosi, si risveglia oltre un secolo dopo e si ritrova in un’America diventata un’utopia socialista.
E qui, fra tante altre cose, descrive una società priva di denaro contante, dove i pagamenti avvengono attraverso un dispositivo personale e ogni transazione viene processata mediante una sorta di sistema centralizzato.

In realtà Bellamy, più interessato a raccontare dinamiche sociali che altro, non scende mai troppo nel dettaglio nè parla di tessere di plastica con dentro un chip. E, paradossalmente, il sistema da lui descritto ricorda più quello delle carte di debito che di credito.
Ciò nonostante, resta comunque un’intuizione notevole. Un vero e proprio sguardo sul futuro.

I VESPID ALACUMINATA [WARHAMMER 40.000 SENZA IMPEGNO EP. 59]

Un viaggio attraverso il tetro e sanguinoso universo di Warhammer 40.000. Spiegazione semplice, da raccontare anche alla nonna.

In vista dell’uscita della nuova scatola di Kill Team, oggi vi parlo dei Vespid, gli insettoni amici dei T’au!

Musica di sottofondo: Myuu – Final Boss

In collaborazione con la pagina Facebook de I Tremendi Dèi del Caos

LIVE VIDEOGIOCO – SANITARIUM – PARTE 6

Scopriamo come va a finire “Sanitarium”, l’avventura grafica horror del 1998 dai toni onirici e disturbanti che stiamo giocando insieme da qualche settimana.

Dopo un grave incidente stradale, un uomo si risveglia all’interno di un tetro e inquietante manicomio con il volto ricoperto di bende e affetto da amnesia.
Qui, in equilibrio tra ragione e follia, senza avere ben chiaro cosa sia reale e cosa un incubo, dovrà ritrovare la propria identità e affrontare i fantasmi del suo passato.

La volta scorsa, dopo aver rischiato di rimanere bloccati nella cella frigorifera di un obitorio per sempre, aver risolto enigmi con occhi di vetro e parlato con il cugino spettrale di Barbalbero, siamo rusciti ad avere accesso al laboratorio del Dottor Morgan, ormai chiaramente identificato come colui che ci sta causando tutto questo calvario.
L’infame, però, è riuscito a teletrasportarsi via grazie a uno strano marchingegno.

Nell’inseguirlo, ci siamo ritrovati in un antico villaggio azteco, nei panni del sacro guerriero Olmec (o, più precisamente, della sua statua). E qui, tra discussioni con gli spiriti dei caduti e nomi impronunciabili, dobbiamo sconfiggere il dio Quetzalcoatl, che sta piagando il luogo con terremoti e altre sciagure.
Dopo aver recuperato tre totem sacri da altrettanti templi, ora dobbiamo affrontare un pericoloso labirinto sotterraneo.

Ci riusciremo, oppure rimarremo intrappolati lì dentro come era successo con l’obitorio?

MARTEDÌ DELLO XENO – I CALLISTONIANI

 

Oggi al MARTEDÌ DELLO XENO degli alieni “classici”, nati dalla matita del disegnatore Frank R. Paul, uno dei pionieri delle illustrazioni fantascientifiche.

Apparsi per la prima volta sulla rivista “Amazing Stories” nell’agosto 1940, i Callistoniani sono – come è facile intuire dal nome – gli abitanti di Callisto, la seconda luna più grande tra quelle che orbitano attorno al pianeta Giove.

Alti circa due metri e mezzo, hanno la pelle blu ricoperta di scaglie e due paia di braccia molto lunghe, tentacolari, che terminano con mani a quattro dita.
Le gambe, invece, hanno le stesse articolazioni di quelle umane e terminano con piedi tridattili.
Inoltre testa, petto e schiena sono ricoperti da una folta peluria bianca dall’aria molto soffice che lascia fuori solo gli occhi, il naso, la parte superiore della bocca e un pezzetto della fronte.

Sappiamo inoltre che sono erbivori e che la loro riproduzione avviene tramite la deposizione di uova in sorgenti termali calde. Quando nascono, poi, i loro piccoli assomigliano a grossi girini.

Al di là del loro aspetto torreggiante, comunque, si tratta di una specie pacifica, che vive a stretto contatto con la natura. I loro stessi abiti, per esempio, sono fatti tessendo fibre di origine vegetale.
Anche le loro città sono molto grandi, ricche di spazi verdi e hanno uno stile simile a quello ellenico, con edifici costruiti utilizzando grandi blocchi di pietra il cui spostamento – pare – è facilitato dalla scarsa forza di gravità di Callisto.

