MARTEDÌ DELLO XENO – IL PESCE DI BABELE

 

Oggi, al MARTEDÌ DELLO XENO, una creatura piccola e brutta ma estremamente utile, proveniente dall’universo narrativo della Guida Galattica per Autostoppisti creato da Douglas Adams.

Il Pesce di Babele è un parassita extraterrestre di colore giallo acceso, originario di chissà quale mondo ma ormai ampiamente diffuso in tutto l’universo.
Come forma ricorda un po’ una sanguisuga e viene spesso definito “traduttore universale biologico”, perché quella è – essenzialmente – la sua funzione. Si nutre infatti dell’energia cerebrale del suo ospite e delle persone che gli stanno attorno, assorbendo le frequenze inconsce per poi espellerle direttamente nel cervello sotto forma di una matrice telepatica che le decodifica.

Spiegato in maniera più semplice, vuol dire che infilarsene uno nell’orecchio permette di comprendere istantaneamente qualsiasi linguaggio si senta.

Anche se indubbiamente apprezzata per la sua indubbia utilità, la piccola creatura non è però esente da alcuni aspetti negativi. Per esempio, avendo di fatto rimosso le barriere linguistiche tra le diverse specie e culture, è considerata in assoluto la cosa che ha causato più conflitti in tutta la storia della creazione.
Secondo una certa filosofia, poi, sarebbe anche al centro di una complessa teoria che negherebbe l’esistenza di Dio.

In ogni caso, nella realtà, il Pesce di Babele è sicuramente una delle creazioni più famose di Adams. Non solo appare in ogni “incarnazione” (libri, film, telefilm) della Guida, ma è anche stato ripreso, citato e omaggiato in tantissime altre opere.

MARTEDÌ DELLO XENO – LA VORACE BESTIA BUGBLATTA DI TRAAL

 

Oggi, al MARTEDÌ DELLO XENO, un essere alieno nato dalla penna di Douglas Adams, apparso – o quantomeno citato – in tutti i media della Guida Galattica per Autostoppisti, nonché uno dei preferiti dal pubblico.

La Bestia Bugblatta è un animale originario del pianeta Traal, famoso essenzialmente per due cose: la sua voracità e la sua stupidità.

Sembra infatti che non sia in grado di apprendere dalle proprie esperienze e, di conseguenza, si stupisca costantemente di tutto ciò che gli accade attorno.
Non che questo abbia grandissima importanza, dato che il suo flusso di pensieri tipico è (cito testualmente) più o meno “fame… fame… fame… fame… incazzato… fame”.
Descritta come la creatura più violentemente carnivora della galassia, è infatti costantemente affamata. E, cosa ben più strana, ha l’abitudine di chiedere alle proprie vittime il nome prima di mangiarle, così da poterlo incidere in un memoriale creato apposta sulle pareti della sua caverna.

L’aneddoto più famoso che la riguarda, però, è che pare dia per scontato che se la sua preda non la può vedere, allora nemmeno lei è in grado di vederla a sua volta. Motivo per cui la Guida Galattica per Autostoppisti consiglia di avvolgersi un asciugamano attorno alla testa nel caso se ne incontrasse una.

Sull’aspetto fisico, invece, le descrizioni sono un po’ vaghe e talvolta “creative”. Sembra che la bestia abbia una specie di rubinetto in testa e che possa cambiare il colore degli occhi tra rosso, verde e malva.
I pochi sopravvissuti che sono riusciti a scamparle, poi, riportano come sia dotata di denti affilatissimi e girevoli, occhi “lazero-zap” (che presumo voglia dire sparino raggi laser), parecchi artigli fatti di durissimo carburo di tungsteno, pelle ruvida come un’autostrada e abbia il respiro pesante come un Boeing 747.

GUIDA GALATTICA PER AUTOSTOPPISTI (ACCADEMIA DI SCRITTURA)

 

Condivido con voi questo nuovo articolo che ho scritto per Accademia di Scrittura.

La fantascienza è spesso incasellata come genere “serio”, con problematiche gravi, se non apocalittiche.

Ma lo spazio potrebbe essere raccontato anche in un altro modo, più divertente e leggero (pur esplorando tematiche importanti).
Per questo motivo ho approfondito la storia della “Guida Galattica”, alla ricerca di una risposta un po’ più soddisfacente del semplice “42”.

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