Dark, conosciuta anche come “I segreti di Winden”, è una serie televisiva tedesca del 2017 creata da Baran bo Odar e Jantje Friese.
Kahnwald, Nielsen, Doppler e Tiedemann: tutto ruota attorno a questi quattro nuclei familiari.
La trama intricata ha, in realtà, un incipit semplice.
Un ragazzo scompare nella misteriosa cittadina di Winden. La polizia inizia le indagini ma strani fenomeni si susseguono: vicende che ricordano un’altra sparizione avvenuta 33 anni prima, quando Mads Nielsen svanì nel nulla a soli 13 anni.
L’intreccio della prima stagione si svolge su tre piani temporali principali: 1953, 1986 e 2019.
Nella seconda stagione le vicende si estendono anche nel 1921 e nel 2052, mentre nella terza giungono fino al 1888.
Ho trovato qualche curiosità ma attenzione agli spoiler.
– Nell’arco temporale del 1986 compare la barretta di cioccolato “Raiders”. La merendina esiste davvero e oggi la conosciamo come “Twix”.
– Lo slogan preferito del giovane Ulrich è “No Future”: famosa parte del testo “God Save the Queen” dei Sex Pistols è anche il simbolo della vita di Ulrich stesso. L’uomo cerca di cambiare il suo futuro condannando, invece, la propria vita.
– Il mito di Teseo e Arianna e la sua simbologia vengono spesso tirati in causa nel corso della serie.
È la recita messa in scena a Winden durante la prima stagione, dove Martha declama il suo monologo.
La storia di Jonas e Martha richiama quella di Teseo e Arianna e il labirinto stesso si può associare sia alla caverna dentro cui si perdono molti personaggi (anche in senso astratto, perché il Tempo è intricato come una matassa).
Parlando di fili, Jonas si orienta nella grotta utilizzando una corda rossa e suo padre, Mikkel, si suicida proprio come il Egeo.
“Mino Tauros”, infine, è l’editore del libro più importante della serie.
– A tal proposito, il nonno di Charlotte e autore di “Un viaggio attraverso il Tempo” ha un nome piuttosto particolare: H.G. Tannhaus. Le due sigle appuntate si riferiscono forse a H.G. Wells, autore de “La Macchina del Tempo”. Il cognome, invece, richiama il poeta medievale tedesco omonimo.
C’è un ulteriore riferimento al Portale di Tannhäuser presente in Blade Runner e citato da Roy Batty: “Ho visto i raggi C scintillare nel buio vicino alle porte di Tannhäuser”.
– I richiami biblici non potevano mancare.
Il nome Jonas rimanda al profeta Jonah, mentre Mikkel all’arcangelo Michele.
Un altro elemento è il numero 33 (che si ripete ciclicamente nei viaggi nel tempo).
È l’età di Gesù nella Bibbia quando muore e risorge, mentre Jonas riferisce a Tannhaus che l’anticristo avrebbe iniziato il suo regno alla stessa età.
Troviamo un interessante parallelismo anche nel quadro “La caduta dei dannati” di Pieter Paul Rubens: il dipinto che Adam ammira più volte.