MARTEDÌ DELLO XENO – GLI OCCULTI SUPER SOVRANI DELL’UNIVERSO

 

Oggi al MARTEDÌ DELLO XENO rimaniamo in ambito cinematografico ma ci spostiamo avanti negli anni ’80 per scoprire la specie extraterrestre con il nome più altisonante e megalomane di sempre.

Gli Occulti Super Sovrani dell’Universo sono creature la cui origine si perde negli abissi del tempo e dello spazio.
Come suggerisce il nome, chissà quanti millenni orsono dominavano il cosmo con pugno di ferro, temuti e venerati dalle altre specie. Almeno fino a quando non vennero sconfitti – non è ben chiaro da chi – durante la Prima Guerra Cosmica e intrappolati nel Nexus di Sominos, una dimensione parallela popolata da demoni (qualcuno ha detto Warp?) nella quale si sono subito insediati come tiranni.
E lì, essendo immortali, hanno atteso a lungo l’occasione di tornare nella nostra realtà e riconquistare l’intero universo come ai bei vecchi tempi.

Nel film, quest’opportunità gliela dà lo scienziato Walter Jenning, che a causa di un esperimento scientifico fallito trasporta sulla terra sia un Occulto Supersovrano che Howard il papero, poi costretto dalle circostanze a occuparsi del guaio.

Nella loro forma originale, quella fisica, gli Occulti Super Sovrani dell’Universo sono enormi creature dai tratti insettiformi, con il corpo vagamente simile a quello di uno scorpione.
Hanno infatti una coda dotata di pungiglione, quattro zampette inferiori che usano per muoversi, più due grosse braccia che terminano con quattro dita artigliate e un buchino dal quale può spuntare un tentacolo prensile.
Anche il corpo centrale è tozzo, massiccio, con la schiena irta di ulteriori dita artigliate di varie dimensioni. E che culmina in un muso leggermente allungato dove si apre una grande bocca ricolma di zanne disposte su diverse file, sopra la quale si trovano due occhi posti in posizione rialzata.

Più difficile è invece avere un’idea dei loro poteri, che sappiamo solo essere immensi e malevoli.
Tra le loro capacità ci sono sicuramente quella di possedere i corpi altrui, quella di emettere raggi di energia e quella di muovere gli oggetti con il pensiero. Oltre ovviamente a forza, velocità e resistenza sovraumane.

L’apparizione più famosa degli Occulti Super Sovrani dell’Universo è sicuramente quella nel film “Howard e il destino del mondo” (1986), quello che tutti abbiamo visto da piccoli e probabilmente ricordiamo molto meglio di quello che era.
Nei fumetti però erano apparsi già diversi anni prima, sempre come nemico di Howard il papero, anche se il loro aspetto era quello di creature umanoidi con tratti mostruosi, molto diverso da quello poi arrivato al cinema.

MARTEDÌ DELLO XENO – YMIR

 

Oggi al MARTEDÌ DELLO XENO torniamo nel magico mondo del cinema di fantascienza anni ’50 con un altro “mostrone” animato in stop-motion.

Ymir – nome utilizzato durante la produzione ma che nel film non viene mai pronunciato – è una creatura extraterrestre originaria del pianeta Venere.

A livello estetico sembra un po’ la fusione tra un primate e un rettile, con il corpo interamente ricoperto di scaglie verdi, una lunga coda con la punta biforcuta, mani e piedi tridattili (ovviamente dotati di artigli) e un muso allungato che ricorda vagamente un gorilla.
Oltretutto, si muove anche in posizione eretta.

Nato da un uovo riportato sulla Terra da alcuni astronauti, non si tratta di un essere particolarmente intelligente. Anzi, il suo temperamento è quello di un animale, mosso dai propri istinti primari.
A dirla tutta, all’inizio del film non è nemmeno ostile agli esseri umani: lo diventa solo dopo essere stato maltrattato, dando ovviamente il via alla classica scia di distruzione tipica di questo genere.

Sappiamo inoltre che si nutre di zolfo e che, per qualche strano motivo, l’ossigeno presente nell’atmosfera terrestre altera il suo metabolismo, con la conseguenza di farlo crescere a dismisura. Qualcuno specula addirittura all’infinito!

