Oggi, nel quarto episodio di “Vita da Vault”, scopriamo il Vault 77, apparso in “One Man, one Army”, il webcomic ufficiale di Fallout 3, scritto da Jerry Holkins e illustrato da Mike Krahulik, con la collaborazione di Emil Pagliarulo, capo designer del gioco.
Le strisce raccontano del rapporto tra l’unico abitante del Vault 77 e la sua cassa di pupazzi. Una storia di lenta discesa nella follia.
L’uomo, dopo aver scoperto d’essere da solo all’interno della struttura, prima va nel panico, poi cade in una profonda depressione e, nel tempo, sviluppa una personalità multipla associata ai suoi unici compagni: i pupazzi.
Uscito dal Vault, dopo varie peripezie, viene catturato dagli schiavisti. E mentre questi discutono se rivenderlo o semplicemente mangiarlo, l’abitante cerca di avvertirli di come il pupazzo che viaggiava con lui sia “pazzo” e che abbia già ucciso.
Avvertimenti che non sortiscono altro effetto se non suscitare l’ilarità degli schiavisti, ovviamente.
Quella sera stessa, però, uno di quelli che doveva sorvegliare il prigioniero, raggiunge i compagni farneticando di come il pupazzo abbia ucciso gli altri e stia arrivando per lui.
La striscia finale mostra l’Abitante del Vault 77, da solo con il pupazzo, vicino a un tumulo di schiavisti morti, coperto di sangue.
Intanto il narratore (esterno) conviene che l’esperimento nel Vault sia stato un fallimento, ma ricorda al lettore che, in fondo, “i Vault non sono stati fatti per salvare qualcuno”.
Piccola curiosità: nella Caserma degli Schiavisti a Paradise Falls, una location visitabile nel gioco, si possono trovare una Tuta del Vault 77 e un olonastro intitolato “Brucia questa maledetta tuta!” come easter egg.
Il contenuto del nastro è spaventoso: “Te l’ho già detto, non so da dove viene. Ma spaventa i ragazzi. Solo… sbarazzati di quella maledetta cosa. Non è una buona idea tenerla in giro. Forse è… sua. Magari sta tornando per prenderla. Capito?”