DUE MINUTI D’ODIO

 

I due minuti d’odio sono una pratica collettiva esercitata dal governo del Grande Fratello nel romanzo 1984 di George Orwell.

Quest’abitudine collettiva viene attuata sui posti di lavoro, negli incontri di partito e ovunque sia possibile. Al segnale emesso da altoparlanti ci si riunisce “spontaneamente” davanti a un teleschermo che proietta immagini del nemico supremo della patria Oceania – Emmanuel Goldstein – e da scene di guerra e sequenze studiate per coinvolgere psicologicamente gli spettatori, accompagnate da suoni e rumori fastidiosi.

Dopo pochi secondi il pubblico inizia a dare in escandescenze e a inveire contro “Goldstein” o contro lo schieramento con cui ci si trova in guerra in quel momento e arriva a lanciare oggetti contro il teleschermo, imprecando colti da implacabile furore, sotto lo stretto controllo di incaricati del partito.
Chiunque manifesti segnali di eterodossia, o perfino micro-espressioni facciali non consone al contesto, viene considerato come un possibile traditore.

Questo meccanismo rappresenta una valvola di sfogo dell’aggressività dei cittadini e un modo per individuare un capro espiatorio da demonizzare addossandogli la colpa delle difficoltà della vita quotidiana.

Fonte: Wiki
Immagine: Orwell 1984 (Nineteen Eighty-Four), film del 1984 diretto da Michael Radford.

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