Ymir appare nel film del 1957 “A 30 milioni di km dalla Terra” (in originale “20 Million Miles to Earth”) ed è una delle tante creature animate dal maestro della stop-motion Ray Harryhausen. Quello che, appena qualche anno dopo, diventerà famoso per le sequenze di combattimento con gli scheletri viste in “Gli Argonauti”, del 1963.

Un’altra curiosità interessante è che le vicende raccontate nella pellicola si svolgono (e in parte sono state girate) in Italia.
La navicella su cui l’alieno arriva sulla Terra, infatti, ammara in Sicilia. Poi, una volta catturato, Ymir viene spostato a Roma, dove si svolgono alcune delle sequenze più emozionanti: la lotta contro un elefante allo zoo e, soprattutto, lo scontro finale tra le rovine del Colosseo.

Quindi, non so quanto possa essere un vanto, ma se King Kong nel suo film si era arrampicato sull’Empire State Building, sappiate che noi italiani non siamo stati da meno e abbiamo avuto anche noi il nostro mostrone in cima a monumenti famosi!

MARTEDÌ DELLO XENO – I THERMIANI

 

Oggi al MARTEDÌ DELLO XENO degli alieni apparsi nel film “Galaxy Quest”, parodia della Cultura Trek (e in generale degli altri telefilm di fantascienza) uscita nel 1999.

I Thermiani sono una specie extraterrestre originaria del pianeta Thermia, situato, stando a quanto dichiarano loro, nella nebulosa Klatu, vicino al 23^ quadrante del settore Gamma.
La loro forma naturale è quella di grossi ammassi “poliposi”, viscidi e pieni di tentacoli, di colore generalmente compreso tra il violaceo e il rosa (anche se possono cambiarlo a piacimento). Grazie a un dispositivo tecnologico possono però assumere l’aspetto di esseri umani senza alcun problema, a tempo indeterminato.

Come specie sono molto intelligenti, gentili e altruisti, ma anche estremamente ingenui e creduloni. In particolare, non sono in grado di concepire la menzogna in nessuna forma e sono del tutto privi del concetto di finzione narrativa, cosa che li ha spinti a misinterpretare gli episodi del telefilm “Galaxy Quest” come documenti storici della civiltà terrestre.
Un errore di poco conto, tutto sommato, se non fosse che ne sono diventati fan sfegatati (al limite dell’idolatria) e hanno finito per rimodellare la loro intera società su quel materiale, non solo adottandone i valori ma anche sfruttando la loro avanzatissima tecnologia per riprodurre nel dettaglio ogni cosa apparsa nella serie.

La storia dei Thermiani è piuttosto sfortunata, dato che milioni di anni fa il loro pianeta d’origine fu quasi completamente distrutto dall’esplosione che generò la nebulosa Klatu.
Riuscirono a sopravvivere solo al prezzo di grandi fatiche e sacrifici, collaborando come specie, dapprima rifugiandosi sottoterra e poi, sviluppata l’opportuna tecnologia, spostandosi su Zaktor, la luna di Thermia.
Dopo un certo periodo di stabilità, però, l’ulteriore deteriorarsi della nebulosa e i conseguenti gas tossici provenienti da essa resero sempre più difficile la loro sopravvivenza, portando la società Thermiana a frammentarsi e sprofondare nel caos.
Ad approfittarne fu il Dominio di Sarris, un regime dittatoriale attivo nel 23^ quadrante del Settore Gamma, che ebbe gioco facile a ridurli in schiavitù.
E la situazione rimase invariata per millenni, fino a quando i Thermiani intercettarono le trasmissioni di Galaxy Quest e ne rimasero così ispirati da ricomporre la loro società.

Il film comincia con loro che sono giunti fin sulla Terra, mascherati da umani, a chiedere l’aiuto del Comandante Taggart, il capitano dell’equipaggio protagonista della serie, per trattare con Sarris la liberazione della loro specie.

IL VOLOPATTINO: LO SKATEBOARD DEL FUTURO

 

Il volopattino di Ritorno al Futuro è sicuramente uno dei gadget fantascientifici più iconici della storia del cinema.

