Oggi per il MARTEDÌ DELLO XENO (che questa volta esce eccezionalmente di mercoledì) torniamo nel fertile mondo dei B-movie con una creatura anfibia apparsa in “Destination Inner Space”, film del 1966 che da noi è arrivato come “L’invasione – Marte attacca Terra” nonostante al suo interno non venga mai specificato che il mostro provenga dal pianeta rosso.
Le origini dell’alieno in questione, infatti, restano avvolte nel mistero: quando per caso gli scienziati di un laboratorio sottomarino notano uno strano oggetto non identificato – presumibilmente un’astronave extraterrestre – ruotargli attorno, questa “spara” contro di loro una specie di cilindro fatto di ghiaccio.
Portato a bordo, lo strato esterno della “capsula” si scioglie e questa si gonfia in poche ore fino a schiudersi, emettendo nel mentre un fastidiosissimo ultrasuono stridulo.
E alla fine ne esce un mostro dall’aspetto ittico, alto all’incirca come un essere umano ma con il corpo ricoperto da scaglie grigio-bluastre, mani e piedi palmati, piccole pinne arancioni e una grossa cresta dello stesso colore sul dorso, grandi occhi completamente neri e una bocca larga costellata di dentini appuntiti.
Non è ben chiaro se la capsula sia una sorta di uovo, un mezzo di trasporto o una specie di camera di stasi.
In realtà poco importa, perché la creatura, battezzata “Anfibiano” dagli scienziati, prende – ovviamente – ad attaccarli senza pietà sia in acqua che all’asciutto. E si rivela non solo molto forte fisicamente ma anche in grado di trasmettere una mortale infezione attraverso le ferite che infligge.
Non potendoci comunicare – e trattandosi di un film a basso costo che vuole solo mostrare un po’ di azione contro il mostro di turno – purtroppo non si sa niente della società anfibiana, dei loro scopi sulla Terra o perché siano così aggressivi.
Sembrerebbe che le loro astronavi siano completamente automatizzate e qualcuno ipotizza che siano scappati dal loro pianeta per sfuggire a una pestilenza (la stessa che trasmettono agli umani quando li feriscono) ma si tratta solo di congetture basate su troppi pochi elementi.
Però a livello estetico mi stanno simpatici. Guardandoli penso al ben più noto Mostro della Laguna Nera, a Mer-Man dei Dominatori dell’Universo e anche un po’ ai mostri dentro ai fiumi di The Legend of Zelda!