MARTEDÌ DELLO XENO – I GOA’ULD

 

Oggi al MARTEDÌ DELLO XENO parliamo dei Goa’uld, la razza di parassiti principali antagonisti nella serie Stargate SG-1.

Fisicamente molto simili ai serpenti, possono vivere anche all’esterno di un corpo ospite. Proprio per questo possono essere definiti endoparassiti facoltativi.
Tra i loro ospiti preferiti ci sono Umani e Unas, mentre i Jaffa vengono usati come contenitori per incubare la loro fase larvale.

Gli esemplari adulti sono capaci di prendere il controllo totale del corpo dell’ospite; inoltre forniscono a questo una forza sovrumana, una maggior resistenza alle malattie e ai veleni, la capacità di rigenerare le ferite più velocemente e quella di rallentare il processo d’invecchiamento. Quest’ultima caratteristica, insieme all’uso del dispositivo chiamato “sarcofago”, permette a un Goa’uld di occupare lo stesso ospite per diversi millenni.

Sono creature malvage ed egocentriche. Di solito interpretano il ruolo di potenti Signori o divinità, costruendo un culto attorno alla propria figura per poter controllare facilmente i propri possedimenti e armate.
Culto che poi cercano di espandere il più possibile, conquistando ulteriori pianeti dove imporre la loro volontà.
La società Goa’uld è infatti di tipo feudale: il più forte domina il più debole.

Alcuni, opponendosi a questa filosofia, hanno formato il gruppo clandestino dei Tok’ra, che invece di dominarli preferisce vivere in armonia con i propri ospiti (rigorosamente volontari).

Una grande minaccia per un Goa’uld sono anche i propri figli, i quali di solito aspirano ad ereditare potere del padre.

CHI POPOLA IL TUO MONDO?

 

GDR e scrittura hanno un altro punto d’incontro: i PNG.
Acronimo di “personaggi non-giocanti”, gli scrittori li conoscono con il nome di “personaggi secondari”.
Sono entità che rendono vivo il contesto in cui si svolge l’avventura e hanno personalità e obiettivi: proprio come i protagonisti.

“Eh, ma non è che posso approfondire ogni singolo personaggio della mia storia.”
Vero. Non serve un lavoro capillare, ma uno mirato.
Bastano pochi elementi per rendere un PNG efficace e funzionale.

Crearti un’immagine mentale del soggetto.
Appunta i suoi tratti salienti: sono sufficienti un sostantivo e un aggettivo per rendere l’idea del tipo di personalità che vuoi ricreare.
Come ti immagini un “cavaliere ubriacone”?
Ha i capelli unti, disordinati? Le guance rosse?
Attenzione perché “l’aspetto” non riguarda solo i particolari che coinvolgono la vista, ma anche quelli che implicano gli altri sensi.
“Il cavaliere ubriacone” avrà un alito pungente (olfatto) o sbiascicherà i concetti che vuole esprimere (udito).

Visualizza una giornata “tipo” del tuo PNG.

Il “cosa fa” è sempre dettato dal suo scopo primario mentre il “come lo fa” dipende dalla sua personalità.

Non dimenticarti di pensare alla funzione di un personaggio secondario all’interno dello scenario.

“La sua assenza stravolgerebbe la trama?” Se la risposta è sì, allora ti trovi davanti a un comprimario e in quel caso ti dovrai soffermare per un ulteriore approfondimento.

Un PNG ben inserito e coerente nelle azioni, ti fornirà senza dubbio molti spunti.

Immagine: Kimetsu Pinterest

CURIOSITÀ SU DARK

 

Dark, conosciuta anche come “I segreti di Winden”, è una serie televisiva tedesca del 2017 creata da Baran bo Odar e Jantje Friese.

Kahnwald, Nielsen, Doppler e Tiedemann: tutto ruota attorno a questi quattro nuclei familiari.

La trama intricata ha, in realtà, un incipit semplice.