Il concetto è semplice e immediato: uno skateboard senza ruote che fluttua a pochi centimetri da terra, probabilmente grazie a piastre di repulsione magnetica (o qualcosa di simile).

Penso di poter dire con sicurezza che tutti, da quando è apparso per la prima volta sugli schermi, nel 1989, abbiamo desiderato farci un giro.

All’epoca si creò addirittura un piccolo caso quando Robert Zemeckis, regista della trilogia, affermò durante un’intervista che le tavole utilizzate nel film funzionassero veramente e fossero prototipi sviluppati dalla Mattel (marchio del volopattino che Marty usa nella pellicola), mai commercializzati perché ritenuti troppo pericolosi.
Zemeckis ovviamente scherzava e pensava fosse chiaro a tutti, ma dovette scontrarsi con la realtà e ritrattare pubblicamente la sua dichiarazione quando i centralini della Mattel vennero intasati da moltissime chiamate di persone che chiedevano a gran voce la messa in vendita del prodotto.
Un fervore che non si spense per decenni, nemmeno dopo la smentita ufficiale, trasformandosi in una vera e propria leggenda metropolitana.

Oggi per fortuna l’equivoco è ormai chiarito da tempo, ma il concetto di volopattino è rimasto molto presente nella cultura di massa.
Tanto per cominciare, nel corso degli anni sono state messe in commercio moltissime riproduzioni di quello visto nel film, per il mercato del collezionismo. Poi, cosa ben più importante, nell’ultimo decennio diversi ingegneri e aziende hanno tentato di realizzare la loro versione del volopattino, talvolta riuscendo persino a produrre tavole volanti che effettivamente funzionano, seppur con grandi limitazioni tecniche.

Chissà, forse con ancora qualche anno di pazienza si potranno veramente vedere in giro per strada!

SERPENTRASH: SPECIALE 28 ROBA DOPO (feat. Serpentarium)

Ieri sera, sul canale YouTube di Serpentarium, è tornata la rubrica Serpentrash – Film dall’oltregusto con lo speciale “28 Roba Dopo”!

Questa volta io e Matteo “Curte” Cortini abbiamo deciso di dedicare un’intera serata a parlare di “28 anni dopo”, da poco uscito al cinema, e in generale di tutta la saga dei 28 giorni ideata da Danny Boyle e Alex Garland, con non poche digressioni su altri film di zombie.

MARTEDÌ DELLO XENO – THE BRAIN

 

Oggi al MARTEDÌ DELLO XENO torniamo nel mondo dei b-movie horror con il principale antagonista di “The Brain”, pellicola canadese del 1988.

Il Cervello, così viene chiamato, è un’essere extraterrestre di origine sconosciuta che ha la forma – per l’appunto – di un grosso cervello con l’aggiunta di una colonna vertebrale che spunta dall’estremità posteriore come fosse una coda.
Dopo aver divorato (il film non ci lascia bene intendere come) un essere umano, inizia poi a crescere di dimensione e mutare diventando ancor più mostruoso, sviluppando una sorta di faccia che comprende due grossi occhi vitrei molto scuri, un piccolo naso che ricorda quello di un felino e una enorme bocca costellata di zanne appuntite dalla quale spunta una lunga lingua prensile.
In questa forma sembra però aver perso la sua “coda”.
Crescendo ancora, infine, sviluppa anche delle zampe, ma queste non vengono mai mostrate sullo schermo (si presume per limiti di budget).

Nonostante l’aspetto mostruoso e l’appetito per la carne umana, il Cervello è un alieno che agisce in maniera subdola.
È infatti in grado di manipolare i pensieri delle persone, controllandole a distanza come se fossero sotto ipnosi e proiettando vere e proprie allucinazioni nelle loro menti.
Ha però difficoltà a farlo con persone dall’intelligenza particolarmente vivace e creativa.

Nel film si serve anche del Dottor Blake, una sorta di suo avatar o servitore dall’aspetto umano che conduce un programma televisivo intitolato, ironicamente, “Pensiero Indipendente” attraverso il quale è in grado di raggiungere le menti degli abitanti di un’intera cittadina.
Quale sia il suo scopo finale non viene mai chiarito ma, nel pieno rispetto dei cliché del genere, si tratta probabilmente di conquistare il nostro pianeta con intenti malvagi.

