Broken Age è un’avventura grafica punta e clicca ideata da Tim Schafer, primo ritorno al genere dopo Grim Fandango del 1998.
Ex membro della Lucas Arts, collabora alla scrittura dei testi di “The Secret of Monkey Island” e del suo seguito, che uscirà nel 1991.
Autore di Brütal Legend, nel 2009.
Universi paralleli, misteri, rompicapi e una trama intensa – fortemente fantascientifica – hanno rotto la barriera del pregiudizio che, all’inizio, mi frenava (la grafica mi era sembrata un po’ troppo “bambinesca”).
Broken Age racconta la storia di due adolescenti con nessuna apparente connessione immediata, che cercano di «rompere la tradizione nelle loro vite».
Vella Tartine vive in un territorio devastato dai Mogs, creature gigantesche che provengono dalla Barriera della Pestilenza.
Per placare la loro fame, ogni 14 anni, giovani ragazze vengono sacrificate durante i numerosi Banchetti delle Fanciulle.
Shay Volta è l’unico passeggero dell’astronave Nostranavis.
Di giorno, l’IA del computer della nave agisce come una figura materna per Shay, occupandosi delle sue «missioni» infantili e noiose routine, impedendogli allo stesso tempo, di conoscere o esplorare qualsiasi cosa più lontana dall’esterno della nave.
Di notte, l’IA agisce come una figura paterna, comprendendo il ragazzo e il suo desiderio d’indipendenza, ma sempre troppo indaffarato per spendere tempo con lui.