MARTEDÌ DELLO XENO – LE SCARAMUCCHE

 

Oggi al MARTEDÌ DELLO XENO delle creature apparse in diversi episodi “Futurama” che mi hanno sempre molto divertita: le scaramucche!

In lingua originale chiamate “buggalo” (crasi dei termini “bug”, insetto, e “buffalo”, bufalo) sono, come è facile intuire dal nome, grossi animali che vengono allevati per ricavarne latte e carne.
Nell’universo del cartone animato hanno infatti preso il posto delle comuni mucche, che si sono estinte nel 31^ secolo.

L’aspetto è quello di grossi insetti il cui carapace è pezzato per le femmine e a tinta unita, nero o comunque scuro, per i maschi. Quest’ultimi, poi, hanno anche un grosso corno al centro della fronte e – sorpresa – possono sputare fuoco.
Nonostante per molto tempo si sia creduto che fossero animali stupidi, privi di cervello, si è recentemente scoperto che quando sono in gran numero sviluppano una sorta di “risonanza” simile a una mente alveare, sono intelligenti, provano emozioni e sono persino in grado di parlare.

Un gruppo di scaramucche viene chiamato “scaramandria” e su vari pianeti esistono molti ranch in cui vengono allevate. Si pensa però che la specie sia originaria di Marte, visto che il pianeta rosso ne ospita una gran quantità e, soprattutto, i Nativi Marziani condividono con loro un legame speciale. Tanto che sono gli unici in grado di farle volare (cavalcandole).
Inoltre, questi insettoni sono al centro di molte usanze marziane come la corsa delle scaramucche o la scorrida, chiare parodie dell’encierro e della corrida della tradizione spagnola.

La cosa più strana in tutto questo, però, è che questi eventi sono apprezzati anche dalle scaramucche stesse, visto che per loro stessa dichiarazione “ci piace mangiare erba e uccidere matadores”!

STAR TREK + TARTARUGHE NINJA: IL CROSSOVER CHE NON TI ASPETTI

 

Il crossover che non ti aspetti: Star Trek + Tartarughe Ninja. Quindi “StarTartarughe Ninja”, immagino..? 🤔

Sembra quasi un falso creato con l’intelligenza artificiale ma no, è successo davvero.

Nel 1994, infatti, l’azienda Playmates Toys, che ai tempi deteneva i diritti per la produzione dei giocattoli di entrambi i franchise, decise di realizzare una sotto-linea speciale che li unisse.
Il ragionamento dietro alla manovra è semplicissimo: le action figures delle Tartarughe vendevano tantissimo, quelle di Star Trek anche. Perché non far uscire un prodotto ibrido? Sarebbe di sicuro andato a ruba!

Se vi sembra strano, in realtà non lo è più di tanto.
Bisogna infatti tenere conto che ai tempi il brand delle Tartarughe Ninja era all’apice del suo successo grazie alla fortunata serie di cartoni animati iniziata nel 1987. E la loro linea di giocattoli, in vendita dal 1988, era già andata parecchio oltre i pupazzetti dei personaggi “normali” e col tempo aveva già sfornato tantissime loro varianti anche molto bizzarre (come Leonardo soldato della Guerra di Secessione, Raffaello Mummia, Donatello punkettone e Michelangelo karateka, solo per citarne alcuni) o commemorative per determinati eventi (per esempio le Tartarughe Ninja Astronauti per festeggiare i 25 anni dallo sbarco dell’uomo sulla Luna).
Insomma, ogni scusa era buona per “tartarughizzare” qualcosa e vendere più giocattoli. Spesso senza nemmeno prendersi troppo sul serio!

Sull’altro fronte, anche Star Trek aveva ripreso parecchia popolarità all’epoca, visto il successo di The Next Generation in TV e da ancor prima il ritorno dei personaggi della serie classica nei film al cinema.

In quest’ottica, quindi, il crossover non è poi così strano. Lo definirei più spudorato, quasi imbarazzante. “Cringe”, direbbero i più giovani.
Eppure, nella loro bruttezza, scoprire l’esistenza di questi giocattoli mi ha molto fatta ridere. Hanno un fascino particolare: devo dire che ne esporrei volentieri uno nella mia libreria, se l’avessi.

Poi il claim nella pubblicità che ho visto, “Guarda un po’ chi si è appena teletrasportato su dalle fogne”, mi ha stesa. Ve la metto qui sotto perché è troppo bella!

 

MARTEDÌ DELLO XENO – KRANG

 

Oggi al MARTEDÌ DELLO XENO uno degli antagonisti classici delle Tartarughe Ninja, raccontato nella sua versione a me più cara: quella della serie animata degli anni 80/90.

