“Puoi dire cos’hai scritto come ghostwriter?”
No.
Se lo dicessi il mio lavoro perderebbe di senso. E nessun altro si affiderebbe più a me.
In quest’ultimo appuntamento a tema ghostwriting vi parlo dell’etica professionale.
Il principio cardine è la discrezione. Non esistono frasi come “vabbé lo dico ai miei amici, tanto tengono il segreto” o “vedo che l’opera di Tizio sta avendo successo e allora mi rivelo così il successo va a me”.
La prima regola del ghoswriter è “non si parla del tuo ghostwriting”.
E allora come si trova lavoro?
Con il passaparola. Verbale o virtuale.
In alternativa la comunicazione social: blog, piattaforme, newsletter.
Per esempio, io tratto fantascienza, post apocalittico, GDR e manualistica ed è probabile che verrò contattata da persone che approfondiscono quel settore.
È fondamentale farsi conoscere, in un modo o nell’altro.
Ma mai tradendo la fiducia del cliente.