MARTEDÌ DELLO XENO – L’ALIENO PALLONE DA SPIAGGIA

 

Oggi al MARTEDÌ DELLO XENO una specie dall’aspetto estivo, apparsa nel film di fantascienza umoristica “Dark Star” del 1974, il primo lungometraggio diretto da John Carpenter e dichiarata parodia di “2001: Odissea nello spazio”.

L’alieno pallone da spiaggia, talvolta chiamato anche “pallone spaziale” è una creatura extraterrestre soprannominata così proprio per la sua somiglianza con un pallone gonfiabile.
Di indole dispettosa ed effettivamente rigonfio di gas, ha il corpo di colore rosso cosparso di macchie gialle con il bordo nero. È alto/largo all’incirca un metro ed è dotato anche di due zampette simili a mani, palmate e con lunghi artigli.
Poi, siccome si nutre di cibo solido, si presume abbia una “bocca” o qualcosa di simile, anche se nel film non viene mai mostrata.
Forse è da lì che emette i suoni striduli attraverso cui si esprime!

Per il resto, della specie non si sa praticamente nulla: né il vero nome, né il mondo di origine. Solo che un membro dell’equipaggio dell’astronave Dark Star (il Sergente Pinback) l’ha preso a bordo da piccolo, trovandolo carino.
Successivamente però se ne è pentito, visto che un giorno l’alieno pallone è scappato dal magazzino in cui veniva tenuto e gli ha causato non pochi problemi, danneggiando alcune dotazioni della nave e rischiando quasi di farlo fuori.
Nel tentativo di fermarlo, Pinback è stato quindi costretto a sparargli un dardo tranquillante. E proprio come un vero pallone da spiaggia, l’alieno si è sgonfiato (presumibilmente morendo) non appena la sua pelle è stata bucata.

Una vicenda da non prendere troppo sul serio, visto e considerato che il pallone spaziale è un extraterrestre a basso budget, quasi trash, frutto di effetti speciali tanto ingegnosi quanto ingenui e inserito nel contesto di una pellicola sperimentale che non lesina in situazioni comiche strane e surreali.

MARTEDÌ DELLO XENO – I FASCINATORI

 

Oggi al MARTEDÌ DELLO XENO degli invasori subdoli, inventati dallo scrittore Ray Nelson per il racconto breve del 1963 “Alle otto del mattino” ma resi famosi da John Carpenter con il suo film “Essi vivono” del 1988.

I Fascinatori, chiamati spesso anche “Alieni Blu” o “Ghoul”, dato che non si sa quale sia il loro vero nome, sono extraterrestri che – presumibilmente – viaggiano di pianeta in pianeta per soggiogarne la popolazione e acquisirne le risorse.

Per farlo però non attaccano in forze, allo scoperto, bensì agiscono nell’ombra, sfruttando la loro tecnologia avanzata per “ipnotizzare” le persone con messaggi subliminali che inducono l’obbedienza, nascosti in oggetti di uso comune, come riviste, cartelloni pubblicitari o il denaro.
E intanto, ovviamente, si insediano nelle posizioni di potere e fanno la vita da nababbi.

Come conformazione fisica non sono troppo dissimili dagli umani, con la differenza che hanno la pelle blu, volti scavati e sono privi di palpebre e labbra. In generale ricordano un po’ degli zombie.
Ma non è un problema, visto che il loro vero aspetto è comunque celato ai più con la stessa tecnologia subliminale di cui vi parlavo prima.

Nel racconto originale, invece, è molto diverso. Vengono infatti descritti come esseri rettiliani con quattro occhi e, in questa versione, si nutrono di carne umana.
Un’altra versione ancora è poi quella apparsa nel fumetto del 1986, scritto sempre da Nelson e disegnato da Bill Wray, dove hanno l’aspetto di mostri informi con tanti occhi, protuberanze a caso e zanne.

