MARTEDÌ DELLO XENO – I VERMAX

 

Oggi al MARTEDÌ DELLO XENO una specie parassitica proveniente dall’universo di Men In Black.

I Vermax sono creaturine vermiformi di colore giallastro, originarie del pianeta Fraylee e lunghe all’incirca una ventina di centimetri. Hanno una coda prensile, quattro tentacoli appena abbozzati, altrettanti occhi molto piccoli e una grossa bocca circolare irta di dentini.

Il loro livello di intelligenza non è stato chiarito ma hanno quantomeno dimostrato una rudimentale capacità predatoria. Sul loro mondo natale vengono infatti visti come una specie infestante e fastidiosa, un po’ come noi considereremmo dei ratti.
Sembra poi che talvolta si insinuino a bordo delle astronavi e in questo modo si siano diffusi in diversi pianeti della galassia, sui quali raramente hanno difficoltà ad adattarsi, a patto che ci siano degli esseri senzienti da parassitare.

I Vermax si nutrono infatti delle sostanze chimiche rilasciate dal cervello durante la fase REM. E per farlo si attaccano di soppiatto alla base della nuca delle vittime, iniettando loro un potente narcotico che induce prima il sonno e poi i sogni, che tra l’altro sono in grado di manipolare a piacimento.
Rimuoverli con la forza una volta attaccati è praticamente impossibile: l’unico modo è svegliare l’ospite (impresa tutt’altro che facile). Solo in quel caso il parassita si staccherà spontaneamente e cercherà di scappare, in attesa di poter colpire ancora.

Queste adorabili creaturine sono apparse in un episodio della serie animata di MIB, prodotta dal 1997 al 2001 e da noi trasmessa su Disney Channel.

Ultima curiosità: nell’episodio viene anche detto che i Frayleeani, gli abitanti del pianeta natale dei Vermax, sono immuni ai loro attacchi perché privi di un tronco encefalico al quale attaccarsi.

GATTIGER, IL SUPERVEICOLO DELL’INFANZIA

 

Per chi era bambino tra gli anni 80 e 90 c’è un giocattolo che è una vera e propria leggenda: il Gattiger!

Protagonista dell’anime “Supercar Gattiger”, uscito in giappone nel 1977 e arrivato da noi nel 1981, poi replicato per circa vent’anni sulle TV locali, si tratta di un super-veicolo a energia solare composto dall’unione di cinque macchine più piccole.
Inventato dal Professor Kabuki, veniva pilotato dal figlio Joe assieme ad altri quattro amici in varie gare automobilistiche tenute in ambienti estremi, con lo scopo di sconfiggere la malefica scuderia dei Demoni Neri (che ovviamente volevano conquistare il mondo).

Essendo nata nel 1991, io della serie ho solo un ricordo vago e – ovviamente – dalle repliche successive. Ma il giocattolo è ben impresso nella mia memoria: era in metallo, pesantissimo (ma anche molto resistente) e sparava missilini che si sarebbero persi sotto il divano due giorni dopo l’acquisto.
Ce l’avevo anche io! La mia preferita era la macchina gialla, quella che si posizionava sopra per ultima. Chissà dov’è finito! 🤔🤔

ASTARTES – La storia e i miei pensieri sul CORTOMETRAGGIO di SYAMA PEDERSEN

Un viaggio attraverso il tetro e sanguinoso universo di Warhammer 40.000. Spiegazione semplice, da raccontare anche alla nonna.

Oggi vi racconto la storia Astartes, un cortometraggio indipendente che ha riscosso talmente tanto successo da finire acquistato e canonizzato da Games Workshop!

Musica di sottofondo: Myuu – Final Boss
Musica del filtro antispam: TrackTribe – A Night Alone

In collaborazione con la pagina Facebook de I Tremendi Dèi del Caos

MARTEDÌ DELLO XENO – LE AMAZONIANE

 

Oggi, al MARTEDÌ DELLO XENO, una specie proveniente dall’universo di Futurama che ha lasciato nell’immaginario collettivo della mia generazione un termine divertente e molto specifico per descrivere le “coccole”.

Le Amazoniane sono enormi donne aliene provenienti da Amazonia, un pianeta ricoperto da folte giungle la cui civiltà sembra non essersi mai evoluta oltre l’età della pietra.

A parte essere alte circa il doppio, le amazoniane ricalcano in tutto e per tutto l’aspetto delle femmine umane. Ma, in conseguenza della loro stazza e della durezza della vita selvaggia, sono anche molto più forti e coriacee.
Tra l’altro, sappiamo per certo che un tempo la specie comprendeva anche i maschi, che però si sono estinti.

In un certo senso meglio, visto che oggi come società le amazoniane sono fortemente misandriche e malsopportano anche solo la presenza degli uomini, tanto che la loro leader – una computer grossa quanto una parete, chiamata Femputer – ha promulgato un editto che condanna tutti gli esseri di sesso maschile che osano mettere sul pianeta a venir puniti.
Questo perché è loro credenza diffusa che gli uomini siano tutti egualmente misogini e sciocchi.

