Oggi, al MARTEDÌ DELLO XENO, delle creature provenienti dall’universo di Andromeda, “l’altra” serie di fantascienza ideata da Gene Roddenberry, autore di Star Trek.
Gli Umbriti sono una specie umanoide originaria di Zhu-Zhu Hwai, un pianeta piuttosto isolato nella Galassia del Triangolo, caratterizzato da una forte gravità (circa il doppio di quella terrestre) e dal fatto che la superficie è inabitabile, motivo per cui la civiltà si è sviluppata al di sotto, in un complesso sistema di gallerie sotterranee gremite di persone.
A causa di queste condizioni, gli Umbriti si sono evoluti in una specie fisicamente molto forte e robusta, nonché abituata a vivere in condizioni di scarsa luminosità.
La loro pelle è color azzurro-grigiastra e hanno gli occhi incassati in una struttura facciale robusta che include due grosse zanne che spuntano delle guance. La bocca e in naso, invece, sono appena accennati, quest’ultimo ricoperto da creste.
A livello caratteriale hanno fama di essere poco loquaci ma estremamente leali e collaborativi. Caratteristiche derivate dalla loro struttura sociale, simile a quella di alcuni insetti, che li vede suddivisi in vari sotto-nuclei (spesso corrispondenti alle città) molto interconnessi tra loro.
Col tempo però si sono diffusi parecchio anche nello spazio, probabilmente perché essendo già abituati a vivere in spazi ristretti, trovano facile adattarsi a farlo anche su astronavi e stazioni spaziali.
Pur se a prima vista potrebbero sembrare una specie insettoide, in realtà gli Umbriti sono mammiferi. E una cosa curiosa è che hanno tre sessi: i maschi, le femmine fertili e quelle non fertili.
Questo perché prima che la loro civiltà si evolvesse, il normale ciclo riproduttivo biologico prevedeva che i maschi fecondassero le femmine fertili e che, poi, i nuovi nati venissero accuditi e nutriti da quelle non fertili.
Col tempo e la tecnologia, però, questa cosa è diventata retaggio del passato e la loro società ha sviluppato metodi più egualitari per gestire le nascite.