Krang è un extraterrestre originario della Dimensione X, dove era un potente signore della guerra grazie alla sua enorme armata di Guerrieri di Roccia (soldati ottenuti versando il mutagene sulle pietre) e al suo prodigioso ingegno, tale da permettergli la costruzione del Tecnodromo, una enorme fortezza semovente piena zeppa di equipaggiamenti e armi high-tech (praticamente una piccola Morte Nera su cingoli).

Un giorno però un misterioso incidente sortì il duplice effetto di farlo esiliare sulla Terra e, soprattutto, di privarlo del corpo (originariamente di forma rettiliana), riducendolo di fatto a un piccolo cervello rosa dotato di tozzi tentacolini.

Una condizione che l’ha costretto ad allearsi con Shredder, leader del Clan del Piede, barattando il proprio genio e le proprie tecnologie in cambio della costruzione di un nuovo corpo meccanico.
Da allora, utilizzando il Tecnodromo come base, i due collaborano per il comune intento di conquistare il mondo. Anche se in realtà, vista la natura di entrambi, la loro è un’alleanza “con riserve”, che si regge puramente su interessi reciproci, senza i quali non esiterebbero a tradirsi l’un l’altro.

A livello caratteriale, Krang è il tipico genio megalomane. Si considera intellettualmente superiore a chiunque altro (e a buona ragione, visto che il suo QI è venti volte superiore a quello di un umano) ma la sua arroganza o – dice lui – la stupidità dei suoi sottoposti portano spesso rallentamenti nel suo grande piano di conquista.
Tra l’altro, a differenza di Shredder, che ha questioni personali aperte con le Tartarughe, lui le vede solo come un’interferenza di poco conto, per quanto fastidiosa.
Inoltre prova un certo piacere nel vederegli altri soffrire e, quando non ha il coltello dalla parte del manico, si rivela molto insicuro e codardo.

Vista la sua condizione fisica, poi, raramente scende in battaglia in prima persona. Ma quando lo fa, grazie al suo potente esoscheletro robotico e a una miriade di altri gadget ipertecnologici di sua invenzione, è un avversario più che temibile.

MARTEDÌ DELLO XENO – I PICCOLI OMINI VERDI

 

Oggi al MARTEDÌ DELLO XENO degli alieni molto misteriosi apparsi nel cartone animato Gravity Falls (che se non avete mai visto vi consiglio assolutamente di recuperare).

Il vero nome è sconosciuto ma in genere ci si riferisce a loro come “I piccoli omini verdi”.
Grossi all’incirca quanto la capsula delle sorpresine kinder, hanno l’aspetto di piccoli cilindri gelatinosi, senza gambe, con due braccia che culminano in manine con tre dita, grandi bocche e occhi con l’iride viola.
Gli unici vestiti che indossano, poi, sono dei guanti e una cintura con sopra un simbolo a forma di fulmine.

La vera particolarità però è che pilotano un mezzo-robot che (secondo la logica semiseria del cartone) se inquadrato dal lato sinistro è indistinguibile da un normale essere umano.
Guardando quello destro, invece, si possono vedere tutti i complessi macchinari che lo fanno muovere, azionati da una squadra di ben 16 omini verdi.

Tuttavia, quali siano la loro origine, i loro scopi, le motivazioni per cui vivono mimetizzati tra le persone fingendosi un abitante di Gravity Falls e – soprattutto – perché non abbiano costruito anche l’altra metà di robot, resta un mistero.
Una volta scoperti, infatti, tutti gli omini verdi attivano una sorta di protocollo di emergenza e, facendo riferimento a un “giuramento” e al fatto che “il momento sia arrivato”, inghiottono degli strani cubi rossi che li fanno scomparire in un lampo di luce.
Subito dopo il mezzo-robot si autodistrugge senza lasciare alcuna traccia di sé.

Questi fatti avvengono in “Il lato sinistro”, uno dei corti rilasciati tra la prima e la seconda stagione della serie. E fra le tante bizzarrie viste nei vari episodi, questa è senz’altro una di quelle che mi ha fatta più ridere!

MARTEDÌ DELLO XENO – I VERMAX

 

Oggi al MARTEDÌ DELLO XENO una specie parassitica proveniente dall’universo di Men In Black.

I Vermax sono creaturine vermiformi di colore giallastro, originarie del pianeta Fraylee e lunghe all’incirca una ventina di centimetri. Hanno una coda prensile, quattro tentacoli appena abbozzati, altrettanti occhi molto piccoli e una grossa bocca circolare irta di dentini.

