Oggi al MARTEDÌ DELLO XENO degli invasori che non si prendono troppo sul serio, ricordati dagli amanti dei B-movie più per la qualità (non eccelsa) dei costumi che per altro.
Questi alieni, comunemente chiamati “Saucer Men” poiché il vero nome è sconosciuto, così come la loro origine, appaiono nel film del 1957 “Invasion of the Saucer Men”, da noi arrivato come “Invasori dall’altro mondo”.
Alti circa 120 centimetri, hanno il corpo ricoperto da squame verdi e una grossa testa che a me personalmente ricorda una verza, orecchie a punta, due occhi sporgenti con la pupilla a taglio e una bocca circondata da spesse labbra rosa.
Sul dorso delle mani hanno inoltre un altro occhio (per un totale di quattro) e le loro dita sono lunghe e affusolate, dotate di artigli retrattili attraverso i quali possono iniettare letali quantità di alcool concentrato.
Un altra caratteristica curiosa è che quando una parte del loro corpo viene recisa poi continua a vivere di vita propria, dimostrandosi anche in grado di compiere scelte ponderate. Non è però ben chiaro se questo sia dovuto a una normale funzione biologica o il risultato di qualche forma di potere psichico.
Comunque sia, il punto debole di queste creature sembra essere la luce diretta, tanto che è sufficiente puntargli contro una torcia o scattargli una foto con il flash per farli urlare di dolore e, in caso di esposizione prolungata, farli scomparire in una nuvola di fumo.
Quali siano i loro scopi invece non è ben chiaro e, a voler essere precisi, la trama non chiarisce nemmeno se siano realmente ostili o si stiano solo vendicando per il torto subito.
All’inizio del film, infatti, dopo che il loro disco volante è atterrato nei boschi attorno a una piccola cittadina rurale, uno degli alieni viene investito da una macchina guidata da una coppia di teenager. E da quel momento in poi le cose degenerano rapidamente, in un crescendo di situazioni sempre più bizzarre e spesso sopra le righe, dichiarata parodia degli stereotipi dei film con invasori extraterrestri.
Ai tempi del suo rilascio il film riscosse poco successo, ma nel tempo è riuscito ricavarsi lo status di “cult” del genere, tanto che i Saucer Men sono poi stati citati in tante opere successive, per esempio i Simpson, Futurama e Men In Black.
Qualcuno sostiene siano anche stati di ispirazione per i marziani della serie di figurine “Mars Attacks!”, uscita nel 1962 e di cui vi avevo parlato qualche mese fa. Ma su questo, sinceramente, sono un po’ scettica.
Ultima curiosità: per qualche strano motivo, la locandina originale ritrae questi invasori extraterrestri molto più grossi di quanto poi siano nel film, mostrandoli nel classicissimo atto di rapire una donna avvenente.