I CAVALIERI D’ACCIAIO

 

Per la serie “elementi fantascientifici buttati lì a caso” oggi voglio parlarvi dei Cavalieri d’Acciaio: personaggi apparsi solo nella versione animata dei Cavalieri dello Zodiaco, per un brevissimo arco narrativo.

A differenza degli altri combattenti presenti nell’opera, che – semplificando molto – indossano armature di origine magica e traggono i loro poteri sovraumani da un’energia mistica chiamata Cosmo, i Cavalieri d’Acciaio si portano allo stesso livello grazie ad armature robotiche equipaggiate con vari gadget ipertecnologici.

Elementi in netto contrasto con il tema principale dell’opera, la mitologia, e che per questo molti fan della saga considerano fuori posto, creando una spaccatura netta tra chi li ama e chi invece li detesta, domandandosi come si possa anche solo aver concepito l’idea.

In realtà, la spiegazione è semplice: marketing.
I Cavalieri d’Acciaio furono infatti inseriti nel cartone animato su richiesta della Bandai, che produceva i giocattoli ispirati alla serie. E ovviamente non è un caso che il loro concept includa tutta una serie di elementi che notoriamente piacevano ai bambini dell’epoca, come i robot o il fatto che le armature possano trasformarsi in veicoli.
Il successo commerciale, in effetti, fu enorme.

Un po’ meno quello tra il pubblico, cosa che portò il team creativo di produttori – a seguito di innumerevoli discussioni, si dice – a farli uscire di scena dopo soli 14 episodi, tra l’altro senza nemmeno fornire grandi spiegazioni.

Io, se devo essere sincera, nemmeno me li ricordavo. Ho riscoperto la loro esistenza per caso, chiacchierando con un amico, qualche giorno fa.
E voi, cosa ne pensate? Siete tra quelli a cui piacevano oppure “toglierli di mezzo” è stata la scelta giusta?

CI VEDIAMO AL BELGIOIOSO MINI ART 2024!

 

Sabato 21 e domenica 22 settembre sarò al Belgioioso Mini Art, il festival dedicato al mondo delle miniature e tutto ciò che ruota loro attorno.

L’evento si terrà, come sempre, presso il Castello di Belgioioso e rispetto alla scorsa edizione ci saranno ancor più tavoli demo per provare i giochi, tornei, workshop di pittura e scultura, contest, conferenze, espositori, GDR e tante altre cose!
In mezzo a tutto questo troverete anche lo stand di Edikit, il mio editore, e un altro interamente dedicato ai miei libri: la saga di romanzi post-apocalittici de “L’età della polvere“, il giallo parodistico “Solite Storie Noir – Lo stile non si compra” e “LEVEL UP!” la guida che ho scritto per chi vuole approcciarsi al gioco di ruolo.

Nel corso della manifestazione, poi, prenderò parte anche a due conferenze:

💣 Sabato dalle 15 alle 16 vi racconterò, assieme a Edikit, le origini del mio universo narrativo nell’incontro “Pavia Post-apocalittica”, approfondendo il legame tra i luoghi del romanzo e quelli del nostro territorio.

💣 Domenica dalle 14 alle 15, invece, avrò il piacere di condurre un’intervista informale agli artisti presenti in loco, chiacchierando con loro delle opere che hanno portato, del loro approccio al modellismo e di cosa li ispira.

In generale, comunque, sarò sempre nei pressi del mio stand, quindi se siete in zona e avete piacere, passate a trovarmi anche solo per un saluto: sono sempre contenta di conoscervi o rivederci di persona!

💣 DOVE? al Castello di Belgioioso (PV).

💣 QUANDO? Sabato 21 settembre (dalle 10 alle 19) e domenica 22 settembre (dalle 9 alle 19).

💣 COME MI RICONOSCETE? Avrò indosso il mio costume da predona, dovreste riuscire a trovarmi facilmente!

Per ulteriori informazioni, potete visitare la pagina web del Mini-Art.
Se invece volete acquistare il biglietto, potete farlo cliccando qui.

LIVE VIDEOGIOCO – SANITARIUM – PARTE 5

Quinto appuntamento con “Sanitarium”, un’avventura grafica horror del 1998 dai toni onirici e disturbanti.

Dopo un grave incidente stradale, un uomo si risveglia all’interno di un tetro e inquietante manicomio con il volto ricoperto di bende e affetto da amnesia.
Qui, in equilibrio tra ragione e follia, senza avere ben chiaro cosa sia reale e cosa un incubo, dovrà ritrovare la propria identità e affrontare i fantasmi del suo passato.

