Quinto appuntamento con “Sanitarium”, un’avventura grafica horror del 1998 dai toni onirici e disturbanti.
Dopo un grave incidente stradale, un uomo si risveglia all’interno di un tetro e inquietante manicomio con il volto ricoperto di bende e affetto da amnesia.
Qui, in equilibrio tra ragione e follia, senza avere ben chiaro cosa sia reale e cosa un incubo, dovrà ritrovare la propria identità e affrontare i fantasmi del suo passato.
La volta scorsa, dopo aver risolto degli enigmi scritti sulle lavagne di laboratori dove vengono condotti esperimenti quantomeno discutibili, abbiamo affrontato lo scenario più strano visto fin’ora: nei panni di un ciclope con quattro braccia (un po’ a metà tra Goro di Mortal Kombat e un Deathclaw di Fallout) ci siamo avventurati nel gigantesco alveare tecno-organico di una civiltà insettoide, ponendo fine al conflitto tra le due specie e sventando il malvagio piano di ibridazione ordito da un ciclope traditore che voleva così ottenere l’immortalità.
Intanto, sempre più dettagli sul nostro passato stanno tornando alla luce, permettendoci di capire che siamo uno scienziato impegnato nel cercare una cura per una grave malattia che però ha avuto da ridire sull’etica del suo superiore e, per questo, potrebbe essere stato messo a tacere.
In ogni caso, la sessione si è chiusa con il nostro personaggio che si risvegliava dentro la cella frigorifera di un obitorio, al centro di un cimitero.
Quanto può peggiorare ancora la situazione?