The Dig è un’avventura grafica sviluppata dalla LucasArts nel 1995.
Stavolta la storia inizia all’interno di un osservatorio spaziale nel Borneo.
L’asteroide Attila si sta per schiantare sulla Terra e per questo motivo la NASA organizza una spedizione il cui scopo sarà collocare due cariche nucleari in punti strategici di Attila così da farlo detonare prima dell’impatto.
I cinque membri dell’equipaggio sono: il comandante Boston Low, l’esperto archeologo Dr. Ludger Brink, la giornalista Maggie Robbins, la responsabile hardware Cora Miles, e il pilota Ken Borden.
Grazie a uno shuttle i tre astronauti, col supporto di Miles e Borden che rimangono nella navetta, riescono a piazzare le cariche sul corpo celeste ma scoprono anche che quest’ultimo è cavo e, al suo interno, ci sono lastre metalliche d’origine aliena: l’asteroide si rivela essere una navicella spaziale.
I tre vengono quindi trasportati su un pianeta lontano dove trovano i resti di un’antica civiltà tecnologicamente avanzata e alcune forme di vita indigene.
Ho raccolto qualche curiosità:
– The Dig ha un registro molto differente dalle precedenti avventure LucasArts: il tono umoristico infatti viene accantonato per lasciare spazio a temi più “pesanti” come quello della morte e della dipendenza.
– La colonna sonora, riprodotta da un sintetizzatore K2000, è composta da Micheal Land, già autore delle musiche di Monkey Island.
– L’interfaccia adotta per la prima volta la formula per cui è sufficiente evidenziare un hotspot col cursore perché compaia una definizione e cliccarci sopra conduce il personaggio a compiere direttamente l’azione giusta.
– L’idea iniziale era di Steven Spielberg, pensata per un film. Il progetto, però, non andò in porto e allora Spielberg si rivolse alla LucasArts, nel 1989. Il primo game play era molto action e dava la possibilità di controllare due personaggi contemporaneamente ma data la natura troppo ambiziosa del progetto, si decise di ritornare sull’avventura grafica.