Oggi al MARTEDÌ DELLO XENO degli alieni meccanici dal cuore buono, protagonisti di “Miracolo sull’ottava strada”, film del 1987 per la regia di Matthew Robins.
I Fix-It, come vengono chiamati nella versione originale della pellicola, sono piccole creature discoidali simili a robottini volanti, la cui provenienza è ignota.
L’aspetto è differente per ognuno ma tra gli elementi comuni troviamo un grosso paio di occhi luminescenti – a dirla tutta particolarmente espressivi – e varie appendici, spesso retrattili o addirittura nascondibili dietro qualche pannello, che terminano con manine, piccole tenaglie o altri gadget.
Accessori utili, perché come suggerisce il loro nome, questi piccoletti amano e sono bravissimi a riparare qualsiasi tipo di oggetto.
La cosa più particolare, però, è che sono esseri auto-replicanti: dopo aver assorbito una gran quantità di energia elettrica, componenti metalliche ed elettroniche, infatti, la “femmina” dà alla luce altri membri della specie, dischi più piccoli che – almeno nelle fasi iniziali della loro vita – camminano su sottili gambettine meccaniche.
E questo è più o meno tutto quello che si sa su di loro, dato che il film si concentra molto di più sul raccontare una favola fantascientifica che sul darci informazioni su questa specie.
Possiamo però di sicuro dire che vanno a collocarsi in quel filone di “fantascienza spielbergiana” (che non a caso è produttore del film) dove gli alieni non sono dipinti come invasori ma, in qualche modo, come figure positive.
C’è solo un dubbio che mi resta: ricordo di aver visto il film da bambina ma cercando online non sono riuscita a trovare il termine con cui i Fix-It sono stati adattati in lingua italiana. A sentimento mi verrebbe da tradurli come “Riparatori”, ma non ho trovato conferme.
Qualcuno se lo ricorda?