MARTEDÌ DELLO XENO – I KILLER KLOWN

 

Oggi, al MARTEDÌ DELLO XENO, gli alieni protagonisti di un film cult del genere horror: “Killer Klowns from Outer Space”, del 1988, e – ho scoperto cercando materiale per questo articolo – di un videogioco uscito pochi mesi fa.

I Clown Spaziali, spesso chiamati semplicemente “klown”, sono extraterrestri di cui non si conosce l’origine, giunti sulla Terra per dare la caccia agli umani e potersene nutrire.
Cosa che fanno con particolare divertimento, sadismo e malvagità, di solito ingannando le vittime con piccoli spettacoli o trucchetti di magia che li fanno sembrare innocui, così da potersi avvicinare indisturbati e colpire a tradimento.

Il loro aspetto, poi, è (sorprendentemente) d’aiuto in questo, visto che a una prima occhiata sembrano dei semplici clown, anche se dai tratti distorti e spaventosi.
La loro pelle è infatti di una tonalità bianca simile al cerone teatrale, con tanto di trucco e decorazioni di scena in vari colori sgargianti, così come i capelli e, ovviamente, i vestiti.
Le bocche, invece, sono insolitamente larghe e costellate di denti aguzzi, mentre la stazza e la forma del corpo variano molto da individuo a individuo, fino anche a superare i 3 metri d’altezza. Tutti, però, hanno quattro dita per mano.
E, cosa ben più importante, un grosso naso rosso tondo. Che è anche il loro unico punto debole: se colpito, anche da un danno modesto, scoppia come un palloncino, portando l’intero corpo del klown a cristallizzarsi in pochi secondi e poi esplodere a sua volta.
Nient’altro, dai proiettili ai forti urti, sembra riuscire a danneggiarli o anche solo a far provare loro dolore.

Oltre a questa incredibile resistenza, tra le loro capacità rilevanti troviamo una grande forza fisica e, ben più strane, quella di manipolare le ombre cinesi e farle interagire con il mondo materiale, dare vita agli animali fatti con i palloncini, staccarsi le mani (che ricrescono dopo poco) e replicare le voci altrui.
In compenso, però, sono particolarmente lenti e goffi nei movimenti.

Della loro biologia invece non sappiamo quasi nulla, se non che la specie è divisa tra maschi e femmine (quest’ultime apparentemente usate solo per la riproduzione) e che i piccoli hanno la forma di mostruose larve con la faccia da clown.

Infine, anche la loro tecnologia richiama fortemente il tema circense, spesso con aspetti comici, quasi grotteschi.
L’astronave vista nel film, per esempio, ha praticamente la forma di un tendone da circo. E anche le armi utilizzate per dare la caccia agli umani, bene o male, puntano in quella direzione: cannoni spara-larve, fiori a spruzzo e torte di panna caricate ad acido, ma anche pistole sparabolle o che – stranissimo – emettono un raggio che avvolge il bersaglio in una crisalide di zucchero filato.
Una volta rinchiuso lì, il malcapitato verrà lentamente disciolto fino a diventare una brodaglia che i klown, poi, berranno con una scherzosa cannuccia.

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