Penultimo appuntamento con i luoghi dell’Età della polvere.
Oggi parliamo del Ritz di Costella che, in realtà, prende spunto dalla raffineria di Sannazzaro de’ Burgondi.
Con un’area di circa 320 ettari, parcheggiata lungo il percorso dell’oleodotto che collega Genova con la Svizzera Francese, nel corso degli anni è stata potenziata così tanto che adesso produce 11 milioni di tonnellate annue di prodotti petroliferi.
Nella Devastazione la benzina la producono da un’altra parte ma ho sempre trovato interessante la composizione strutturale di quella raffineria.
Vista da lontano fa quasi spavento, ricorda la fabbrica Corvega di Fallout 4 (dove ho capito di soffrire di vertigini anche in gioco, vi ricordate l’aneddoto?)
Ecco, raggiunge altezze spaventose e di notte, con quelle luci diffuse e foderate dalla nebbia, è ancora più sinistra.
Quindi ho pensato di mantenere quel senso di “imponenza” ma svilupparlo verso il basso, sottoterra.
Nasce quindi questo punto di scambio e commercio – come tutti i Ritz – segnato da profonde contraddizioni: da una parte c’è la necessità di intrattenere scambi utili con i viaggiatori, dall’altra la società del Ritz di Costella è molto chiusa e si regge sui rapporti tra consanguinei.
In quell’oscurità verticale, tratteggiata da un dedalo di cunicoli umidi, le persone sembrano formiche che hanno perso la loro guida.