BRAZIL

 

– Allora, che regalo vorresti per Natale?
– Voglio una carta di credito.

Brazil è un film del 1985 diretto da Terry Gilliam.
Ambientato in un mondo distopico, la burocrazia ha preso il sopravvento in ogni attività dell’uomo.

Non c’è spazio per sognare: il cinismo ha vinto.
È il secondo film della “trilogia dell’immaginazione”, che si completa con “I banditi del tempo” (1981) e “Le avventure del barone di Munchausen” (1988).

Il protagonista è Sam Lowry, impiegato nel Ministero dell’Informazione.
L’uomo ha frequenti sogni a occhi aperti, dove vede se stesso indossare un’armatura alata e salvare una ragazza misteriosa.
A Sam viene dato l’incarico di correggere un errore di stampa di un file causato da un insetto incastrato in una stampante. Purtroppo l’errore ha già causato l’arresto, il processo e la morte accidentale di un certo Archibald Buttle, catturato al posto del reale ricercato, il terrorista Archibald “Harry” Tuttle.
Ma è quando Sam va a visitare la vedova del signor Buttle che tutto prende una piega surreale: e lì vede una ragazza identica alla fanciulla del suo sogno.

Ho raccolto qualche curiosità che potrebbe interessarvi.

– Il titolo iniziale doveva essere 1984 ½, un mix di metafora orwelliana e fantasia felliniana.
Altri titoli presi in considerazione furono: The Ministry of Torture, How I Learned to Live with the System – So Far e So That’s Why the Bourgeoisie Sucks.

– La Universal rifiutò di far uscire il film considerandolo “non commerciabile e troppo eccentrico per il mercato americano” e pretese che Gilliam lo accorciasse dai 142′ originari a 125′. Alla fine si arrivò a un accordo: l’edizione americana è di 11′ minuti in meno rispetto a quella europea.
Il braccio di ferro coinvolse anche il finale.
Esiste infatti un montaggio alternativo di Brazil che corrisponde alle richieste dei produttori; ma Gilliam minacciò di disconoscere il film e ottenne l’ultima parola sul final cut.

– Nonostante due nomination agli Oscar per scenografia e sceneggiatura, il film non riuscì nemmeno a recuperare i costi produttivi.

– Robert De Niro avrebbe voluto il ruolo di Jack, che era però stato promesso a Michael Palin. Dato che De Niro desiderava comunque partecipare al film, il regista Terry Gilliam gli affidò la parte di Tuttle.

– Il titolo finale viene dal brano Aquarela do Brasil (1939) di Ary Barroso. Il pezzo fu scelto da Gilliam per la dissonanza che si crea tra il suo tono dolce e nostalgico e le atmosfere cupe e stranianti del film.

– Lo scrittore di fantascienza Harlan Ellison definì Brazil «il miglior film di fantascienza mai realizzato».

Fonte: Il Davinotti e Movieplayer

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