Haivii mi ha sorpresa.
Ci siamo scambiate i libri, io e Maria Cristina Benfenati, collega autrice e compagna di stand Edikit, al Salone del Libro di Torino.
E devo dire che ho fatto un’ottima scelta.
La sinossi – che riporto – mi aveva intrigato fin da subito.
“Quando Levi, una sottostimata giornalista, viene incaricata di intervistare una ragazza in stato confusionale, non può immaginare che la sua vita da quel momento cambierà per sempre.
La sconosciuta le dice infatti di essere una venusiana e di avere preso possesso del corpo di Olivia Favre; qualcosa nel viaggio spaziale però è andato storto e l’aliena non ricorda neanche il perché sia sulla Terra. In un mondo devastato dai cambiamenti climatici, con l’umanità costretta a vivere in grandi megalopoli protette da enormi cupole e sempre più incattivita verso le minoranze, Levi si ritroverà suo malgrado a dover aiutare Olivia e a lottare con tutta se stessa per la sua libertà e per i diritti del popolo intero.”
Scrivere di fantascienza non è semplice: si è alla costante ricerca di originalità, in un panorama già pregno di opere innovative e capolavori del genere.
Haivii, però, è davvero ben scritto.
Inoltre è attuale, coerente e ben costruito.
La narrazione procede scorrevole – nonostante vengano trattate tematiche difficili da digerire – e, per una prima opera, è un’operazione degna di nota.
L’autrice parla di crisi climatica, discriminazione, ascesa di forze politiche violente e pericolose, in un futuro distopico che sembra quasi realtà.
È la sensibilità nell’affrontare argomenti così “pesanti” che mi ha portato a leggerlo con calma e bene, sottolineando alcuni passaggi che mi sono proprio piaciuti molto.
Senza dubbio, una trama riflessiva e profonda che accompagna il lettore ben oltre il tempo della lettura.
(foto: l’ho scattata stamattina)