In generale, per il modo in cui viene raccontata la storia (all’improvviso il protagonista si risveglia e cerca il modo di farne fuori il più possibile e aprire gli occhi anche agli altri esseri umani) non viene approfondito molto del loro background. Per questo motivo sulla loro specie si sa davvero poco.
Restano però dei cattivi iconici del genere, soprattutto nella versione cinematografica!

IL RITORNO DELLO JEDI… CON LA SPADA BLU

 

Di recente, chiacchierando con amici, ho scoperto una cosa che non conoscevo (o meglio, che conoscevo solo in parte) su “Il Ritorno dello Jedi”. E cioè che originariamente la spada laser di Luke Skywalker, come viene mostrato nei poster del film e in alcuni trailer del 1982, non era di colore verde ma blu.

A quanto pare, fino ad allora, George Lucas e il resto della produzione avevano in testa un canone molto chiaro e semplice: i Jedi utilizzavano spade laser con la lama blu, i Sith invece con la lama rossa. Insomma, un colore per i buoni e uno per i cattivi. Punto.

E così sarebbe dovuto essere anche nel terzo film, che però presentò un nuovo problema tecnico: nelle scene all’aperto su Tatooine, quando Luke si scontra con gli scagnozzi di Jabba, la lama blu si confondeva troppo con l’azzurro del cielo sullo sfondo.
Si decise quindi di cambiare il colore in verde per creare un contrasto cromatico più marcato.
E, secondo altre fonti, anche per ragioni narrative, così da rendere più chiaro e immediato al pubblico comprendere che il ragazzo, dopo aver perso la spada (e la mano) nel duello con Vader del precedente film, ne avesse costruita una nuova tutta sua.
Cosa che, tra l’altro, veniva persino mostrata in una scena. Che però poi non fu inserita nel montaggio finale del 1983 ma rivelata al pubblico solo molti anni più tardi, nel 2010.

Personalmente, credo che le due cose non si escludano a vicenda e possano anche essere vere entrambe. Dubito che lo sapremo mai con certezza!

Certo, vedere il trailer di cui vi parlavo prima con questo piccolo dettaglio diverso da come ricordavo fin dall’infanzia è stato strano… ma mi ha anche divertita.

Facendo ricerche per questo articolo ho poi scoperto che sia l’Universo Espanso che il nuovo canone hanno dato spiegazioni per la cosa, tirando in ballo i cristalli kyber e via dicendo (nel primo Luke crea il proprio cristallo sintetico, nel secondo ne riceve in dono uno trasparente e questo diventa verde dopo aver avuto una visione di Yoda) ma io ho trovato più interessante snocciolare i dettagli del dietro le quinte!

MARTEDÌ DELLO XENO – KRELMAN

 

Oggi al MARTEDÌ DELLO XENO un buffo personaggio proveniente dall’universo espanso di Guerre Stellari (oggi chiamato “Legends” e non più considerato canonico).

Krelman è uno dei tanti avventori alieni della taverna di Mos Eisley.
Non sappiamo quale sia il nome della sua specie, il suo mondo di origine o praticamente qualsivoglia dettaglio su di lui. Solo che ha un aspetto abbastanza simile a quello di un umano, con però sei dita sulla mano sinistra (ma non su quella destra) e un curioso orifizio sulla testa che utilizza per bere.
Tra l’altro parzialmente nascosto tra i capelli, cosa che gli conferisce un po’ l’aspetto a “testa di vulcano”.

Krelman appare solo e unicamente nell’infausto film per la TV “Star Wars Holiday Special” del 1978, ripudiato da Lucas (che comunque non se ne occupò in prima persona) e da molti considerato (con buone ragioni) il peggior prodotto dell’intero franchise.

Nello spezzone a lui dedicato, l’alieno prova goffamente a conquistare la barista Ackmena, di cui si è infatuato qualche giorno prima, malinterpretando un cordiale saluto di lei come qualcosa di più.
A vestirne i panni fu il comico Harvey Korman, all’epoca piuttosto famoso, che interpreta anche altri due personaggi all’interno della pellicola.

Sicuramente uno dei momenti più trash di Guerre Stellari. Ma vederlo bere attraverso il buco in testa – devo essere sincera – mi ha piuttosto divertita!

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