UNA STORIA VERA

 

Il genere fantascientifico e il suo sviluppo appartengono a un periodo abbastanza recente.
Ma è più antico quello che da molti è considerato il primo romanzo di fantascienza.
“Una storia vera” è un’opera in due libri del siro Luciano di Samosata, uno dei romanzi più fantasiosi della letteratura greca.
Scritto in forma autobiografica, l’intento era anche parodistico: Luciano voleva fare satira nei confronti degli autori che citavano come reali le fonti che narravano di eventi mitici o fantastici, come – tra le altre – le opere di Omero.
Per questo, i personaggi di “Una Storia Vera” sono esagerati quasi al ridicolo.
Si precisa, all’inizio dell’opera, che la storia racconta “cose che non ho visto, né vissuto, né sentito raccontare da nessun altro; cose che non esistono e che non potrebbero mai esistere. Quindi i lettori non devono credere a una parola di quello che dico”.
Contiene elementi come il viaggio nello spazio e sulla luna (ed è la prima a farlo), l’incontro con forme di vita aliene, la guerra e l’imperialismo interplanetario, l’atmosfera artificiale, altri mondi che obbediscono a differenti leggi della fisica, creature prodotte dalla tecnologia umana.
L’autore descrive il suo viaggio, insieme a 50 compagni, oltre le Colonne d’Ercole dove l’equipaggio è colto da una tempesta che conduce la nave su un’isola misteriosa con fiumi di vino ed esseri semi-umani.
Sollevati in aria da un tifone, arrivano sulla luna, descritta come “una terra vasta come un’isola, splendente e sferica e illuminata da una grande luce”.
Luciano e i compagni vengono catturati da ippogrifi e portati dal re Endimione, in guerra contro il re del sole Fetonte, nella contesa sulla colonizzazione di Vespero, Venere.
Curiosi gli scontri tra guerrieri armati di funghi come scudi e gambi di asparagi come lance o altri che cavalcano gigantesche pulci.

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