Ricordate “Dark Angel”, la serie TV del 2000 con protagonista una giovanissima Jessica Alba nei panni di una “ladra” geneticamente potenziata?
Durò appena un paio di stagioni, per un totale di 43 episodi, prima di essere cancellata nonostante ci fossero piani per realizzarne una terza (poi ripresi nel romanzo-sequel “After The Dark”, pubblicato nel 2003) e avesse alle spalle nomi di un certo peso (uno su tutti: James Cameron).
L’ho vista da piccola, quindi non la ricordo nel dettaglio, ma a quanto pare ha avuto alti e bassi, con il primo arco narrativo più convincente del secondo.
Più che altro però mi piaceva tanto l’ambientazione, che mescolava elementi futuristico-cyberpunk con un post-apocalittico un po’ diverso dal solito.
Nel mondo di Dark Angel, infatti, la società degli Stati Uniti è collassata in una nuova grande depressione in seguito a un evento ricordato come “L’Impulso”: un’onda elettromagnetica (generata dall’esplosione di un ordigno nucleare ad alta quota) così forte da mandare in avaria tutti i computer e sistemi di comunicazione del paese, cancellando all’istante tutte le informazioni digitali e, di conseguenza, portando al caos.
Questo accadeva il 9 giugno 2009, circa un decennio in avanti rispetto a quando la serie è stata messa in onda, anche se poi di fatto l’azione si svolgeva ancora dieci anni dopo, nella Seattle del 2019.
Ed era interessante vedere una distopia post-apocalittica così vicina ai “normali” anni ’90, dove più che le classiche macerie di palazzi distrutti, sabbia e radiazioni c’erano povertà dilagante, sovrappopolazione e un aumento della disparità sociale e, di conseguenza, della criminalità.
È un peccato che sia durata così poco. Sicuramente, con un’ambientazione così, la serie avrebbe potuto dare di più!


