Il loro livello di intelligenza non è stato chiarito ma hanno quantomeno dimostrato una rudimentale capacità predatoria. Sul loro mondo natale vengono infatti visti come una specie infestante e fastidiosa, un po’ come noi considereremmo dei ratti.
Sembra poi che talvolta si insinuino a bordo delle astronavi e in questo modo si siano diffusi in diversi pianeti della galassia, sui quali raramente hanno difficoltà ad adattarsi, a patto che ci siano degli esseri senzienti da parassitare.

I Vermax si nutrono infatti delle sostanze chimiche rilasciate dal cervello durante la fase REM. E per farlo si attaccano di soppiatto alla base della nuca delle vittime, iniettando loro un potente narcotico che induce prima il sonno e poi i sogni, che tra l’altro sono in grado di manipolare a piacimento.
Rimuoverli con la forza una volta attaccati è praticamente impossibile: l’unico modo è svegliare l’ospite (impresa tutt’altro che facile). Solo in quel caso il parassita si staccherà spontaneamente e cercherà di scappare, in attesa di poter colpire ancora.

Queste adorabili creaturine sono apparse in un episodio della serie animata di MIB, prodotta dal 1997 al 2001 e da noi trasmessa su Disney Channel.

Ultima curiosità: nell’episodio viene anche detto che i Frayleeani, gli abitanti del pianeta natale dei Vermax, sono immuni ai loro attacchi perché privi di un tronco encefalico al quale attaccarsi.

GATTIGER, IL SUPERVEICOLO DELL’INFANZIA

 

Per chi era bambino tra gli anni 80 e 90 c’è un giocattolo che è una vera e propria leggenda: il Gattiger!

Protagonista dell’anime “Supercar Gattiger”, uscito in giappone nel 1977 e arrivato da noi nel 1981, poi replicato per circa vent’anni sulle TV locali, si tratta di un super-veicolo a energia solare composto dall’unione di cinque macchine più piccole.
Inventato dal Professor Kabuki, veniva pilotato dal figlio Joe assieme ad altri quattro amici in varie gare automobilistiche tenute in ambienti estremi, con lo scopo di sconfiggere la malefica scuderia dei Demoni Neri (che ovviamente volevano conquistare il mondo).

Essendo nata nel 1991, io della serie ho solo un ricordo vago e – ovviamente – dalle repliche successive. Ma il giocattolo è ben impresso nella mia memoria: era in metallo, pesantissimo (ma anche molto resistente) e sparava missilini che si sarebbero persi sotto il divano due giorni dopo l’acquisto.
Ce l’avevo anche io! La mia preferita era la macchina gialla, quella che si posizionava sopra per ultima. Chissà dov’è finito! 🤔🤔

ASTARTES – La storia e i miei pensieri sul CORTOMETRAGGIO di SYAMA PEDERSEN

Un viaggio attraverso il tetro e sanguinoso universo di Warhammer 40.000. Spiegazione semplice, da raccontare anche alla nonna.

Oggi vi racconto la storia Astartes, un cortometraggio indipendente che ha riscosso talmente tanto successo da finire acquistato e canonizzato da Games Workshop!

Musica di sottofondo: Myuu – Final Boss
Musica del filtro antispam: TrackTribe – A Night Alone

In collaborazione con la pagina Facebook de I Tremendi Dèi del Caos

MARTEDÌ DELLO XENO – LE AMAZONIANE

 

Oggi, al MARTEDÌ DELLO XENO, una specie proveniente dall’universo di Futurama che ha lasciato nell’immaginario collettivo della mia generazione un termine divertente e molto specifico per descrivere le “coccole”.

Le Amazoniane sono enormi donne aliene provenienti da Amazonia, un pianeta ricoperto da folte giungle la cui civiltà sembra non essersi mai evoluta oltre l’età della pietra.

A parte essere alte circa il doppio, le amazoniane ricalcano in tutto e per tutto l’aspetto delle femmine umane. Ma, in conseguenza della loro stazza e della durezza della vita selvaggia, sono anche molto più forti e coriacee.
Tra l’altro, sappiamo per certo che un tempo la specie comprendeva anche i maschi, che però si sono estinti.

In un certo senso meglio, visto che oggi come società le amazoniane sono fortemente misandriche e malsopportano anche solo la presenza degli uomini, tanto che la loro leader – una computer grossa quanto una parete, chiamata Femputer – ha promulgato un editto che condanna tutti gli esseri di sesso maschile che osano mettere sul pianeta a venir puniti.
Questo perché è loro credenza diffusa che gli uomini siano tutti egualmente misogini e sciocchi.

La sentenza più comune per i poveretti è venire giustiziati mediante “snu-snu”, termine con cui le amazoniane indicano i rapporti intimi. Che però, protraendosi ripetutamente nel tempo, finiscono con il risultare fatali a causa della ingombrante fisicità delle donnone.

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