Oggi, al MARTEDÌ DELLO XENO, la “mamma” di Sephiroth.
Jenova è una misteriosa forma di vita extraterrestre apparsa per la prima volta in Final Fantasy VII ma è un elemento importante anche in altri giochi ambientati nello stesso universo.
Arrivata sul pianeta Gaia molto prima degli eventi del gioco, era chiamata la “calamità dai cieli” dal popolo Cetra, che sfiorò l’estinzione cercando di contenerla.
I suoi resti furono ritrovati e studiati dalla Shinra duemila anni dopo: da allora gli esperimenti operati su di lei hanno dato origine a molti degli antagonisti principali dell’universo di Final Fantasy VII, incluso Sephiroth.
Quando “dorme”, Jenova appare come una figura femminile, con la pelle grigia e capelli argentei. Possiede solo l’occhio sinistro, di colore rosso acceso, mentre il destro è una semplice cavità, spesso coperta dai capelli.
Pare che abbia una qualche sorta di sistema biologico esterno, che termina con una serie di tubi collegati a quello che sembra un gigantesco cuore. Dietro la schiena, poi, le braccia sono fuse con una struttura di carne non ben identificata, la cui forma ricorda delle ali.
Ma la Shinra è principalmente interessata alle sue cellule.
Ognuna, infatti, è strettamente collegata al sistema centrale e, se separata dal corpo, cercherà di ritornare alla sorgente: questo processo si chiama “Unione”.
Se invece le cellule di Jenova vengono infuse in un altro essere vivente, possono assorbire i suoi ricordi e prendere possesso del suo corpo.
Il loro impiego principale è quello di creare esseri umani potenziati, ma quelle infuse nei SOLDIER (contaminate dal Mako) non sembrano essere soggette al processo di Unione.
Ma qual è il suo scopo?
Jenova vuole entrare in contatto con il flusso vitale di un pianeta e contaminarlo, fino a corromperlo dall’interno ed estinguere la vita su di esso.
L’obiettivo è usare la sua carcassa e viaggiare attraverso il cosmo in cerca di un altro pianeta che subirà la stessa sorte.
Questo fa di lei un organismo parassita, una sorta di virus di proporzioni planetarie.