Prodotto dalla Kodak (si, quelli delle macchine fotografiche) nel 1988 e basato sulla famosa saga del grande scrittore, si tratta di un gioco da tavolo di investigazione e deduzione che richiede l’utilizzo di un videoregistratore per poter essere giocato.
Concepito da Jack Kittredge e Peter Olotka, nonostante sulla copertina si auto-definisca “videogioco”, è in realtà un gioco da tavolo interattivo di quelli molto in voga all’epoca.
La trama ripercorre a grandi linee (e mischiandoli un po’ assieme) i romanzi del ciclo dei Robot: in un futuro dove essi sono ormai diffusi, l’umanità è divisa fra Terrestri e Spaziali e i crimini non sono che un ricordo. Eppure qualcuno, per la prima volta dopo oltre un secolo, ha tentato di compiere un omicidio.
Il caso viene affidato al detective terrestre Elijah Baley, al quale gli spaziali affiancheranno l’androide R. Daneel Olivaw. I due dovranno capire chi sia il colpevole e impedire che possa tentare di nuovo, prima che le tensioni fra le due fazioni arrivino ad un punto di non ritorno.
Ma come funziona il tutto, di preciso? In realtà è semplice: i giocatori (fino a un massimo di 12, stando a quanto riportato sulla confezione) assumono il ruolo della “Centrale Dati” alla quale, in momenti specifici del filmato, Baley invia dati e prove raccolti. Nella realtà, in questi momenti, i partecipanti sono chiamati a mettere in pausa il nastro, pescare la carta corrispondente e, sulla base di quanto hanno visto finora sullo schermo, dibattere su quale dei due lati considerare corretto.
Alla fine del filmato contenuto nella videocassetta (che si mantiene volutamente sul vago e non fornisce reali risposte, così da essere compatibile con tutte le possibilità) i giocatori avranno composto una fila di carte con la loro ipotesi, che dovranno confrontare con il libro delle risposte (presentato sotto forma di taccuino di Baley) per scoprire se hanno individuato il colpevole.
Il gioco può essere affrontato in quattro diversi livelli di difficoltà e può essere giocato anche da soli.
Sul retro della scatola, viene riportata una dichiarazione di Isaac Asimov stesso (non ci è dato sapere quanto sincera) che afferma “Robots aggiunge una nuova dimensione ai miei romanzi ed è un gran divertimento!”