“La piccola bottega degli orrori” è un film del 1986 di Frank Oz.
È ispirato al musical di Alan Menken e Howard Ashman (basato, a sua volta, sul film di Roger Corman).
Siamo nella New York degli anni sessanta.
Seymour, un timido commesso, porta nel retrobottega del negozio di fiori in cui lavora una piantina carnivora.
In breve tempo, però, il vegetale aumenta di dimensioni rivelandosi una pianta aliena assetata di sangue che ha intenzione di conquistare il mondo con i suoi boccioli.
Ho trovato qualche curiosità.
– Le riprese si svolsero nel set dei Pinewood Studios di Londra, dedicato al produttore Albert R. Broccoli.
All’epoca erano gli studi più grandi del mondo, talmente estesi che era impossibile riscaldarli a dovere. Per alcune scene gli attori dovettero ingoiare dei cubetti di ghiaccio così da evitare che il loro fiato si condensasse.
– Durante la promozione del film, la pianta carnivora – chiamata Audrey II – venne intervistata diverse volte dalla stampa. Ogni volta, però, Audrey finiva col mangiarsi il giornalista di turno.
– “Mean Green Mother From Outer Space” fu il primo brano nominato agli Oscar a contenere un linguaggio scurrile.
– Il film fu candidato all’Oscar per i migliori effetti speciali. Durante le riprese non vennero mai utilizzati schermi blu o verdi.
Audrey II venne costruita in sei varianti a seconda della fase di crescita. Ciascuna delle piante doveva essere pulita, ripitturata e riparata alla fine di ogni giornata di riprese. Un compito che richiedeva moltissimo tempo, a seconda delle dimensioni della pianta.
– Nello script originale, Audrey II divorava i due protagonisti e prendeva il controllo di New York. Il finale, però, venne modificato dopo le reazioni negative del pubblico.
Fonte: film.it