Dopo aver tanto parlato di alieni cattivi che vogliono distruggere l’umanità o dominare la Terra, oggi voglio dedicare il MARTEDÌ DELLO XENO a qualcosa di più leggero.
Chi dunque meglio di Gordon Shumway, meglio noto come ALF (acronimo di “Alien Life Form”), protagonista dell’omonima sit-com degli anni ’80?
Disperso nello spazio dopo l’esplosione del suo pianeta natale, Melmac, avvenuta per una apocalisse nucleare (anche se lui, ironicamente, dice che tutti gli abitanti hanno acceso l’asciugacapelli nello stesso momento), Alf precipita con la sua astronave sul garage della famiglia Tanner, in California.
Dopo un’iniziale momento di confusione e apprese le torture alle quali l’alieno verrebbe sottoposto se catturato dal governo, i Tanner accettano di dargli rifugio e nasconderlo finché la sua nave non sarà stata riparata, dando inizio ad una bizzarra convivenza.
Fisicamente, Alf si presenta come un umanoide alto meno di un metro, tozzo e ricoperto da una folta pelliccia, con l’eccezione del volto e delle orecchie. Ha occhi neri senza iride, un grosso muso e solamente quattro dita per mano.
Stando a quanto afferma, poi, ha 229 anni e il suo corpo contiene dieci organi, di cui otto sono stomaci.
Caratterialmente si dimostra un bel tipetto: arrogante, disordinato, spesso impaziente e con una spiccata vena sarcastica. Adora mangiare i gatti (che su Melmac, a quanto pare, sono come le mucche) e per questo cerca spesso di catturare il gatto della famiglia Tanner, Lucky, per infilarlo in un panino.
Icona della commedia fantascientifica, oltre alla sit-com, Alf è stato protagonista anche di due serie animate derivate, una serie a fumetti della Marvel Comics, diversi videogiochi e di un film per la TV.