Matrix è un film di fantascienza del 1999 scritto e diretto dalle sorelle Wachowski.
“Matrix è ovunque. È intorno a noi. Anche adesso, nella stanza in cui siamo. È quello che vedi quando ti affacci alla finestra, o quando accendi il televisore. L’avverti quando vai al lavoro, quando vai in chiesa, quando paghi le tasse. È il mondo che ti è stato messo davanti agli occhi per nasconderti la verità.”
Qualche curiosità:
– Il titolo deriva dal termine latino matrix (“matrice”, “generatrice”), che a sua volta ha dato origine al vocabolo inglese matrix, ossia “matrice di numeri”, un elemento di tipo tabellare derivante da strutture matematiche, molto utilizzato in informatica per associare dati, o sistemi di dati, tra loro.
– Neo doveva essere interpretato da Johnny Depp, ma la Warner Bros, non convinta, propose il ruolo a Brad Pitt e Val Kilmer, che però non accettarono.
Anche Leonardo Di Caprio e Will Smith rifiutarono.
Keanu Reeves, al contrario, sembrò aver capito fin da subito l’essenza del film.
– Per Morpheus erano stati presi in considerazione Gary Oldman e Samuel L. Jackson.
– L’agente Smith sarebbe dovuto essere Jean Reno ma Hugo Weaving studiò attentamente la sua parte elaborando anche un accento “neutro” per non sembrare né umano né macchina.
– Carrie-Anne Moss si slogò una caviglia durante il film ma non disse niente a nessuno per paura che la sostituissero.
– Nel giro di 2 anni, la sequenza delle pallottole a rallentatore è stata parodiata almeno 20 volte.
– I cellulari del film erano i Nokia Stiletto (8110), prodotti in quantità limitata solo in Europa e in Australia.
– I caratteri che scorrono sugli schermi dei computer sono lettere rovesciate, numeri e caratteri giapponesi Katakana.
– Dopo la battaglia nella hall del palazzo, Neo e Trinity prendono l’ascensore e, mentre le porte si chiudono, le telecamere tornano indietro per mostrare quello che rimane della sala. In quella breve inquadratura, un calcinaccio si stacca involontariamente da uno dei pilastri e si frantuma al suolo, creando una situazione quasi ironica.
– Nel 1992 Stefano Disegni e Massimo Caviglia crearono “Razzi Amari”.
La storia era incentrata su un futuro distopico, in cui la popolazione era sotto il giogo di una dittatura oppressiva creata dalle macchine. Queste controllavano le persone tramite un chip, installato nella mente di ogni neonato, che proiettava l’illusione di vivere in un mondo perfetto. Un equilibrio che si spezza quando uno degli “schiavi” scopre la realtà e fonda una resistenza per combattere le macchine.
– Per via del budget limitato, il costume di Trinity in PVC venne realizzato a basso costo. Anche la stoffa del cappotto di Neo costava 3 dollari al metro.
– Prima dell’ultimo discorso che chiude il primo episodio della trilogia, Keanu Reeves non pronuncia mai più di 5 frasi di fila.
– Le Wachowski hanno utilizzato i colori per distinguere i vari livelli di narrazione della storia.
Nelle scene ambientate all’interno di Matrix la gradazione che predomina è il verde, come se le azioni venissero guardate attraverso il monitor del computer.
Nelle scene che avvengono nella realtà, la gradazione è il blu, che trasmette malinconia e freddezza.
Il giallo, che infonde insicurezza, è usato nel mondo intermedio tra realtà e Matrix, quando Morpheus addestra Neo alle arti marziali.
– Per coordinare e creare le coreografie dei combattimenti le Wachowsky volevano Woo-Ping Yuen.
Lo pagarono con una cifra esorbitante dandogli il controllo completo dei combattimenti.
fonte: la Scimmia pensa, la Scimmia fa