La sentenza più comune per i poveretti è venire giustiziati mediante “snu-snu”, termine con cui le amazoniane indicano i rapporti intimi. Che però, protraendosi ripetutamente nel tempo, finiscono con il risultare fatali a causa della ingombrante fisicità delle donnone.

Cosa penso dell’episodio di SECRET LEVEL su WARHAMMER 40.000

Per chiudere in bellezza l’anno, vi racconto cosa penso di “Non conosceranno la paura”, l’episodio di Secret Level dedicato a Warhammer 40.000.
Come sempre, spiegazione semplice, da raccontare anche alla nonna.

Musica di sottofondo: Myuu – Final Boss
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MARTEDÌ DELLO XENO – TRENTA-TRENTA

 

Oggi, al MARTEDÌ DELLO XENO, un personaggio apparso nella serie animata western-fantascientifica “Bravestarr”, prodotta dalla Filmation nel 1987.

Trenta-Trenta è il migliore amico dello Sceriffo Bravestarr (protagonista della serie), il suo vice e anche la sua cavalcatura.
Appartiene alle specie degli equestroidi, talvolta chiamati anche “tecno-cavalli”, un’antica civiltà di equini cibernetici altamente tecnologici, in grado non solo di parlare ma anche, volendo, di assumere fattezze antropomorfe, alzandosi in piedi sulle zampe posteriori e trasformando quelle anteriori in vere e proprie braccia.
Purtroppo però Trenta-Trenta è l’ultimo rimasto.

A livello estetico ha l’aspetto di un cavallo con il manto grigio e la criniera bianca, con tutti e quattro gli arti meccanici, color metallizzato.
Di stazza tutt’altro che minuta, poi, è anche dotato di grande forza fisica e resistenza.

Caratterialmente è un tipo piuttosto burbero e irruento, brutalmente sincero e sempre pronto ad attaccar briga. Di quelli che preferiscono risolvere i problemi subito e con la forza, in contrapposizione con il più pacato e riflessivo Bravestarr, che però sa come tenerlo a bada.
Trenta-trenta ha infatti un grande senso dell’onore e della lealtà, oltre che cieca fiducia nell’amico.

Solo a una cosa sembra tenere di più, ovvero Sarah-Jane, la sua grossa spingarda a energia. Che, ovviamente, non perde occasione di usare.

Ultima curiosità: il nome del personaggio sembra essere ispirato alle cartucce calibro .30-30 Winchester, per fucili da caccia modello 1894.

MARTEDÌ DELLO XENO – GLI ALIENI TRUFFATORI NUDISTI

 

Oggi, al MARTEDÌ DELLO XENO, degli alieni di cui è bene diffidare, provenienti dall’universo di Futurama.

Gli Alieni Truffatori Nudisti (non si conosce, purtroppo, il vero nome della specie o il loro pianeta d’origine) sono creature completamente glabre, con la pelle color rosa acceso e molto flaccida che però non si degnano di coprire con alcuna forma di indumento. Hanno inoltre una sorta di piccola escrescenza che collega il naso al labbro superiore, finendo con il penzolare davanti alla bocca.

Il loro organo più interessante è però sicuramente lo sprunjer, situato vicino al collo, una ghiandola che si gonfia in presenza di informazioni interessanti come password, codici, e altri dati personali che possono essere utilizzati per le loro attività truffaldine.

Come suggerisce il nome, infatti, questa specie è geneticamente predisposta al truffare il prossimo attraverso spam, contratti falsi o con clausole nascoste e altre classiche misure di frode.

È in questo modo che, nel lungometraggio “Il colpo grosso di Bender”, dopo aver incontrato i protagonisti sul pianeta delle spiagge nudiste, sono riusciti a far firmare uno strano contratto al Professor Farnsworth (convinto di aver vinto vinto 400 dollari alla lotteria nazionale spagnola, pur non ricordando di aver mai giocato), rilevando così l’attività della Planet Express.
Avidi e opportunisti, però, non si fermarono lì e attraverso una lunga serie di altre truffe, ben presto estesero la loro influenza all’intera Terra, arricchendosi vertiginosamente.

Per fermarli e liberarsi di loro, fu necessario ricorrere a misure molto drastiche.

MARTEDÌ DELLO XENO – MATARAEL

 

Oggi, al MARTEDÌ DELLO XENO, Matarael, dall’universo di Neon Genesis Evangelion.

Nell’opera animata originale quasi tutti gli angeli sono gli antagonisti del genere umano che, a più riprese, cercano di raggiungere il quartier generale dell’agenzia speciale NERV, nella città di Neo Tokyo-3.

Questo, nello specifico, è conosciuto anche come Matriel: il nono angelo. Il nome trova riscontro in un testo religioso chiamato libro di Enoch, dove viene descritto come l’angelo della pioggia.