La volta scorsa, dopo aver risolto degli enigmi scritti sulle lavagne di laboratori dove vengono condotti esperimenti quantomeno discutibili, abbiamo affrontato lo scenario più strano visto fin’ora: nei panni di un ciclope con quattro braccia (un po’ a metà tra Goro di Mortal Kombat e un Deathclaw di Fallout) ci siamo avventurati nel gigantesco alveare tecno-organico di una civiltà insettoide, ponendo fine al conflitto tra le due specie e sventando il malvagio piano di ibridazione ordito da un ciclope traditore che voleva così ottenere l’immortalità.

Intanto, sempre più dettagli sul nostro passato stanno tornando alla luce, permettendoci di capire che siamo uno scienziato impegnato nel cercare una cura per una grave malattia che però ha avuto da ridire sull’etica del suo superiore e, per questo, potrebbe essere stato messo a tacere.

In ogni caso, la sessione si è chiusa con il nostro personaggio che si risvegliava dentro la cella frigorifera di un obitorio, al centro di un cimitero.
Quanto può peggiorare ancora la situazione?

LIVE GDR – D&D BECMI: LA CITTÀ PERDUTA – PARTE 7 (feat. Serpentarium)

Ieri sera, sul canale YouTube di Serpentarium, settimo appuntamento per giocare “La Città Perduta”, un’avventura per Dungeons & Dragons sistema BECMI scritta da Tom Moldvay! L’ultimo prima di una pausa per lasciare spazio ai nuovi giochi in uscita della casa editrice.

Fabio Passamonti ha fatto da Dungeon Master al party composto da me, Giulia Mannucci, Matteo “Curte” Cortini, Leonardo “Moro” Moretti e Simone Anselmi.

Nella scorsa sessione, il riposo del gruppo è stato interrotto da un’ondata di maghi mascherati (qualcuno dice addirittura cento!) che si è riversata contro di loro, solo per finire miseramente maciullati senza pietà. Un’azione che ci è valsa il favore delle amazzoni del piano di sopra, loro nemiche, e un cospicuo tesoro.
Nel depredarlo, però, l’elfo Simarillio è caduto vittima di una trappola con ago avvelenato ed è stato poco dopo sostituito dal mago Magozord, il veggente d’oltrevelo.
Dopo aver finalmente riposato, l’esplorazione è poi proseguita con diversi scontri: lupi, insetti giganti che sputavano liquido urticante e, soprattutto, un grosso sauro metà iguana e metà rospo che ci ha dato veramente molto filo da torcere.
Tanto da costringerci ad accamparci di nuovo.

Questa volta riusciremo a dormire senza essere disturbati?

MARTEDÌ DELLO XENO – I NETTUNIANI

 

Oggi al MARTEDÌ DELLO XENO degli alieni multitasking per natura, provenienti dall’universo di Futurama.

I Nettuniani sono una specie umanoide originaria del pianeta Nettuno, nel nostro sistema solare, ma che nel corso dei secoli si è diffusa per tutta la galassia.
Sulla Terra, per esempio, sono così tanti che hanno un intero quartiere tutto loro: Little Neptune, a New New York, famoso per ospitare decine di ottimi ristoranti.

La cucina è infatti uno dei loro talenti più noti (promosso anche dal famoso chef Elzar, apparso in molti episodi della serie) ma, in generale, grazie al fatto di avere quattro braccia, sono naturalmente portati per qualsiasi lavoro che richieda destrezza manuale e una grande coordinazione.
Oltre a questo, rimanendo sull’estetica, hanno la pelle viola e il naso porcino. Per corporatura, poi, sono assimilabili agli umani.

A voler essere precisi, sono nettuniani anche gli “elfi” che creano i giocattoli per Babbo Nasale, che tra altro ha la sua fortezza proprio su Nettuno. Solo che a causa delle condizioni precarie in cui sono costretti a vivere per paura del robot e alla conseguente malnutrizione, questi risultano di taglia molto più ridotta.

LIVE – BELGIOIOSO MINI ART 2024 (con MIRKO CAVALLONI e FRANCESCO DAPINGUENTE)

Live in compagnia dei pittori Mirko Cavalloni e Francesco Dapinguente per parlare della seconda edizione del Belgioioso Mini Art, il festival dedicato al mondo delle miniature che si terrà presso il castello di Belgioioso il 21 e 22 settembre 2024.

Rispetto all’anno scorso, l’evento si è ingrandito molto e ci saranno ancor più tavoli demo per provare i giochi, tornei di Age of Sigmar e Warhammer 40.000, workshop di pittura e scultura, contest, conferenze, espositori di vario tipo, giochi di ruolo e tante altre cose!

I dettagli, però, ce li siamo fatti illustrare dai miei due ospiti nel corso della serata.

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