“L’uomo che cadde sulla Terra” è un film del 1976 diretto da Nicolas Roeg.
L’alieno Thomas Jerome Newton cade sulla Terra, in un lago nel Kentucky, alla ricerca di una speranza per il suo pianeta desertico e morente.
Da quel momento, la trama punta i riflettori sull’angoscia della solitudine e l’alienazione del diverso.
Una storia che racconta la società contemporanea (di allora) attraverso gli occhi di un extraterrestre incastrato in un’effimera ed eterna giovinezza, mentre tutto intorno a lui è morto o sta morendo.
La pellicola vede l’esordio cinematografico di David Bowie, già noto per la sua immagine molto particolare e androgina.
Il protagonista, però, sembra ricalcare la vita di Walter Tevis (l’autore del romanzo da cui è tratto il soggetto).
Lo scrittore era un uomo schivo, che utilizzò se stesso come metafora della condizione esistenziale dell’uomo moderno. Newton gli somiglia nel fisico, nella personalità ma anche nelle dipendenze e nel rapporto doloroso con gli ospedali e la malattia.
Piccola curiosità che vi farà sorridere: Bowie scrisse, insieme a Paul Buckmaster, la colonna sonora ma non convinse il regista e la canzone venne scartata.