“Lo spazio è vasto, ma proprio vasto”, pregno di misteri a cui ancora non abbiamo trovato risposta.
E che dire delle stelle?
Affascinante fonte di ispirazione per poeti, registi, scrittori.
Ho raccolto qualche curiosità in merito.
– L’Unione Astronomica Internazionale riconosce 88 costellazioni.
Rappresentarle attraverso figure geometriche è un sistema utile per distinguerle ma le immagini che scaturiscono dall’unione dei puntini ha subito numerose variazioni nel tempo.
Per i Sumeri, L’Orsa Maggiore somigliava a un carro, gli Egizi vedevano un ippopotamo, e i Galli un cinghiale. Tra l’altro è la costellazione che fornisce ai naviganti più informazioni. Composta da 7 astri, i romani la chiamavano Septem triones (sette buoi). Ed è proprio da lì che nasce la parola Settentrione.
– Gli scarabei stercorari, quando si spostano di notte, prendono come riferimento la Via Lattea. Lo ha scoperto il biologo svedese Lund Eric Warrant.
– Lo Zodiaco comprende le 12 costellazioni che si trovano lungo l’Eclittica e rappresentano quasi tutte animali/esseri viventi. Da qui deriva il suo nome: in greco antico, zodiakòs significa “strada degli animali”.
– Molte parole italiane hanno a che fare con gli astri ma due, in particolare, sono insospettabili.
“Considerare” (sidera, in latino) letteralmente, significa “osservare le stelle”.
Con “disastro” (aster, in greco) si indicava ciò che era accaduto sotto una cattiva stella.
Fonte: Focus
Immagine: DetectiveHorse