Oggi, al MARTEDÌ DELLO XENO, la creatura del film “Sputnik – Terrore dallo spazio”.
Siamo nel 1983 quando due cosmonauti sovietici, impegnati in una missione di ricerca orbitale, vedono qualcosa muoversi all’esterno della loro navicella. L’atterraggio è un disastro e solo un membro dell’equipaggio sopravvive: Konstantin.
L’uomo però ha inconsapevolmente riportato sulla Terra una forma di vita extraterrestre che vive all’interno del suo corpo, più precisamente nell’esofago.
La creatura esce durante la notte, mentre il suo ospite dorme.
I due sembrano aver sviluppato una relazione completamente simbiotica, con l’alieno che dall’esofago del cosmonauta beneficia dei suoi nutrienti e Konstantin che grazie a lui mostra un completo recupero (definito impossibile) dalle ferite riportate durante l’atterraggio.
L’alieno di Sputnik ha un corpo snello, grigiastro e sinuoso, con una testa dotata di tanti occhi e una bocca con dentatura affilata.
Ha inoltre una grande forza fisica che può decapitare di netto un essere umano.
Il dettaglio più interessante, però, è che si nutre di paura. Infatti è attratto dal cortisolo: un ormone steroideo che viene rilasciato dal cervello umano in condizioni di stress o, per l’appunto, paura.
Nel film, il Colonnello ha provato a nutrirlo con animali, ma solo un essere umano impaurito sembra riuscire a saziarlo.