Ogni lunedì – per tutto il mese di novembre – parliamo di vampiri.
Inauguriamo questo appuntamento con una coppia: Louis de Pointe du Lac e Lestat de Lioncourt (ma potrei metterci anche Claudia).
Il primo è un vampiro che, nonostante i drammi della vita, conserva una sensibilità tutta umana che gli impedisce di assecondare la sua nuova natura oscura.
Una creatura che – per quanto possibile – combatte contro gli impulsi della sua maledizione e talvolta prova nostalgia per la vita mortale.
Lestat, al contrario, ha accettato la sua condizione. È disilluso, decisamente più predatorio ed egoista e con un umorismo frizzantino inappropriato.
Ricordo perfettamente la scena della ragazza terrorizzata nella camera che urla “questa è una bara” e la risposta secca di Lestat “ma davvero? Allora devi essere morta”.
Una di quelle battute che, nella sua semplicità e cattiveria, mi è rimasta più impressa.
Ho sempre trovato molto interessante il contrasto tra i due perché mi porta a farmi quella domanda un po’ cretina che può essere espressa così: “chi ha ragione”?
Se da una parte condivido e apprezzo la sensibilità di Louis, dall’altra non posso condannare l’acidità di Lestat che, tutto sommato, non ha scelto di diventare così ma si è solo adattato splendidamente al suo nuovo ruolo all’interno della società.