Le sue sembianze ricordano un aracnide con un unico corpo centrale dalla cui parte superiore si protendono quattro lunghi arti sovradimensionati rispetto al resto della sua struttura.
E proprio sul corpo centrale sono presenti otto “occhi” inscritti in un triangolo equilatero e uno disposto al centro della sezione inferiore (definito “occhio centrale”) dal quale Matarael riversa un liquido di colore ocra dall’elevato potere corrosivo.
È probabile che l’acido sia prodotto da una ghiandola disposta all’interno dell’angelo.

Questo è sicuramente l’angelo che mi ha impressionata di più, la prima volta che l’ho visto!

MARTEDÌ DELLO XENO – I PUCHUU

 

Oggi al MARTEDÌ DELLO XENO degli alieni di cui chi vent’anni fa guardava la MTV Anime Night si ricorderà sicuramente.

I Puchuu sono extraterrestri dall’aspetto simile a teneri animaletti di peluche, a metà tra un orsacchiotto e un pokemon, apparsi solo nella versione animata di Execl Saga.

Alti qualche decina di centimetri, generalmente hanno il pelo color crema, braccia e gambe piuttosto tozzi e un viso tondo con due piccoli occhietti, un bel musino, due orecchie attorcigliate su loro stesse e una piccola antenna sulla fronte.
Per qualche strano motivo, poi, indossano sempre un pannolino (il più delle volte di colore rosa) e portano con loro un battipanni.
Esistono tuttavia delle varianti, come i Generali o la Regina della loro specie, che hanno colori e dimensioni diverse, oltre che fattezze più particolari. Alcuni indossano anche uniformi o altri tipi di vestito.

Al di là del loro aspetto tenero e coccoloso, però, i Puchuu sono esseri malvagi che desiderano conquistare il pianeta Terra. E per farlo si servono proprio del loro aspetto innocente e carino, grazie al quale riescono sempre a convincere chi hanno di fronte di non poter rappresentare davvero una minaccia. Nemmeno se in quel momento stanno effettivamente compiendo delle atrocità davanti ai suoi occhi.
Spesso infatti si fingono semplici animaletti un po’ tonti, in grado di dire solo “puchuu”, ma in realtà sono molto intelligenti e tra loro sostengono conversazioni intricate ed elaborano strategie complesse, anche se – va detto – sempre dicendo solo “puchuuu”.
Qualcuno ipotizza possano anche essere dotati di una mente alveare, anche se la cosa non è stata mai confermata.

A livello tecnologico, poi, sono estremamente avanzati. Non conosciamo i dettagli ma nel corso della serie li vediamo avere accesso a pistole laser, camere di stasi e altri gadget fantascientifici, per non parlare delle loro grosse astronavi.

Infine, la loro “illusione” di carineria crolla completamente quando vengono uccisi o gravemente feriti, rivelando un volto più umano, dai tratti rozzi e pesanti, e una voce profonda.

I CAVALIERI D’ACCIAIO

 

Per la serie “elementi fantascientifici buttati lì a caso” oggi voglio parlarvi dei Cavalieri d’Acciaio: personaggi apparsi solo nella versione animata dei Cavalieri dello Zodiaco, per un brevissimo arco narrativo.

A differenza degli altri combattenti presenti nell’opera, che – semplificando molto – indossano armature di origine magica e traggono i loro poteri sovraumani da un’energia mistica chiamata Cosmo, i Cavalieri d’Acciaio si portano allo stesso livello grazie ad armature robotiche equipaggiate con vari gadget ipertecnologici.

Elementi in netto contrasto con il tema principale dell’opera, la mitologia, e che per questo molti fan della saga considerano fuori posto, creando una spaccatura netta tra chi li ama e chi invece li detesta, domandandosi come si possa anche solo aver concepito l’idea.

In realtà, la spiegazione è semplice: marketing.
I Cavalieri d’Acciaio furono infatti inseriti nel cartone animato su richiesta della Bandai, che produceva i giocattoli ispirati alla serie. E ovviamente non è un caso che il loro concept includa tutta una serie di elementi che notoriamente piacevano ai bambini dell’epoca, come i robot o il fatto che le armature possano trasformarsi in veicoli.
Il successo commerciale, in effetti, fu enorme.

Un po’ meno quello tra il pubblico, cosa che portò il team creativo di produttori – a seguito di innumerevoli discussioni, si dice – a farli uscire di scena dopo soli 14 episodi, tra l’altro senza nemmeno fornire grandi spiegazioni.

Io, se devo essere sincera, nemmeno me li ricordavo. Ho riscoperto la loro esistenza per caso, chiacchierando con un amico, qualche giorno fa.
E voi, cosa ne pensate? Siete tra quelli a cui piacevano oppure “toglierli di mezzo” è stata la scelta giusta?

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