L’uomo meccanico è un film muto del 1921 scritto, diretto e interpretato dal comico francese André Deed, noto in Italia con il nome d’arte di Cretinetti.
Poiché Il mostro di Frankenstein del 1920 è andato perduto, L’uomo meccanico è il primo film di fantascienza prodotto in Italia ancora esistente.
La trama è semplice ma – per i tempi – davvero innovativa:
Uno scienziato riesce a costruire un meccanismo a forma di un uomo che può essere comandato a distanza da una macchina.
L’uomo meccanico possiede velocità e forza superiori a quelle umane. Lo scienziato è però ucciso da una banda di criminali, guidata da Margherita Donadieff (Mado), che vuole ottenere le istruzioni per la costruzione dell’uomo meccanico.
I criminali vengono catturati prima che essi siano in grado di riceverle e sono giudicati e condannati.
Con uno stratagemma, Mado riesce a sfuggire dal carcere e rapisce Elena D’Ara, la nipote dello scienziato per costringerla a darle le istruzioni per costruire un altro automa meccanico.
«Il film, praticamente sconosciuto […], nel contrapporre in una lotta senza quartiere un mostro buono ad un mostro cattivo anticipa alcuni dei temi più ricorrenti nella produzione dell’horror e della fantascienza cinematografica: la sequenza in cui l’uomo meccanico sfonda una porta corazzata e attraverso lo squarcio protende la mano per sbloccare il paletto che la chiude dall’interno riapparirà, sostanzialmente identica, oltre 60 anni più tardi in Terminator.»