Un ragazzo scompare nella misteriosa cittadina di Winden. La polizia inizia le indagini ma strani fenomeni si susseguono: vicende che ricordano un’altra sparizione avvenuta 33 anni prima, quando Mads Nielsen svanì nel nulla a soli 13 anni.

L’intreccio della prima stagione si svolge su tre piani temporali principali: 1953, 1986 e 2019.
Nella seconda stagione le vicende si estendono anche nel 1921 e nel 2052, mentre nella terza giungono fino al 1888.

Ho trovato qualche curiosità ma attenzione agli spoiler.

– Nell’arco temporale del 1986 compare la barretta di cioccolato “Raiders”. La merendina esiste davvero e oggi la conosciamo come “Twix”.

– Lo slogan preferito del giovane Ulrich è “No Future”: famosa parte del testo “God Save the Queen” dei Sex Pistols è anche il simbolo della vita di Ulrich stesso. L’uomo cerca di cambiare il suo futuro condannando, invece, la propria vita.

– Il mito di Teseo e Arianna e la sua simbologia vengono spesso tirati in causa nel corso della serie.
È la recita messa in scena a Winden durante la prima stagione, dove Martha declama il suo monologo.
La storia di Jonas e Martha richiama quella di Teseo e Arianna e il labirinto stesso si può associare sia alla caverna dentro cui si perdono molti personaggi (anche in senso astratto, perché il Tempo è intricato come una matassa).
Parlando di fili, Jonas si orienta nella grotta utilizzando una corda rossa e suo padre, Mikkel, si suicida proprio come il Egeo.
“Mino Tauros”, infine, è l’editore del libro più importante della serie.

– A tal proposito, il nonno di Charlotte e autore di “Un viaggio attraverso il Tempo” ha un nome piuttosto particolare: H.G. Tannhaus. Le due sigle appuntate si riferiscono forse a H.G. Wells, autore de “La Macchina del Tempo”. Il cognome, invece, richiama il poeta medievale tedesco omonimo.
C’è un ulteriore riferimento al Portale di Tannhäuser presente in Blade Runner e citato da Roy Batty: “Ho visto i raggi C scintillare nel buio vicino alle porte di Tannhäuser”.

– I richiami biblici non potevano mancare.
Il nome Jonas rimanda al profeta Jonah, mentre Mikkel all’arcangelo Michele.
Un altro elemento è il numero 33 (che si ripete ciclicamente nei viaggi nel tempo).
È l’età di Gesù nella Bibbia quando muore e risorge, mentre Jonas riferisce a Tannhaus che l’anticristo avrebbe iniziato il suo regno alla stessa età.
Troviamo un interessante parallelismo anche nel quadro “La caduta dei dannati” di Pieter Paul Rubens: il dipinto che Adam ammira più volte.

MARTEDÌ DELLO XENO – L’EDGAR-ABITO

 

Oggi, al MARTEDÌ DELLO XENO parliamo di sartoria intergalattica.

Edgar “la Piattola” (The Bug) è un terrorista interstellare interpretato da Vincent D’Onofrio.

Compare la prima volta in “Men in Black” quando si schianta sulla Terra con la sua navicella.
L’alieno travolge il camioncino del contadino Edgar e ne prende l’aspetto svuotandolo e indossando la sua pelle come un abito.

Nelle vesti di Edgar, la Piattola ha un aspetto cencioso: la pelle intorno al suo viso è cadente e, nel tempo, diventerà sempre più marcia lasciando pochi capelli radi sul cuoio capelluto e un tono della cute gravemente scolorito.

Il reale aspetto dell’alieno, però, è quello di una blatta gigante con due antenne che pendono sopra la sua testa, sei arti e zanne affilate. Assomiglia a uno scarafaggio ma ha caratteristiche comuni ad altri insetti terrestri.

La Piattola ha una personalità irascibile e aggressiva. Odia uccidere gli insetti e apprezza lo zucchero. E “ne vuole sempre di più” (semi-cit.)

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